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Mary Barra guiderà General Motors

Creato il 11 dicembre 2013 da Danemblog @danemblog
Il colosso automobilistico americano General Motors, ha deciso di nominare Mary Barra come amministratore delegato (Ceo) - prima donna a occupare tale ruolo nella storia dell'industria dell'automobile statunitense.
Barra ha origini finlandesi ed è in GM da oltre trent'anni, entrata come studente di ingegneria elettronica nel 1980: nel corso del tempo ha lavorato in tutti i settori, a tutti i livelli - ultimamente era Chief of product development. Proprio il suo storico impegno, oltre ovviamente alle sue qualità, sembra che sia stato tra i motivi decisivi nella scelta per l'incarico: a quanto pare Barra è realmente una persona che conosce l'azienda in ogni suo angolo.
Ma c'è anche un altro pregio che sembra aver giocato un ruolo importante nella decisione: Barra è stata molto accorta, durante il suo ultimo incarico, nell'attività di spending review, riducendo il numero dei manager e lavorando con designer e fornitori per l'abbattimento dei costi. Circostanza che per una ditta che nel 2009 fu salvata dal governo sull'orlo del fallimento - quando l'amministrazione Obama ne ricomprò il 61% - è di primaria importanza. Ora la situazione sembra essere un po' migliorata, lo stesso segretario al Tesoro, Jack Lew, ha annunciato il recupero di 39 miliardi di dollari - ne furono investi 49.5 - e l'uscita dell'amministrazione statale, con il ritiro dello stesso presidente Dan Akerson, arrivato nel 2009 come rappresentante del Tesoro e poi riconfermato negli anni successivi.
La storia di Barra, che il Wall Street Journal ha definito «dal carattere tranquillo e affabile», per quanto straordinaria e romantica - la giovane assunta come stagista, che dopo anni di duro lavoro arriva alla guida dell'azienda - è una storia di merito. Non ci sono quote rose dietro alla sua nomina, lo stesso Akerson - tipo abbastanza spigoloso a quel che si dice - ha dichiarato che «Mary è stata eletta per il suo talento, non in quanto donna».
La storia di Barra, è la storia di Yellen e di Flug, di Abramson e di Mayer, una storia che va oltre lo stereotipo - ma che purtroppo a quanto pare, spesso lì si ferma.


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