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Materiali di lavoro: George R.R. Martin e gli altri

Creato il 30 luglio 2013 da Martinaframmartino

DSCN2104Fanatica io? Nooo, cosa ve lo fa pensare? Questo non è fanatismo, sono materiali di lavoro. Se volete sapere cosa sia il fanatismo vi basta guardare più in basso, anche se io posso comunque dire con la massima sincerità che è tutta roba he mi serve. In fondo ho un’immagine da difendere!

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La mia libreria non si esaurisce qui, c’è pure la parete di fronte, anche se la maggior parte dei libri sono su questa  e soprattutto qui si trova la quasi totalità dei fantasy. Non che abbia letto solo questi, ci sono anche i libri che mi hanno prestato gli amici o che ho preso in prestito in biblioteca, ma quei libri sono un po’ più problematici. Ricordo più o meno bene la storia (di solito meno bene visto che, non possedendoli, è abbastanza probabile che li abbia letti una volta sola e magari pure parecchio tempo fa) ma non posso citarli.

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Magari posso dire di sfuggita di cosa trattano ma non posso fare una citazione precisa delle parole con tanto di numero di pagina, come invece mi piace fare. Durante il mio ultimo trasloco – in realtà un trasloco doppio visto che per qualche tempo non ho avuto la casa e ho dovuto farmi ospitare – i miei libri (tutti tranne quelli di Robert Jordan, George R.R. Martin e Filippo Tuena) sono rimasti inscatolati in 26 scatole per quasi sei mesi. Avete idea della sofferenza a non poterli toccare? E della difficoltà nello scrivere qualsiasi articolo?

Dopo la visione d’insieme ho messo due foto un po’ ravvicinate semplicemente perché non riuscivo a far stare nella stessa foto tanto i ripiani in alto quanto quelli in basso, perciò ho escluso una piccola sezione d’arte e mi sono avvicinata un po’ per far vedere, anche se a puntate, tutti i titoli. Naturalmente se guardate bene ci sono delle ripetizioni. Ho i 14 volumi di Robert Jordan nella prima edizione Fanucci, quella della Collezione immaginario fantasy, perché li ho sempre comprati così il giorno stesso della loro pubblicazione. L’Occhio del Mondo ce l’ho anche in edizione Mondadori, comprato un paio di anni fa al salone del libro usato perché volevo fare dei confronti. Poi ci sono The Gathering Storm, Towers of Midnight e A Memory of Light.

Tempo fa ho trovato un bellissimo sito su Jordan, questo: http://13depository.blogspot.it/. Ho letto un bel po’ di articoli che mi hanno aiutata a notare cose che non avevo assolutamente visto pur leggendo i libri che ha letto Linda Taglieri, la curatrice del 13depository. In realtà lei ha letto libri migliori perché li ha letti in lingua originale, ma al di là di questo ho scoperto un bel po’ di dettagli che non avevo notato grazie alle sue parole. Ho anche subito un bel po’ di spoiler visto che quando ho letto i suoi articoli io ero arrivata a Crocevia del crepuscolo, decimo libro della Ruota del Tempo, e lei a Knife of Dreams, undicesimo libro. Ero affascinata dall’approfondimento poi incappavo in uno spoiler, imprecavo e quindi mi dicevo “ormai l’ho letto e non ci posso più fare nulla”. Non si può far finta di non aver letto lo spoiler, da quel momento non si ipotizza più nulla. Si sa.

Forte del fatto di aver subito già la mazzata andavo avanti a leggere e incappavo in un altro spoiler, e poi in un altro, e poi ancora in un altro… c’è da stupirsi se quando in negozio è arrivata l’edizione economica di The Gathering Storm io l’ho comprata? Almeno potevo leggere tutto quel che mi pareva senza rischi. Mentre stavo leggendo l’edizione economica di The Gathering Storm è arrivata quella rilegata di Towers of Midnight. Potevo ignorarla? Così nella lettura sono passata da un Jordan all’altro. Quando poi è stato pubblicato A Memory of Light ormai dovevo arrivare a fine saga. I lettori di FantasyMagazine avevano diritto a leggere subito la recensione per sapere cosa aspettarsi, no? L’ho fatto solo per loro e per il mio innato senso del dovere, mica perché ero curiosa!

L’ultima versione è quella appena ritradotta, 10 volumi che con il tempo diventeranno 15 (c’è anche un prequel, non dimentichiamolo). Io stavo facendo finta di niente, ma mi è capitato di parlarne con mio marito. Alcuni ragazzi di un forum a cui io partecipo molto saltuariamente per cronica mancanza di tempo hanno corretto la traduzione dei romanzi, che in alcuni punti era davvero terribile. Uno di loro mi ha contattata e dopo uno scambio di mail siamo arrivati a realizzare un’intervista alla quale hanno partecipato altri quattro membri del Save Moiraine Team Staff. La realizzazione dell’intervista fra idea iniziale, progettazione, contatti con gli altri, stesura di un testo unitario, revisione e via dicendo ha richiesto un certo periodo di tempo e anche un certo impegno. Il risultato, se non lo avete ancora fatto, lo potete leggere qui: http://www.fantasymagazine.it/interviste/19163/save-moiraine-team-una-revisione-per-la-ruota-del/. E quando faccio qualcosa di impegnativo ne parlo sempre con mio marito. Così, saputo quel che era avvenuto, ha insistito nel dire che io dovevo assolutamente avere i libri con la nuova traduzione. Potevo dirgli di no? Rifacendomi al pezzo di due giorni fa sul libro di Carla Signoris posso dire che mio marito è un deficente sotto tanti aspetti ma non è assolutamente un deficente d’amore o di attenzioni nei miei confronti.

E poi c’è George R.R. Martin.

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Avevate già visto il trono di spade in casa mia, ma ora fa molta più impressione. In questi mesi i libri sono aumentati, e non ci sono solo i libri. C’è anche, per esempio, una maglietta di Casa Stark. Io avrei voluto comprarla grazie a un collega dal sito di HBO, ma non hanno accettato la sua carta di credito e così ero rimasta senza. A fornirmela ha provveduto Sky quando mi ha invitata per un gioco su Twitter la sera in cui hanno trasmesso i primi due episodi della terza stagione del Trono di spade.

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Io non so twittare, mi ero iscritta a Twitter giusto il giorno prima, dopo aver ricevuto l’invito, ma la cosa non è stata importante. Eravamo divisi in squadre e c’erano un paio di ragazze bravissime a twittare. Io mi limitavo a fornire la risposta esatta prima ancora che finissero di fare la domanda. Come diceva non ricordo più quale comico, “Le so tutte!”. Ed è vero, le sapevo tutte, anzi le trovavo pure banali nella loro semplicità. La difficoltà era essere i più veloci, ma più spesso che no lo eravamo.

Ok, ora passo ad alcuni sguardi ravvicinati.

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Se volevo che almeno un po’ il trono si vedesse dovevo suddividere i libri (e i DVD) fra seduta del trono e pavimento. Questi sono per terra semplicemente perché sono tanti. Sul trono non ci stavano.

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E questi sono quelli che ho messo sulla seduta. è un po’ incurvata in centro perché le mie bimbe continuano a sedersi sul trono e qualche traccia del loro passaggio di vede, ma la struttura sta reggendo bene. Ora che vedo la foto noto che non si vede la spilla tonda con il meta-lupo degli Stark, anche quella omaggio di Sky. Pazienza, ho già impiegato un bel po’ di tempo a fare queste foto, non posso mettermi a rifarle ora. E questo non è fanatismo, è solo documentazione.

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Dopo aver fatto il primo piano ai libri un po’ di spazio andava dedicato al trono, no? Anche se non è così che Martin lo immagina. Martin ha spiegato come lo immagina qui: http://grrm.livejournal.com/327569.html. Nel suo messaggio c’è anche la bozza di un’immagine di Marc Simonetti. La versione definitiva sarà pubblicata in The World of Ice and Fire, quando finalmente Martin si degnerà di terminarlo. Ok, è più importante che finisca The Winds of Winter e poi A Dream of Springs, anche se non credo minimamente che con il passo con cui porta avanti la storia lui riesca a chiudere Le cronache del ghiaccio e del fuoco con soli altri due libri. Per me ne mancano almeno tre. Vedremo, prima o poi. Spero non alle calende greche.

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E ora passiamo al dettaglio dei libri. Questo è tutto quanto possiedo al momento sulle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Vediamo di cosa si tratta.

La colonna centrale, sul pavimento, comprende i 12 volumi italiani della saga, quelli da cui è iniziato tutto. Io sono una lettrice del primo momento, ricordo di aver visto Il trono di spade in libreria nel mese di settembre o di ottobre del 1999 e di esserne stata fortemente attratta fin da subito. È normale perciò che appena l’ho visto in bilioteca lo abbia preso in prestito. L’ho letto fra il 30 e il 31 dicembre, quasi tutto durante un viaggio in treno. Non avrei voluto arrivare mai a destinazione, perché dovevo interrompermi con cose banali come scendere? Naturalmente poi l’ho comprato, non potevo stare senza. E dopo quel ibro ho comprato senza esitare tutti gli altri.

Lo so che quella pila comprende 13 libri e non 12, il più in basso è I re di sabbia, antologia di racconti che comprende Il cavaliere errante, la prima delle storie dedicate a Dunk ed Egg. A destra in basso c’è A Dance with Dragons. Come avrei potuto recensire il libro se non l’avessi comprato? Come con Jordan, anche questo è un sacrificio che ho fatto per i miei adorati lettori. E poi se non avessi letto la storia prima in inglese e poi in italiano come avrei potuto chiedere la testa di Sergio Altieri su una picca? Alla fine quell’articolo (http://librolandia.wordpress.com/2012/10/31/il-torneo-di-harrenhall-george-r-r-martin-e-sergio-altieri/) scritto in un momento di rabbia ha sortito l’effetto sperato: la traduzione è in corso di revisione. Comunque per poter scrivere i miei articoli e non certo per brama di possesso ho comprato anche i precedenti quattro romanzi di A Song of Ice and Fire. Un articolo come questo http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/18518/le-cronache-del-ghiaccio-e-del-fuoco-una-traduzio/ non può essere scritto senza un confronto preciso e puntuale. E in molti pezzi di questo blog dedicati alla rilettura del Trono di spade ho parlato di altierate. Per forza, leggevo Il trono di spade e A Game of Thrones l’uno dietro l’altro. Finito Il trono di spade ho smesso perché una lettura di quel tipo richiede molto tempo e ormai mi ero fatta un’idea abbastanza chiara del tipo di traduzione effettuato da Altieri, perciò ora mi limito a controllare i singoli passaggi quando leggo qualcosa che non mi torna. Non per niente dei paperback inglesi l’unico consumato, fino a metà, è A Game of Thrones, gli altri li ho usati poco.

Il più in alto nella colonna dei libri in inglese è Legends II: Dragon, Sword and King, libro che non corrisponde assolutamente al Legends 2 pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer. Quella delle antologie Legends è una storia lunga e complessa, magari in futuro ne parlerò ma non ora. Mi limito a postare l’indice del libro che possiedo io:

IntroductionRobert Silverberg;

A Song of Ice and Fire: The Sworn Sword – George R.R. Martin;

The Tales of Alvin Maker: The Yazoo QueenOrson Scott Card;

Outlander: Lord John and the SuccubusDiana Gabaldon;

The Symphony of Ages: ThresholdElizabeth Haydon;

Shannara: IndomitableTerry Brooks.

Se qualcuno è curioso di saperlo, Indomitable non è mai stato tradotto in italiano ed è un racconto che si colloca fra Le pietre magiche di Shannara e la graphic novel Lo spirito oscuro di Shannara. Io comunque non l’ho letto, ho comprato il libro per un solo racconto e ho letto quello. Se mai troverò il tempo (tempo? Io? bella battuta, Martina…) leggerò anche gli altri, ma per ora non riesco a farlo.

Avevo già letto la storia di The Sworn Sword in forma di graphic novel, ed era resa bene. Il racconto però è meglio. Scendendo, dopo A Song of Ice and Fire c’è Dreamsongs. Ho già parlato dell’antologia qui http://librolandia.wordpress.com/2011/05/10/i-racconti-di-george-r-r-martin-da-dreamsongs-a-le-torri-di-cenere/, quindi non mi dilungo ulteriormente. Al suo interno c’è The Hedge Knight, proprio il racconto tradotto nel Legends di Sperling & Kupfer (che ho letto ma che non possiedo, accidenti ad aspettare le edizioni tascabili!) e nei Re di sabbia. Per questo ero stata indecisa se includere o no Dreamsongs nella foto, alla fine l’ho lasciato.

E poi c’è Warriors. All’inizio a quest’antologia dovevo dedicare un articolo, poi ho esagerato, il pezzo si è espanso fino a esplodermi fra le mani ed è diventato un approfondimento: http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/12455/warriors-e-l-arte-del-racconto/. L’aspetto per me interessante è che al suo interno c’è The Mistery Knight, il terzo dei racconti dedicati a Dunk ed Egg. Come gli altri è bellissimo, e dà parecchio da riflettere sulla storia dei Sette Regni. Per ora esiste solo su quest’antologia, ma una nuova graphic novel è in corso di realizzazione e io spero che anche in questo caso Italycomics provvederà alla traduzione. E poi… chissà… forse questi racconti potrebbero arrivare in Italia, ma ancora non c’è nulla di certo. Nel caso, secondo voi io li comprerò?

Sulla seduta del trono ci sono Le cronache del ghiaccio e del fuoco in edizione economica. Perché, vi chiederete voi. No ho dato già abbastanza soldi a Mondadori? Provate a immaginare di essere al salone del libro usato, e di vedere su una bancarella Il trono di spade e Il grande inverno in vendita a 100,00 euro. Sì, proprio l’edizione rilegata che voi custodite gelosamente da anni. Sul vostro Trono di spade c’è pure l’autografo di Martin con la frase “May your winters be short”. Non vi farebbe un certo effetto?

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Non vi verrebbe voglia di proteggerli da qualsiasi rischio di rovinarli? Ecco, torniamo a me. Quanti articoli scrivo? Davvero io non ho idea di quanti ne ho scritti e di quanti ne scriverò in futuro. Il che significa che piuttosto spesso ho i libri in mano. Li leggo e li rileggo. Simona mi ha chiesto come faccio a ricordarli così bene.

Una delle rpime cose che faccio è farmi un indice. Se io so che il tal fatto viene narrato dal punto di vista di Arya, tanto per dirne una, prendo l’indice e cerco solo i punti di vista di Arya. La ricerca è molto più rapida. E l’ultima lettura la sto facendo in modo davvero serio, prendendo appunti e sottolineando. Non ce l’ho fatta a trattare così i miei rilegati. Sono stata costretta a comprare le edizioni tascabili, davvero. Non voglio assolutamente immaginare cosa accadrà quando il libreria arrivarenno le versioni ritradotte.

Passiamo alla pila di destra, dal basso. Le mappe, come vedremo più sotto.

Il trono di spade. Dietro le quinte della serie HBO di Brian Cogman. Questo è un libro sulla serie televisiva e non sui romanzi, ma se voglio davvero considerarmi un’esperta devo conoscere anche la serie.

The Art of George R.R. Martin’s A Song of Ice and Fire, due volumi di illustrazioni. Alcune immagini sono molto belle, e ho pure trovato modo di citare in un paio di articoli l’introduzione del primo volume. Vedete che lo faccio per voi, per scrivere sempre articoli approfonditi e aggiornati?

Un paio di riviste. In realtà ne ho tre, come vedremo più avanti, ma una avevo dimenticato di inserirla nelle foto d’insieme e l’ho aggiunta all’ultimo momento nel dattaglio.

Game of Thrones volume 1 e 2, The Hedge Knight. Il cavaliere errante e Sworn Sword. Spada giurata, le graphic novel basate su Il trono di spade e suoi primi due racconti di Dunk ed Egg. Di Game of Thrones c’è anche il primo fascicoletto, preso a Lucca Comics da Emanuele Manco apposta per regalarmelo. Io l’ho visto, non mi è piaciuto come non era piaciuto a lui, perciò quando sono state pubblicate ho subito acquistato le due raccolte. Però davvero io faccio del mio meglio per risparmiare, anche se magari voi non mi credete. Ho visto il secondo volume di Game of Thrones in inglese, ho notato che aveva un appendice che in italiano non compare e nonostante questo non sono passata dalla cassa. Prima o poi ne parlerò, perché qualche appunto l’ho preso. Il dovere prima di tutto…

Effemme, e di questo parlerò a breve.

La filosofia del trono di spade curato da Henry Jacobi. Ce l’ho in versione inglese, il libro subito sopra Effemme, e in versione italiana, un libro più in su. Quando l’ho comprato in inglese mica lo sapevo che lo avrebbero tradotto, non posso certo prevedere il futuro. Comunque… filosofia in inglese? Alcuni aiutini non guastano mai.

Fra le due versioni di Game of Thrones and Philosophy c’è Beyond the Wall, libro di saggi curato da James Lowder. Per una buona conoscenza della saga oltre a riletture e appunti non guastano la frequentazione di forum di appassionati e la lettura di libri di questo tipo.

In cima i due cofanetti Blu-Ray del Trono di spade. Ancora non ho visto la terza stagione e prima o poi dovrò rimediare, sono una fan dei romanzi e non della serie televisiva anche se riconosco che la serie è fatta molto bene, ma i due cofanetti non potevano proprio mancare.

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Il trono di spade mi ha fatto scoprire più che il continente di Westeros. Mi ha fatto scoprire uno scrittore e tutti i suoi mondi. Partiamo da destra, il lato più semplice.

Wild Cards 1 e 2 versione Rizzoli, Wild Cards 1, 2 e 3 versione Mondadori. I primi due li ho comprati io, gli altri tre me li hanno regalati, perciò non sempre sono io la responsabile dei doppioni. Ho letto da poco il terzo, in futuro arriverà una recensione da 4 stelle nonostante qualche refuso. Sergio Altieri, ti tengo d’occhio! Spero che Mondadori vada avanti con le intenzioni manifestate in marzo, quelle di pubblicare l’intera saga che ormai ha superato i 20 volumi.

Passiamo a sinistra. In basso c’è The Faces of Fantasy di Patti Perret, e ne parlerò a breve. Sopra Le torri di cenere, l’altro pezzo del già citato Dreamsongs tradotto in italiano. Quindi c’è Fuga impossibile, romanzo firmato a sei mani da Martin, Gardner R. Dozois e Daniel Abraham. Notato come sono tutti prime edizioni? Se in libreria arriva qualcosa di Martin io non aspetto, lo compro subito. Quindi Armageddon Rag, In fondo il buio – libro che avevo già letto anni fa, quando ancora si chiamava La luce morente, prendendolo in pretito in biblioteca, ma che sono riuscita ad acquistare solo ora – Il battello del delirio e Il drago di ghiaccio.

Sul Drago di ghiaccio mi fermo un attimo. Questo è un’edizione tascabile, in fondo ho quel racconto non solo nei Re di sabbia ma anche nell’antologia Fantasy della casa editrice Nord, antologia che ho ritenuto superfluo inserire nella foto anche se l’ho comprata solo per il racconto di Martin. L’antologia l’avevo già letta, ma quando mi è capitato di vederla in vendita come fuori catalogo a un prezzo davvero stracciato non ho potuto evitare di comprarla. Mica sapevo che avrebbero tradotto parte di Dreamsongs,antologia che per la verità non era ancora stata realizzata. Come detto, non posso mica prevedere il futuro. Comunque mi fa ridere, riguardando Fantasy, leggere nella presentazione biografica di Martin leggere le frasi “predilige la lunghezza breve” e “predilige in genere la fantascienza classica alla fantasy, ma il suo talento narrativo è così grande che riesce ad eccellere anche in un genere a lui poco congeniale”. Va bene, quest’antologia è del 1985, quindi non potevano sapere nulla di quanto Martin si sarebbe allontanato dalla lunghezza breve, o di quanto poco trovasse congeniale il genere fantasy, ma la cosa fa troppo ridere. E comunque ho dovuto comprare il drago di ghiaccio, nella versione per adulti mica c’erano i bellissimi disegni di Luca Enoch.

Sopra, inframezzata da altri due volumi, c’è l’antologia Songs of The Dying Earth, che Urania ha pubblicato in tre parti. Al momento io ho letto le prime due, quelle che si trovano più in alto, Storie dal crepuscolo di un mondo 1 e 2. Il primo volume mi è piaciuto abbastanza, il secondo meno. Il terzo, La terra al tramonto,  contiene il racconto di Martin Una notte alla Locanda del Lago. Leggerò.

Poi c’è un numero di Robot di cui parlerò a breve e infine Il pianeta dei venti, scritto da Martin insieme a Lisa Tuttle. Io ho la vecchia edizione Nord e non quella pubblicata recentemente da Mondadori. Ho già abbastanza doppioni e non me ne serve un altro, grazie, anche se l’edizione Mondadori contiene una cartina e io adoro le cartine. E voi piantatela di sogghignare, vi ho sentiti!

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Ho inserito nella foto Warriors e Legends 2 perché penso che siano i meno noti e ho deciso di farveli vedere un po’ meglio. E poi si sono, oltre alla Terra al tramonto, i due volumi che avevo tralasciato.

The Faces of Fantasy non è un libro su Martin. Dedicata a Martin c’è solo questa pagina. Il suo testo lo potete trovare qui: http://www.georgerrmartin.com/about-george/on-writing-essays/on-fantasy-by-george-r-r-martin/. Per il resto ci sono foto di altri autori e testi loro sul fantasy, mi sa che prima o poi ne traduco qualcuno e lo metto qui sul blog.

Il numero 34 di Robot è il mio acquisto al salone del libro usato dello scorso dicembre. Contiene i racconti Torre di ceneri, Patrick Henry, Jupiter e la piccola astronave rosso mattone, Gli uomini della Greywater Station, I canti solitari di Laren Dorr, La notte dei Vampiri, L’inseguimento, Squadra notturna, «…per un altro ieri», E sette volte non uccidere l’uomo, e sei di questi racconti non li avevo mai letti.

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Prima di passare ad altro uno sguardo alle mappe ci voleva. L’ho detto che le amo, un cofanetto come questo non potevo proprio non comprarlo. In questo caso però anche se lo traducono, cosa tutt’altro che certa, non lo ricompro di sicuro.  Però giusto due giorni fa l’ho ripreso per guardare la collocazione di Padelle Salate (Saltpans) rispetto a Maindenpool, e meditare su una certa nave.

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Per le riviste italiane mi affido a Jacopo. Semplicemente io mi dimentico di controllare l’edicola, ma quando lui vede che è uscito qualcosa sul Trono di spade me lo tiene da parte, tanto sa che io lo comprerò. La rivista in centro, SFX, è in inglese, ma non lasciatevi ingannare dalla foto di Frodo Baggins. Se guardate in basso a sinistra, sotto la scritta “It’s Wizard”, potete riconoscere Daenerys Targaryen e ser Jorah Mormont. Sì, la rivista contiene uno speciale su Game of Thrones, oltre che un’intervista a Martin.

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Non potevo non chiudere con Effemme. Fa bene, la spilla verde con il drago rosso non c’entra nulla con Martin, ma i draghi con lo zio George ci stanno sempre bene. È la spilla di FantasyMagazine, un po’ di autopromozione ci sta sembre bene.

Il primo numero della rivista ha un corposo speciale dedicato a Martin, scritto principalmente da me. Lo speciale del quinto è dedicato ai mondi fantastici, e io non potevo non parlare di Westeros. Il sesto con Martin non c’entrava un accidente ma io ho comunque trovato modo d’inserirvi un articolo dedicato a lui. Va bene, queste non sono cose che ho comprato per conoscere meglio Martin ma cose che voi dovreste comprare per migliorare la vostra conoscenza. In fondo se siete arrivati fin qui o siete disperatamente innamorati di me o vi piacciono i romanzi di George R.R. Martin.



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