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Matrimonio

Da Loredana V. @lorysmart

Riporto qui un commento che avevo scritto in tempi non ancora sospetti, (giugno 2011) e che rispecchia ancora oggi il mio pensiero.

A mio parere ci deve essere una regolamentazione delle coppie omosessuali, matrimonio compreso.
(Parlo ovviamente solo dal punto civile, quello religioso è naturalmente escluso, non possiamo pretendere che la Chiesa cattolica deroghi ai propri princìpi, quella Valdese invece l’ha già fatto.) Questo anche per distinguerle dalle coppie “di fatto”, che accampano diritti che a volte mi lasciano perplessa.

Sia ben chiaro, non ho nulla contro la convivenza (io stessa ho convissuto per circa un anno prima di approdare al matrimonio), però questa situazione non può dare i medesimi diritti che vengono stabiliti con il matrimonio, che è innanzitutto un “contratto”. Che alla base di esso ci sia il più delle volte l’amore, a volte l’interesse o la convenienza, altre volte ancora un mix di queste cose, il matrimonio è la codifica, anche economica, di diritti e doveri che regolano la vita di due persone le quali si impegnano per un comune percorso di vita. Sembra arido definirlo così, ma è una realtà. Se io convivo, posso separarmi senza traumi o ricorsi legali: non ho alcun “obbligo” nei confronti del partner, a differenza di due persone regolarmente coniugate. Non posso quindi accampare diritti su casa, redditi o altri beni del convivente, assegni di mantenimento e simili, perché non ho nessun vincolo “contrattuale” con lui. Se voglio essere tutelata/o, il sistema legislativo esiste ed è unicamente l’istituzione matrimoniale. Possono esserci ovviamente delle eccezioni “temporanee”, qualora uno dei due conviventi sia ancora impegnato con un precedente vincolo ed in attesa di scioglimento (divorzio, per il quale sarebbe bene abbreviare i tempi), ma la situazione deve essere comunque regolarizzata nel minor tempo possibile. L’unica tutela che in ogni caso va applicata è quella del mantenimento dei figli, siano essi nati da una situazione regolare o meno.
Quindi ritengo che sia giusto che anche gli omosessuali raggiungano questo traguardo. Per le adozioni ci andrei più cauta… Sono convinta infatti che per uno sviluppo psichico di un bambino siano necessarie sia la figura femminile che maschile, e non un “surrogato” di esse.


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