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Marmellata di Lamponi, l’estate in un vasetto

Da Germana

Marmellata di Lamponi, l’estate in un vasetto
Anche questa estate volge a chiudere le sue ali e ci guida verso temperature più miti e avvolgenti. Tra tutte l'autunno é la mia stagione preferita. Il tempo dei riti che si ripetono, il conforto della routine che accompagna le giornate, la luce che cambia e colora tutto di toni che profumano di casa, gli abeti che diventano rossi e infuocano la montagna. Tra i miei riti autunnali ci sono le conserve - einmachen - come dicono qui. Io non metto tutto in un vasetto, ma solo quello che per me sono dei piccoli bocconi d'estate: i pomodori del mio orto e le marmellate. Prima fra tutte quella dei lamponi del mio giardino che ogni anno mi regala un raccolto davvero generoso. Vorrei soffermarmi sulla bellezza della pianta di lamponi, ogni inverno la guardo tutta secca, vuota che sembra impossibile che torni di nuovo rigogliosa e ricca e invece come l'araba fenice risorge dalle sue ceneri. Io sono costretta a raccogliere solo i lamponi che crescono sopra i trenta centimetri poiché Arturo si diverte a giocare con quelli alla sua portata di gatto.

Marmellata di lamponi del mio giardino rigorosamente con i semi:

  • 1 kg di lamponi
  • 1/2 kg di zucker gelee - si tratta di una miscela calibrata di zucchero e agente gelificante naturale -
  • 1/2 cucchiaino di scorza di limone non trattato grattato

Preparazione:

  1. lavare e asciugare i lamponi, metterli in una casseruola dai bordi alti insieme allo zucchero
  2. far cuocere a fiamma bassa fino a quando, facendo la prova del cucchiaino, la marmellata non risulterà della consistenza che vi piace. Io non la amo troppo cotta o troppo densa quindi la faccio cuocere 25 minuti circa.
  3. quando é pronta aggiungete la scorza di limone, fate cuocere ancora un minuto e mettete nei vasetti sterilizzati a chiusura ermetica.

STERILIZZARE I VASETTI: io li tengo in forno a 120 gradi per 3 minuti, trovo che sia il modo più veloce e più efficace. Per i vasetti posso dirvi che una volta che avrete provato i Weck, quelli della foto, non li abbandonerete più.


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