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Massimo Cacciari: “Le parole del Papa su guerra e pace? Una svolta radicale per la Chiesa cattolica” – da Repubblica.it

Creato il 21 agosto 2014 da Paolo Ferrario @PFerrario

“Con quelle parole papa Francesco ha abbandonato completamente l’idea cattolica di “guerra giusta”. Quando io stabilisco che la guerra deve essere fondata sul diritto internazionale, il cui organo effettivo è rappresentato dalle Nazioni Unite, non ha più senso parlare di “guerra giusta”. La categoria di giusto non ha a che fare con il diritto positivo”.
Sta dicendo che il giusto ha a che fare con valori assoluti?
“Ma certo. La dignità teorica e teologica della “guerra giusta” è fondata su valori assoluti e irrelativi, che non vengono decisi dalle Nazioni Unite”.
Lei si riferisce al principio di bellum iustum di Sant’Agostino, che traeva la legittimità della guerra non dal diritto ma dalla volontà di Dio?
“Sì, lei lo dice in termini più radicali, ma è così. Per parlare di “guerra giusta” devo riconoscere in Dio la volontà di quel conflitto, non affidarmi al diritto internazionale, che nasce dall’accordo tra diritti positivi nazionali”.
Papa Francesco non parla mai di “guerra giusta”, anzi respinge la parola “guerra”. Ed esclude i bombardamenti. Ma la sua posizione teorica non sembra distante dalla nozione di “guerra giusta” elaborata da Norberto Bobbio, che era fondata su basi giuridiche: l’intervento militare può essere un mezzo per difendere il diritto dei popoli aggrediti.
“Sì, c’è analogia. Bobbio esprimeva un principio laico per il quale è necessario l’intervento militare per salvaguardare i diritti umani. Ma se è corretto quello che abbiamo detto finora  –  ossia che Francesco considera legittimo un intervento nella misura in cui viene deciso dall’Onu  –  siamo in presenza di una laicizzazione dell’idea cattolica di “guerra giusta”. Non vedo differenze neppure con la posizione sostenuta da tutti i governi europei durante le guerre del Golfo. Si tratta di una banalizzazione laicista della “guerra giusta””.
Ma perché “banalizzazione”? Un Papa non può invocare una guerra, allora cerca di dare la sveglia ai governi.
“Ma io parlo dal punto di vista della teologia politica: la posizione di Francesco è fragilissima. La sua è una posizione che potrebbe sostenere un Renzi o una Merkel. Se mi permette, io dal Papa mi aspetto qualcosa di più, ossia che mi dica che bisogna intervenire sulla base di valori considerati assoluti. Un grande papa medioevale, se ci fosse un eccidio di cristiani come quello in atto, tenderebbe alla crociata. Per fortuna l’attuale papa non lo è. Francesco ragiona in termini realistici. Però pone alla Chiesa un problema teologico”.

 

tutta l’intervista qui: Cacciari: “Le parole del Papa su guerra e pace? Una svolta radicale per la Chiesa cattolica” – Repubblica.it.


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