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Masterchef -The movie

Creato il 01 marzo 2013 da Bradipo
Masterchef -The movieNo, non cercatelo nel Morandini, nel Mereghetti o in qualsiasi altra idiot guide cinematografica. Non cercatelo tra i film in prima visione al cinema, tra gli inediti d'autore e neanche sulla nostra bibbia apocrifa  imdb.com . Non c'è.
Masterchef -The movie è il diario di una confessione. Ebbene si, mi tocca fare outing ( o outlet come accadeva a Checco Zalone).
Non mi sono perso neanche una puntata di Masterchef: ogni giovedì sera appuntamento fisso, caschi il mondo ma noi ( la bradipa e io) siamo lì a vedere le gesta di Cracco, Barbieri, Bastianich e company.
Ci siamo accorti di questo programma l'anno scorso durante la prima edizione. Facendo zapping ci fermiamo a un canale in cui vediamo un moscardino talmente magro che sembra che abbia la stampella nei vestiti che insulta in un diluvio di bip una specie di armadio quattro stagioni, alto e largo il doppio di lui, che con la sola imposizione della mano destra lo può fratturare a distanza.
Ridiamo mentre il secchetto sempre più rosso in volto continua ad apostrofare il cugino di Shrek a suon di testa di biip, faccia di biip, pezzo di biiip ma vaffanbiiip e lui fermo incassa tutto senza battere ciglio, anzi è quasi contrito.
E' ammmore a prima vista . Cominciamo a vedere il programma e ad appassionarci a piatti che probabilmente non mangeremo mai nella nostra vita, scopriamo l'esistenza di sette incappucciate di carbonari che custodiscono in cassaforte la ricetta del baccalà alla vincentina, di ciofeche immangiabili che a dirla con Bastianich "non se le magnano neanche li cani" e veniamo anche a conoscenza della fissa del Barbieri che se non sai come si prepara la besciamella, anzi la bessiamella come la chiama lui, ti caccia via a pedate dalla gara.
Quest'anno il successo è oltre ogni aspettativa e cominciano le parodie.
Date un'occhiata a Bastard Chef by Crozza e ci vediamo dopo il salto.

Quest'anno la ricetta è potenziata: il linguaggio televisivo già forbito di Masterchef ( format esportato in tutto il mondo creato da Franc Roddam che dovrebbe essere quel Franc Roddam che ha diretto Quadrophenia e La sposa promessa) assume connotazione ancora più cinematografica: le luci sono migliori, il lavoro di montaggio è ancora più elaborato, il racconto organico e fluente come non è mai stato.
E poi ci sono loro i protagonisti assoluti, i tre giudici: chef Barbieri che fa la parte del poliziotto buono, quello che durante gli interrogatori ti offre il bicchiere d'acqua o la sigaretta, rassicurante e fissato coi mappazzoni, chef Cracco che fa lo  sguardo truce, non dice mai niente e ficca ogni volta il naso( nel senso che li annusa sempre prima di assaggiarli)  nei piatti che gli aspiranti chef  gli propongono e poi c'è Joe ( Giuseppe come lo chiama mammà) Bastianich col suo italiano un po' bruto, spesso anche sboccato senza volerlo e i suoi scatti di ira che gli fanno rompere ogni tanto un po' di stoviglie.
Lui è il giudice di Masterchef da esportazione perchè è impegnato anche nella versione statunitense del programma assieme a Gordon "e' crudo!" Ramsay, che con la sua onnipresente matita dietro l'orecchio stile macellaio di quartiere , probabilmente ha più denunce per ingiurie che stelle Michelin e a Graham " Cicciobello" Elliott che è stato il più giovane chef americano pluristellato.
E nel programma USA , Joe da bravo galletto italiano alza su la cresta e molla certi sguardi alle concorrenti più appetibili...altro che occhiali a raggi X!
Masterchef -The movieMa sto divagando ritorniamo a Masterchef Italia seconda edizione: quella dello scandalo, dell'oilgate e della vittoria dell'antipaticissimo avvocato azzeccagarbugli che vince grazie a un mix di opportunismo e gioco in difesa. Avvocato che non esita a ingannare altri concorrenti, a minacciarli fisicamente( " ti faccio un culo così!") e a fare una parte pure a chef Cracco, reo di aver leso la sua onorabilità professionale.
Ora in un Paese in cui si parla di lasciare spazio ai giovani perchè non premiare un'aspirante chef che vuole crearsi una sua strada nel mondo dell'alta cucina invece di premiare con 100 mila euri un professionista già danaroso e che comunque ne ha meno bisogno?
Questo è anche l'anno della cosiddetta sindrome da Masterchef:della serie siamo tutti cuochi provetti e siamo tutti dotati di palati finissimi. E così succede che quando la bradipa mi chiede come è la pasta che ha cucinato io le rispondo che l'acidità del pomodoro si sposa alla perfezione con la croccantezza della melanzana e la sapidità del cappero e continuerei se lei non mi desse uno scappellotto e mi dicesse:
"Minchia ti ho chiesto solo se ti piace, mica di farmi l'analisi chimico-fisica! "
Comunque questo Masterchef-The movie è una celebrazione del programma o meglio un'autocelebrazione: leggermente patetico, mediamente noioso e ampiamente già visto.
Quindi assolutamente evitabile.

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