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Matteo Renzi e Matteo Salvini. Avanzano gli avanzi.

Creato il 10 novembre 2015 da Postik @postikitalia

E’ d’uopo chiarire un attimo che cosa intendiamo in questo paese per abilità e personalità politica.

Parliamo dei due Matteo nazionali,  gli antagonisti politici che da ogni dove ci vengono propinati come due grandi figure: solide, forti e con gli “attributi” per governare; infatti sono in due. Ora vediamo nello specifico il magnifico duo Mattè.

Il primo è Matteo Renzi. Ex rottamatore e asfaltatore, in pratica due braccia rubate all’edilizia  bipolare che si sono date all’alta politica. Il soggetto in questione, oltre  ad avere la coerenza di una banderuola in un tornado, per avere i numeri per governare ha prima imbastito un esecutivo da brividi con Alfano e compagnucci di merenda, poi si è messo con Berlusconi facendolo comandare in casa Pd e, infine, per non andare in minoranza al senato si è “affiliato apertamente coi Verdinesi”. Infine, come se tutto questo non bastasse, va anche sottolineato come il governo Renzi – non dimentichiamolo – a “Firma Napolitano”, per poter andare avanti pone fiducie come se piovesse.

Ma, visto che al peggio non c’è mai fine, Renzi – non pago – ha anche pensato di allearsi con Forza Italia per le elezioni amministrative di Roma, e, grazie a tale adultero e pruriginoso connubio,  deve mettersi in saccoccia e in silenzio anche la candidatura di Alfio Marchini a sindaco. E’ proprio vero che a Roma vige la legge del menga!

Allora tutta questa forza e questo carattere dove sono?   Un soggetto che per governare ha dilaniato un partito – già problematico di suo ad esser sinceri -, che si è alleato con il peggio in circolazione e che impone la volontà del suo governo a un Parlamento inguardabile, perché ci viene proposto come un politico di carattere?

Ora Veniamo al nostalgico dei paninari, allo xenofobo dalla felpa facile. Il meglio del meglio di una generazione minata da due finzioni televisive mefitiche: i cartoni animati giapponesi e il berlusconismo. Matteo Salvini!Un altro campione di coerenza e affidabilità.

Fino all’altro ieri,  per il segretario della lega, Berlusconi doveva andare in giro con il pigiama a righe e la palla al piede, poi li troviamo insieme a Bologna a fondare un nuovo mostro politico destinato a rosolarci definitivamente nell’olio strausato della mediocrità . Quest’altro neurone stordito e in fuga ha pensato anche bene di provocare una città con una solida, coerente e fiera storia di resistenza – qualità più unica che rara oggigiorno – solo per poter far parlare di sé e per mettere in primo piano un evento che altrimenti avrebbe avuto la stessa eco della sagra del castrato. Ovvio che Bologna sia insorta. La provocazione era voluta perché mediaticamente strumentale. Se tanto mi dà tanto Sinistra Italiana doveva fondarsi a Predappio.

Anche Salvini, come Renzi, salta di palo in frasca con sfacciata incoerenza. Anche lui raccoglie dove può e come può: quelle poche volte che è a Bruxelles sugge avidamente dal merletto della sottana della Le Pen, in Italia è un triste porto franco per fascisti, berlusconiani alla deriva e cittadini esasperati ad hoc dai suoi allarmistici proclami  xenofobi.

In pratica Matteo Salvini è un untuoso “untore” che guadagna consensi sulle spalle dei problemi del paese amplificandoli a dovere. Dunque anche lui è tutto tranne che un politico abile e sottile; i suoi argomenti sono tanto poveri quanto dozzinali e farcisce il tutto con una dialettica da ras della fossa.

Alla fin della fiera siamo bombardati mediaticamente da una mediocrità tanto dilagante quanto incoerente  ma chissà perché ce la spacciano per abilità politica. Già … chissà perché!

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Vignetta di Mario Airaghi, sito marioairaghi-neurodeficiente.blogspot.it


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