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Mauthausen

Creato il 27 gennaio 2016 da Pim
(Aprile 2003, lettera privata)   27-01-2016 09;59;11Durante il periodo pasquale mi sono concesso un breve viaggio in Austria. Innsbruck, Salisburgo, Graz, Klagenfurt, Villach. Passando per Linz ho fatto una deviazione di una trentina di chilometri rispetto all’itinerario previsto e, oltrepassando il Danubio, mi sono diretto a Mauthausen. Qui ho avuto modo di visitare ciò che resta del famigerato KZ-Lager, in cui i nazisti sterminarono 150.000 deportati (austriaci, italiani, francesi, russi, polacchi e spagnoli). Ho visto le baracche, le celle e le camere a gas, toccato con mano i forni crematori, percorso i 186 gradini della scala della morte che scendevano alla cava di granito, dove gli internati erano costretti ai lavori forzati. Mi sono reso conto che, quando ci si sforza di penetrare con la mente la tragedia dei campi di sterminio, si rischia realmente di perdere la ragione. Uscito da quelle mura sinistre, sotto un cielo nero gonfio di pioggia, mi sono sentito come liberato da un peso doloroso che mi aveva attanagliato per tutta la visita. Non so se c’entri qualcosa l’inconscio collettivo, ma il pensiero di quelle inumanità perpetrate da uomini su altri uomini aveva fatto riemergere una specie di senso di colpa ancestrale di cui, fino a quel momento, ignoravo l’esistenza. E ho compreso che dimenticare oggi quelle vittime sarebbe come assassinarle una seconda volta.  

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