Dalle carte sequestrate al tesoriere della Lega spuntano fuori anche le paghette da
5.000 euro per i figli di Bossi. Dal 2008, ovvero da prima dell'era "Belsito". In più anche gli alimenti all'ex moglie di Riccardo Bossi.Oltre tutto il resto.Pantalone pagava, Bossi firmava ("ne ho parlato con papà") ed il
Trota spendeva.E come spendeva.
E con lui il resto della famiglia.Tutta la famiglia, tranne il "senatur" che si accontentava di una canottiera macchiata ed una pizza alla polenta lungo l'autostrada.
Dicono che non fosse in grado di udire il rumore delle mascelle di famiglia, nè lui e neppure gli altri. I soldi andavano e venivano? E chi li controllava? Nessuno. Quell iche vemivano, arrivavano dall'odiata
Roma Ladrona, a pensarci un attimo si trattava di soldi dei contribuenti. Se erano italiani, peggio per loro, se erano "padani" la Lega era moralmente autorizzata a farne ciò che gli pareva."
Cosa nostra" avrebbero potuto dire.E così si comportavano.Il bilancio? Una bella firmetta in fondo e chi vuoi che vada a controllare.Poi qualcosa inceppa il meccanismo. Le segretarie ed il tesoriere parlano al telefono. "The family" stila l'elenco delle spese da coprire. Le carte si conservano. Qualcuno fa anche dei filmini.
E la Lega si sputtana, perchè insieme a gente che ci ha creduto davvero (gli ingenui) c'erano quelli che hanno arraffato davvero, quelli che hanno girato la testa facendo finta di non vedere (perchè era facile essere buttati fuori se osservavi un po' troppo "the family").Contemporaneamente l'altro tesoriere ladrone, il margheritino
Lusi, comincia a raccontare che oltre ai milioni spesi per le ville e la vita lussuosa (assai meglio del Trota, che anche in questo riesce ad essere solo un Trota) che si è concessa, ha distribuito i soldi dei rimborsi al centro ed a mancina.
Bianco aveva anche lui la paghetta, prima 3.000 poi portati a 5.500 (vuoi mettere un parlamentare sullo stesso livello di un giovane pesciolotto?). A
Rutelli qualche paccata di soldi in occasione delle elezioni (vediamo un po' come li ha spesi). Un mazzetto da 70.000 anche al "giovane"
Matteo Renzi.A che titolo?In fondo il bel Matteo è stato presidente della provincia, poi sindaco.Così ha subito attaccato a testa bassa, non con l'avvocato ma con i mezzi dei "giovani":
twitter e facebook.
"
Fuori le carte, i conti, le fatture e vediamo chi dice bugie!"Lusi dice di aver allungato 70.000€ a Renzi (che ne aveva richiesti di più). Sottobanco, sembrerebbe intendersi. In nero. E' facile dire "fuori le carte!".Il caso è un po' diverso dal Trota, che i soldi li ha richiesti anche per iscritto, oppure ha lasciato le fatture da pagare a Belsito.
L'accostamento tra il "giovane" Matteo Renzi ed "un uomo chiamato pesce" (che ha passato la maturità al quarto tentativo, e si è laureato a sua insaputa in Albania) è veramente arduo.Morale: se hai bisogno di soldi di provenienza non troppo cristallina, cerca di non lasciare tracce. Intesi?
E con lui il resto della famiglia.Tutta la famiglia, tranne il "senatur" che si accontentava di una canottiera macchiata ed una pizza alla polenta lungo l'autostrada.Dicono che non fosse in grado di udire il rumore delle mascelle di famiglia, nè lui e neppure gli altri. I soldi andavano e venivano? E chi li controllava? Nessuno. Quell iche vemivano, arrivavano dall'odiata Roma Ladrona, a pensarci un attimo si trattava di soldi dei contribuenti. Se erano italiani, peggio per loro, se erano "padani" la Lega era moralmente autorizzata a farne ciò che gli pareva."Cosa nostra" avrebbero potuto dire.E così si comportavano.Il bilancio? Una bella firmetta in fondo e chi vuoi che vada a controllare.Poi qualcosa inceppa il meccanismo. Le segretarie ed il tesoriere parlano al telefono. "The family" stila l'elenco delle spese da coprire. Le carte si conservano. Qualcuno fa anche dei filmini.E la Lega si sputtana, perchè insieme a gente che ci ha creduto davvero (gli ingenui) c'erano quelli che hanno arraffato davvero, quelli che hanno girato la testa facendo finta di non vedere (perchè era facile essere buttati fuori se osservavi un po' troppo "the family").Contemporaneamente l'altro tesoriere ladrone, il margheritino Lusi, comincia a raccontare che oltre ai milioni spesi per le ville e la vita lussuosa (assai meglio del Trota, che anche in questo riesce ad essere solo un Trota) che si è concessa, ha distribuito i soldi dei rimborsi al centro ed a mancina.Bianco aveva anche lui la paghetta, prima 3.000 poi portati a 5.500 (vuoi mettere un parlamentare sullo stesso livello di un giovane pesciolotto?). A Rutelli qualche paccata di soldi in occasione delle elezioni (vediamo un po' come li ha spesi). Un mazzetto da 70.000 anche al "giovane" Matteo Renzi.A che titolo?In fondo il bel Matteo è stato presidente della provincia, poi sindaco.Così ha subito attaccato a testa bassa, non con l'avvocato ma con i mezzi dei "giovani": twitter e facebook.
"Fuori le carte, i conti, le fatture e vediamo chi dice bugie!"Lusi dice di aver allungato 70.000€ a Renzi (che ne aveva richiesti di più). Sottobanco, sembrerebbe intendersi. In nero. E' facile dire "fuori le carte!".Il caso è un po' diverso dal Trota, che i soldi li ha richiesti anche per iscritto, oppure ha lasciato le fatture da pagare a Belsito.L'accostamento tra il "giovane" Matteo Renzi ed "un uomo chiamato pesce" (che ha passato la maturità al quarto tentativo, e si è laureato a sua insaputa in Albania) è veramente arduo.Morale: se hai bisogno di soldi di provenienza non troppo cristallina, cerca di non lasciare tracce. Intesi?
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