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Mary Wollstonecraft

Da Elena
Mary Wollstonecraft Intellettuale, anticonformista, instancabile sostenitrice dei diritti delle donne, nonchè antesignana del femminismo, Mary Wollstonecraft nacque a Londra nel 1759 ed ebbe una vita piuttosto breve ma significativa per tutto il mondo femminile grazie alle sue opere. Era la seconda di sei figli di Elizabeth ed Edward John Wollstonecraft; quest'ultimo portò la famiglia nella povertà e causa l'alcol era spesso brutale con la moglie. Due furono le figure importanti per l'adolescenza di Mary: l'amica Jane Arden, con cui leggeva sempre libri, e la migliore amica Funny Blood, grazie alla quale entrò a stretto contatto coi ceti intellettuali londinesi. Quando la madre morì e il padre si sposò con una domestica, Mary si trasferì a Fulham con Funny e la sorella Elizabeth, con cui fondò una scuola. Iniziativa che non ebbe successo. Dopo poco tempo morì il figlio della sorella, e successivamente morirono Funny col figlio appena nato. A questo punto Mary si spostò a Newton Green, dove scrisse "Thoughts of education of daughters, with the reflections of the female conduct, in the more important duties of life", una critica all'educazione che veniva impartita alle donne, pregiudizievole e quindi inadeguata. Conobbe il suo primo grande amore, Gilbert Imlay, che sposò in Francia nell'ambasciata USA, e da cui ebbe una figlia che chiamò Funny. Quando lui la lasciò, lei tentò il suicidio ben due volte, una col laudano, e l'altra buttandosi nel Tamigi. Superato il dolore, rifiutò i suoi aiuti economici e riuscì ad ottenere un impiego nel mensile Analytical Review, dove conobbe il pittore Fuseli, già sposato con un'altra donna. S'invaghì di lui, fino a proporgli una convivenza a tre. Dopo il suo rifiuto, conobbe William Godwin; la loro fu una storia felice, ebbero anche una figlia che chiamarono Mary (la futura scrittrice Mary Wollstonecraft Shelley), e solo successivamente si sposarono continuando a vivere in due case differenti. Mary però morì d'infezione subito dopo il parto, e Godwin si prese la responsabilità delle due figlie.
L'opera più importante della Wollstonecraft è ovviamente "A Vindication Of The Rights Of Woman", concentrata prevalentemente sulla critica al sistema educativo dell'epoca, che trascurava le donne e le sottoponeva a pregiudizi e quindi a modalità educative inadeguate. "Se le donne non sono uno sciame di frivole efemere, perchè tenerle in un'ignoranza cammuffata da innocenza? Gli uomini si lamentano, a buon diritto, delle follie e dei capricci del gentil sesso, e fanno dei nostri vizi abietti e delle nostre passioni ostinate oggetto di satira pungente. Osservate, rispondo io, la naturale conseguenza dell'ignoranza! L'intelletto che può fondare le sue basi solo sui pregiudizi sarà sempre instabile, e la corrente procederà con furia distruttiva se non vi sono barriere a frenarne la forza".Infatti il sistema educativo era basato su libri scritti da uomini che consideravano la donna non come semplice essere umano, ma come "femmina", "l'altro" subordinato, a cui doveva essere inculcato sin dalla nascita il dover essere esclusivamente gentili, educate, obbedienti, decorose, belle, al fine di poter trovare un marito che le sistemasse. Venivano quindi trattate alla stregua di un animale domestico e tenute in una perpetua fanciullezza. Il ragionamento della scrittrice in merito è piuttosto semplice: poichè si riteneva la donna di virtù inferiore all'uomo, allora l'educazione di entrambi doveva avere gli stessi metodi e principi e le donne si sarebbero fermate dove di norma l'altro sesso continuava a crescere. Invece non era così, perchè s'impartiva alle donne un'educazione differente, forse perchè si sapeva benissimo che esse potevano raggiungere e a volte superare il loro compagno maschio. Succedeva anche che qualora una donna mostrasse interessi e virtù elevate, veniva chiamata con disprezzo "mascolina", ma la Wollstonecraft ricorda giustamente che non era affatto strano ad esempio che molte donne avessero solamente più buon senso dei loro coniugi."Se le donne sono per natura inferiori all'uomo, le loro virtù devono essere le stesse in termini di qualità, se non di grado, altrimenti la virtù stessa diviene un concetto relativo; di conseguenza la loro condotta dovrebbe fondarsi sugli stessi principi e avere gli stessi fini".Secondo Mary l'educazione alle donne doveva favorire loro l'esercizio dell'intelletto per coltivare il giusto carattere, perchè le bambine senza un'infanza colma di pregiudizi, avrebbero giocato assieme ai loro amici maschi senza interessarsi nè alla bellezza, nè alle bambole (argomento di attuale discussione).Dopo aver descritto la regina del femminismo, ho ritenuto opportuno dedicarmi ad un'altra donna-simbolo per la storia di noi donne perchè, secondo la mia modesta opinione, nonostante la filosofia di Mary Wollstonecrat fosse meno attuale di Olympe de Gouges, entrambe dovrebbero essere conosciute e lette da tutte le donne. Spero di aver dedicato loro il dovuto spazio su questo blog.

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