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Maturità 2011- Il colloquio e la tesina

Da Simonetta Frongia
Terminate le prove scritte, : resta da affrontare il colloquio con la Commissione, che è il momento culminante dell’esame, quello in cui si accerta il livello complessivo di preparazione del candidato, le sue capacità di gestire le conoscenze e competenze acquisite, e si tirano le fila della prova. 
Maturità 2011- Il colloquio e la tesinaDurante gli scritti, il rapporto tra il candidato e la Commissione era stato mediato e indiretto; inoltre il testo delle prove (fatta eccezione per la terza prova, come abbiamo visto) non viene elaborato dalla Commissione esaminatrice, bensì è unitario a livello nazionale.Invece l’orale pone il candidato di fronte alla Commissione, che ne valuta il livello di conoscenze, competenze e capacità. Bisogna però rilevare che sarebbe sbagliato interpretare questa prova come una normale interrogazione, come quelle a cui sei stato abituato nel corso degli anni del tuo percorso di studio. L’orale è un “colloquio”, ovvero un dialogo, in cui, oltre a valutare l’apprendimento di dati tecnici, ti verrà richiesta la capacità di interloquire, e anche di impostare un discorso logico e consequenziale, recependo e accettando richieste di precisazione e di approfondimento su determinati argomenti, che la Commissione reputerà importanti. Altri due punti basilari: il colloquio, come ogni dialogo tra persone, è sostanzialmente una prova aperta, in cui in fondo le possibilità di risposta sono molteplici, e in cui è fondamentale la capacità dello studente di orientare con flessibilità e duttilità la propria linea di risposta. Quindi consiglio di rispettare i turni di conversazione, di stare attenti ai commenti, osservazioni e domande della commissione, spesso in questi è già presente un barlume, un indicazione sulla risposta!
Inoltre il colloquio è il momento pluridisciplinare o interdisciplinare dell'esame, perché uno dei suoi scopi fondamentali è saggiare la conoscenza delle materie dell'ultimo anno.
Analizziamo l’andamento del colloquio, secondo quanto è stato stabilito dalla legge di riforma degli Esami di Stato.
Questa prova si struttura su tre fasi fondamentali, che vedremo ancor più nello specifico nei punti successivi:
- la presentazione da parte dello studente di un progetto o ricerca riguardo a un argomento o tematica inerente a una o più materie oggetto di studio nell’ultimo anno ( la famosa “tesina”);
- la discussione su argomenti proposti al candidato da parte della Commissione (costituisce la fase centrale e più importante dell’orale);
- la discussione critica dello svolgimento, da parte del candidato, delle tre prove scritte, cui segue, congedato lo studente, la discussione interna della Commissione che produce il voto finale dell’esame.
La presentazione della tesina
Nei giorni immediatamente precedenti all’orale gli studenti sono tenuti a comunicare alla Commissione l'argomento scelto per la propria tesina e le linee-guida che si intende seguire nell’esposizione di essa. All’inizio della prova, il candidato comincia quindi la trattazione dell’argomento prescelto. La tecnica di presentazione da adottare in questa fase è del tutto libera: può essere un’esposizione orale, un’esposizione orale che si appoggia su un documento scritto, oppure grafico, o addirittura un’esposizione multimediale effettuata con l’ausilio di un computer. Infatti il Ministero ha stabilito che in ogni aula d’esame sia presente un personal computer, proprio a questo scopo. Questa fase dura circa 15 –20 minuti, e ha una funzione importante: presentare un lavoro ben fatto e soprattutto che si padroneggia in modo completo in ogni sua parte, è un buon biglietto da visita che si presenta alla Commissione, e la può orientare favorevolmente per il prosieguo della prova. In questo caso si consiglia la presentazione con le famose "lastrine" di Microsoft Power Point.
Un ultimo consiglio su questo argomento: oggi in Internet si possono trovare molti siti che offrono, gratuitamente o a pagamento, esempi di tesine o addirittura tesine già preconfezionate, che evitano allo studente tutto il lavoro di ricerca. Però bisogna dire che questo tipo di scelta, oltre ad essere illecito, è anche poco produttivo: la tesina in realtà si può rivelare una fase di ricerca stimolante, e anche un metodo molto efficace per ripassare trasversalmente il programma d’esame. Chi copia o fa il furbo si espone a dei rischi, perché la sua scarsa preparazione può sempre essere scoperta dalla Commissione. Pensate cosa potrebbe succedere se la stessa commissione si ritrova a dover esaminare un gruppo di maturandi che porta sostanzialmente la stessa tesina! Probabilmente annullerebbero le prove e sareste costretti a rispondere a qualche "indiscreta" domanda oltre che all'esame stesso.Vi ricordo che l'Esame di Stato è un atto amministrativo.
Il colloquio prosegue con la proposizione, da parte dei vari commissari, di una serie di domande riguardanti le varie discipline. Le domande possono essere libere, orientate a partire dagli argomenti della tesina, o pertinenti ad un testo o un documento proposto allo studente da parte della commissione. Ogni commissario è parte attiva nella discussione, intervenendo, in merito a ciò che attiene alla propria disciplina, nelle eventuali domande pluridisciplinari, oppure formulando dei quesiti specifici riguardanti solo la propria materia, e che devono però tassativamente far parte del programma dell'ultimo anno di corso. Questa fase del colloquio tende a valutare, oltre alle conoscenze di dati e concetti, anche più in generale le capacità di stabilire relazioni tra i diversi avvenimenti culturali, e la metodologia acquisita da parte dello studente nell'impostare una ricerca ed una discussione scientifica, cioè fondata sui fatti. Questa fase del colloquio ha una durata media di 20-30 minuti; generalmente non si sfora mai il tetto dei 40 minuti. La terza e ultima fase dell’orale, che solitamente impegna 10-15 minuti, è costituita da una discussione sui risultati delle prove scritte, mostrate al candidato con le eventuali correzioni della Commissione. Questa fase è quasi sempre posta alla fine della prova per evitare che l’esito degli scritti, nel caso che esso sia poco soddisfacente, influenzi negativamente il candidato. Si tratta in genere di un momento di distensione, in cui però è bene mostrarsi attenti e disponibili a prendere coscienza dei propri errori, magari spiegando il procedimento logico errato che li ha prodotti, e di cui si è in grado di elaborare una rettificazione, dimostrando maturità e consapevolezza.
 To be continued...........

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