Per tutto il 2012 il Museo MAXXI di Roma esporrà l’installazione A proposito dell’artista concettuale italiana Marisa Merz, vincitrice della Biennale di Venezia 2001. Attraverso quest’opera, i curatori del MAXXI hanno voluto esplorare il percorso dell’arte contemporanea italiana degli anni ’90 e l’influenza che ebbero su di essa alcuni artisti delle generazioni precedenti.
In quest’installazione Merz usa tutti i materiali che le sono famigliari, propri della sua dimensione femminile, un elemento questo che segna tutta la sua opera. Per farlo utilzza la plasticità dell’argilla, la duttilità del rame e la fragilità della carta, tutti materiali caldi, che danno un’idea di femminilità, di focolare domestico, di protezione. Ed è questo il marchio che l’artista imprime a tutta la sua opera, e ciò di cui il MAXXI ha tenuto conto nel realizzare la sua indagine, dal momento che Merz ha influito con la sua estetica sulla generazione successiva. Marisa Merz è nata a Torino, Italia, nel 1931. Il suo lavoro è stato segnato dalla corrente dell’arte povera, che si sviluppò a Torino nel 1967 e che dominò l’opera delle avanguardie in Italia. Si caratterizzava per l’utilizzo di materiali semplici, quotidiani e per il rifiuto dell’arte tradizionale che utilizzava il marmo, il bronzo e altri materiali nobili. Il concetto di base era che un’opera d’arte non doveva essere eterna, al contrario, essendo associata ai cicli della vita doveva essere temporale.
Le opere della Merz furono segnate da queste tesi, per questo utilizza materiali semplici, quotidiani ed estremamente legati al femminile come i tessuti. Durante gli inizi della sua carriera tesse fibre e fili di rame. Usa il tessuto come mezzo per marcare il territorio dell’arte femminile, e il rifiuto nei confronti della cultura maschilista, in tutte le sfere della vita. Nella sua opera si legge una critica radicale alla società perchè rompe con la relazione tra il tessuto, o il lavoro artigianale, e la domesticità femminile usandolo invece per esprimere astrazioni proprie dell’arte.
La sua attività artistica va di pari passo con la sua vita, è così che il suo noto femminismo si riflette in tutta la sua opera, attraverso le forme ed i materiali utilizzati. Le sue creazioni sono caratterizzate da forme curvilinee, delicate ed armoniche, anche se sempre vi sono piccole e casuali ammaccature, segni di colpi, imperfezioni.
La sua opera si compone di disegni e sculture che riflettono le complesse trame del suo pensiero segnato da un’epoca, lo sguardo sull’arte ed il ruolo dell’artista nella società, insieme alla sua personale dimensione esistenziale. Ed è proprio questa dimensione esistenziale quello che la distingue da altri artisti dell’arte povera, che arrichisce i suoi lavori e che le ha permesso di superare la temporalità di una corrente artistica attraverso una nuova generazione che ha seguito i sui passi, come Ketty La Roca, Paola Pivi, Claudia Losi, Rosa Barba, Kara Walker, Elisabetta Benassi, tra le altre.
Per maggiori informazioni: http://www.fondazionemaxxi.it/2012/01/26/maxxi-artecollezione-a-proposito-di-marisa-merz/
Nancy GuzmanSe hai deciso di affittare appartamenti a Roma per godere di qualche piacevole momento non dimenticare di andare al Museo MAXXI a vedere questa fanastica opera.
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