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Marte: la pietra è un fungo? Scienziato accusa la NASA di negligenza

Creato il 05 febbraio 2014 da Webnewsman @lenews1
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Pubblicato da Paolo Somà

In un precedente articolo (se su Marte le pietre camminano), pubblicato a fine gennaio, ci avevamo scherzato sopra, battezzando “roccia cucù” quello strano oggetto comparso davanti al rover Opportunity laddove dodici giorni prima non si vedeva che un piatto pianoro pietrificato.

Avevamo ipotizzato (ridendo sotto i baffi) che la roccia comparsa dal nulla avrebbe potuto essere una specie vivente basata non già sul carbonio, ma sul silicio.
Ora, a quanto pare, la faccenda si sta facendo seria, se addirittura uno scienziato ha lanciato uno “J’accuse” ufficiale contro la Nasa, colpevole, secondo lui, di non aver indagato approfonditamente su quella strana apparizione.

L’astrobiologo Joseph Rhawn, sostiene che l’agenzia spaziale americana è stata troppo frettolosa ad archiviare il caso della “roccia”, così ha intentato una causa legale. La denuncia, depositata in California, ha lo scopo di obbligare l’Agenzia Spaziale ad indagare con maggiore attenzione, oppure a fornire eventuali dati secretati, riguardanti la presunta ‘pietra’ apparsa nell’istantanea dell’8 gennaio, ma non nello scatto di 12 giorni prima, effettuato nello stesso luogo e con la medesima angolazione.

Joseph Rhawn non ha tutti i torti quando osserva: “Qualsiasi adulto intelligente, adolescente, un bambino, uno scimpanzé, una scimmia, o un roditore dotati di un minimo di curiosità si avvicinerebbero per indagare ed esaminare da vicino l’oggetto a forma di una piccola ciambella”. Ed in effetti, a chi non verrebbe in mente di guardare più da vicino? Alla Nasa? Eppure lo scopo dichiarato dell’Agenzia è proprio quello di indagare su eventuali forme di vita e sulle condizioni che ne permettono lo sviluppo.

In tutta risposta, dalla Nasa, gli esperti del rover fanno sapere di “averla osservata con i microscopi: si tratta chiaramente di una roccia”. Una risposta che non soddisfa affatto Joseph Rhawn, il quale sostiene che potrebbe invece essere “un organismo composito quale un fungo, conosciuto sulla Terra come Apothecium, contenente colonie di cianobatteri e licheni”. Sempre secondo l’astrobiologo, confrontando le due immagini si potrebbe supporre che nei 12 giorni “si sarebbero sviluppate le spore, dando forma alla struttura fotografata. Il che proverebbe una attività biologica”.

Effettivamente, qualche somiglianza con un fungo c’è (confrontate la galleria delle immagini).
Una cosa è certa: non è commestibile.

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