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…o come non essere attrattivi, e vivere (in)felici e (s)contenti…
Mentre Confindustria rende noto l’ennesimo rapporto di denuncia della situazione nel Sud, con 47,7 miliardi di Pil bruciati, quasi 32mila imprese in meno, oltre 600mila posti di lavoro persi… e quasi due giovani su tre disoccupati (!), il tutto nell’invidiabile periodo di soli sette anni, proprio dal Sud arriva una storia che la dice lunga sulla capacità attrattiva del sistema-Italia.
Secondo i primi risultati della meritoria iniziativa della Regione Sardegna “Master & Back”, nata con l’obiettivo di formare i giovani dell’isola al di fuori del territorio sardo e farli tornare per contribuire al rilancio del territorio, meno della metà degli oltre 4000 giovani che hanno preso parte al progetto hanno effettivamente fatto ritorno a casa.
A sei mesi dalla chiusura dei programmi di formazione, ben il 53% dei partecipanti era ancora lontano dalla Sardegna. C’è una consolazione: il 63,6% di chi ha frequentato il programma ora ha un lavoro, secondo il quotidiano “L’Unione Sarda”, che ha tracciato un primo bilancio dell’iniziativa.
La Sardegna come immagine -fatte le debite proporzioni- dell’Italia? A voi la risposta… Il problema è sempre quello: riuscire ad attirare talenti. Essere attrattivi. E questo continua a mancare.
Sapete perché? Perché non restituiamo -all’esterno- l’immagine di un Paese che ha realmente voglia di cambiare. Abbracciando la modernità e la globalizzazione. Rinunciando alle vecchie logiche familistiche, corporative, e di economia di relazione.
Finchè non compiremo questo gigantesco salto culturale, potremo dire addio a qualsiasi reale speranza di cambiamento. E uscita dalla crisi.
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