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Matrigne reali: quelle buone e quelle cattive

Creato il 19 novembre 2011 da Marinam

MariadiBorgogna

Sul web alle volte si fanno strani incontri. Specie avendo la tendenza a frequentare luoghi – nella fattispecie blog – molto lontani dalle proprie attitudini ed esperienze. Per dire, la mia fantastica webmaster mi è arrivata tramite alcune amiche foodblogger (mentre io sono perennemente a dieta e in questo periodo il massimo che cucino è il salmone di Ikea), con la mia carissima amica e collega Laura ci siamo incrociate nei commenti di un celebre mommyblog (questa storia è da analizzare, ma che ci faccio nei mommyblog che non ho figli?!?!) e poi conosciute meglio nel suo tenero, divertente e coinvolgente blog Nonnasidiventa (anche qui ci sarebbe da dire, visto che non avendo figli non diventerò mai nonna), poi è stata la volta di Rossella, geniale copywriter e scrittrice, nonché ideatrice del Club delle Matrigne, con annesso blog che è assolutamente fantastico perché lei scrive con la penna intinta nell’ironia(auto) e nel vetriolo. Per fortuna, fra le varie tegole che mi sono state lanciate dal cielo nel corso dell’esistenza, manca quella del matrignaggio (nel senso che non ho mai avuto un fidanzato/compagno/marito già dotato di prole sua) però il blog di Rossella è una scuola di vita, è scritto bene, così lo frequento con piacere. E fra una chiacchiera e l’altra mi è anche venuto in mente che nella storia reale di matrigne ce ne sono state a iosa, alcune brave, altre meno.

A differenza di quanto accade oggi, però, tutte – tranne una – hanno evitato il confronto diretto con la/e moglie/i precedenti, perché in genere la seconda/terza/quarta… sposa arriva a seguito della  precoce dipartita di chi l’ha preceduta. I figli invece, possibilmente anche molto numerosi, non mancano quasi mai e poiché nel caso di reali in gioco ci sono corone, troni e vasti possedimenti, le lotte intestine fra i pargoli dei vari letti è sempre piuttosto vivace. Fatta questa breve e agile premessa vengo al dunque con un post dedicato ad alcune matrigne reali.

 

Una delle peggiori matrigne che la storia ricordi si chiama Anna Bolena la quale, volendo essere a tutti i costi moglie e non più solo amante, ci mette del suo nel fomentare lo scisma che già sta covando. Raggiunto la scopo rende la vita impossibile a tutti, in particolare a Tommaso Moro di cui esige la testa, alla figlia di primo letto, dichiarata illegittima ed allontanata con ignominia dalla corte ed alla ex moglie del re. Caterina d’Aragona, infatti, è ancora in vita e il ripudio della sposa legittima – che fra parentesi è anche la zia dell’imperatore Carlo V – costa ad Enrico VIII lacrime e sangue, mentre Maria Tudor (nota in seguito secondo da che lato la si guardi come “la Cattolica” o “la Sanguinaria”), all’epoca dei fatti adolescente timida ed introversa, vota odio imperituro alla matrigna ed alla di lei unica erede, la futura Elisabetta I.

Un altro rapporto difficile, e questa volta non interrotto dalla scure del boia come nel caso di Anna Bolena, ma dal trasferimento della figliastra in un’altra nazione, è quello fra Marianna d’Austria seconda moglie di Filippo IV re di Spagna e Maria Teresa d’Austria che del sovrano è figlia di primo letto. Fra le due – che sono più volte cugine per la strana passione degli Asburgo a sposarsi rigorosamente fra di loro – corrono sono solo cinque anni, ma non corre buon sangue e per Maria Teresa è un sollievo sposare Luigi XIV e trasferirsi in Francia dove comunque avrà la sua dose di dispiaceri.

ElisabettadiValois

Elisabetta di Valois

Sempre in Spagna, ma qualche decennio prima, Elisabetta di Valois, terza moglie di Filippo II è invece una matrigna talmente amorevole per lo sfortunato, instabile e difficile don Carlos che questo rapporto fatto di comprensione ed affetto viene travisato tanto da far nascere la leggenda (sostenuta dal fatto che Elisabetta e don Carlos muoiono a poca distanza l’uno dall’altro) di un impossibile amore fra i due. Verdi ne approfitterà per scriverci sopra un’opera meravigliosa, il Don Carlos appunto.

E restando in Spagna nei primi anni del ‘700 quando sul trono ormai ci sono i Borboni tocca ad Elisabetta Farnese, seconda moglie di Filippo V, essere pestifera come una matrigna delle favole, specie dopo l’arrivo di una nutrita schiera di figli, che la prole nata dalle prime nozze, mette inevitabilmente da parte. Elisabetta però non si perde d’animo e getta la Spagna in guerre senza fine per cercare di mettere i suoi pargoli su un trono.

I Borbone-Parma sono i discendenti diretti di Elisabetta Farnese e verso la seconda metà del XIX secolo il duca “titolare” (ma non in carica in quanto il suo Stato fa ormai parte del regno d’Italia) Roberto si ritrova vedovo con dodici figli, quindi pensa bene di riprendere moglie. Dalle seconde nozze nasceranno altri dodici bambini, per fortuna tutti sani e robusti perché nella prima serie diversi sono gravemente disabili. Una famiglia molto allargata che però va d’amore e d’accordo, grazie anche carattere affettuoso ed amabile del duca Roberto ed alla sensibilità della nuova duchessa Maria Antonia di Braganza che prende sotto la sua ala protettrice in particolare i figliastri meno fortunati e se ne occupa, riferiscono i testimoni, “come se li avesse partoriti lei stessa”.

BorboneParma

La numerosa famiglia del duca di Parma

Le principesse portoghesi sembrano avere nel dna questa attitudine al matrignaggio visto che una delle sorelle di Maria Antonia, Maria Teresa terza moglie di un fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe è per i suoi figliastri un riferimento per tutta la vita. Anzi di più, è Maria Teresa a favorire l’idillio del “nipote” Carlo con Zita di Borbone-Parma una delle figlie di sua sorella e anni prima era stata sempre lei a placare l’ira del vecchio Francesco Giuseppe all’epoca dello scandalo del matrimonio morganatico di Francesco Ferdinando, figliastro dell’una, nipote ed erede dell’altro. Maria Teresa farà anche dell’altro, dopo la morte a Sarajevo di Francesco Ferdinando e Sofia sarà l’unica della famiglia a prendersi cura dei tre ragazzini rimasti orfani, frutto di una unione non dinastica e quindi praticamente inutili, anzi scomodo ricordo di un legame scandaloso.

Margaret_of_York

Margherita di York; la figliastra Maria di Borgogna è la bella dama della prima immagine

Fra le tante matrigne una in particolare è però davvero degna di nota anche perché insieme alla figlia di primo letto del marito cerca addirittura di tenere insieme uno stato.

Sono nozze politiche quelle fra Carlo il Temerario duca di Borgogna e Margherita di York, la sorella di re Edoardo IV. La principessa inglese vede raramente lo sposo, perennemente occupato a difendere il suo stato, ma con la figliastra Maria (che all’epoca del nuovo matrimonio del padre ha 11 anni) il rapporto è subito affettuoso. L’erede del ducato di Borgogna trova una madre, una amica, una persona sempre pronta a sostenerla e a consigliarla. Margherita di York, seguendo la tradizione della coltissima e fastosa corte borgognona, segue con particolare attenzione anche l’educazione della giovane principessa che studia latino, storia, letteratura cortese, musica. Mentre Carlo il Temerario conduce una spregiudicata politica di conquiste, alleanze e battaglie, Margherita è costantemente al fianco di Maria.

L’improvvisa morte del Temerario, caduto il 5 gennaio 1477 nella battaglia di Nancy, lascia le due donne sole ed in una situazione disastrosa e le fa piombare in un tunnel di lotte controversie e dispute. Da una parte c’è il re di Francia Luigi XI che cerca di impadronirsi della Borgogna, dall’altra le città fiamminghe nelle quali esplode il rancore per la politica centralista ed autoritaria del defunto duca, che si ribellano. Maria e Margherita faranno di tutto per preservare l’eredità di Carlo il Temerario e la giovane duchessa ha talmente fiducia nella matrigna da non rendersi conto che questa, per quanto piena di buona volontà, non è gradita nelle Fiandre. Saranno costrette a separarsi per un po’ e per Maria è un vero dramma. E’ comunque Margherita a concludere le trattative per il matrimonio della sua amatissima figliastra con l’arciduca Massimiliano d’Asburgo ed è sempre lei a fare da madrina al primogenito della coppia, Filippo (famoso poi con il soprannome “il Bello”) ed è in omaggio a questa matrigna adorata che la secondogenita viene chiamata Margherita.

Quando Maria muore tragicamente, a soli 24 anni per le conseguenze di una caduta da cavallo durante una caccia, è la duchessa Margherita a prendersi cura dei due bambini rimasti orfani e mantenere viva la memoria della giovane e bellissima duchessa di Borgogna e del grande Carlo il Temerario. Molti anni dopo, nell’inverno del 1500, Margherita porterà al fonte battesimale un bambino nato a Gand pochi giorni prima, si chiama Carlo in onore del bisnonno duca di Borgogna e farà molto parlare di sé. E’ uno degli ultimi atti ufficiali di quella che tutti chiamano Madame la Grande che morirà nel 1503.


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