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Maybe because I’m a Londoner #2

Creato il 30 aprile 2015 da Nebbiadilondra @nebbiadilondra

Mese ricco mi ci ficco. Ok, il proverbio non diceva proprio così ma ci siamo capiti. Che l’Aprile londinese è un mese davvero ricco in fatto di cose da fare tra mostre eventi e celebrazioni. A cominciare da quelle che si terranno ad Hampton Court in occasione del suo 500esimo compleanno. Costruito nel 1515 da Thomas Wosley (1473-1530) arcivescovo cattolico di York e Lord Cancelliere, famosamente caduto in disgrazia presso Enrico VIII per non essere riuscito a convincere il Papa a concedergli il divorzio da Caterina D’Aragona per sposare Anna Bolena, il palazzo fu opportunamente requisito da Enrico nel 1529 che non sopportava che altri suoi cortigiani avessero palazzi (mogli, amanti, castelli, cavalli etc etc ) più belli dei suoi. Ma non fu solo Enrico ad abitarci: Elisabetta I quasi ci morì di vaiolo, Shakespeare ci inscenò un’intera stagione teatrale per Giacomo I Stuart, la regina Vittoria lo preferiva al castello di Windsor e Van Gogh ci venne come turista per ammirarne la collezione di quadri.

london25Hampton Court 2012©Nebbiadilondra

Per me che sono appassionata di storia del cibo, le cucine sono l’attrazione maggiore e durante le celebrazioni pasquali, cuochi veri saranno al lavoro per preparare cibo e carni allo spiedo usando lo stesso sistema e gli stessi utensili di 500 anni fa. È davvero incredibile pensare che qui due volte al giorno si preparavano i pasti per per oltre 600 persone, e senza l’ausilio dei gadgets moderni! Ora, nei locali che un tempo ospitavano le cucine di Elisabetta I, un delizioso caffè offre ai turisti affamati sandwiches di arrosto di maiale ispirati a quelli serviti alla mensa dei Tudor. Per chi desidera un assaggio (non solo metaforico) di una mensa rinascimentale.

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Hampton Court 2012©Nebbiadilondra

Parlando di Shakespeare, in concomintanza con il compleanno del Bardo (che, visto che non si sa di preciso quando cada, è celebrato il 23 Aprile, giorno di San Giorgio, il santo patrono d’Inghilterra) parte anche la stagione teatrale del Globe Theatre. Distrutto nel 1644, il teatro all’aperto di forma circolare sulle rive del Tamigi, la famosa wooden “O” di Shakespeare, fu ricostruito nel 1997 per volere dell’attore e regista statunitense Sam Wanamaker a poca distanza dal sito originale utilizzando, per quanto possibile, materiali edilizi di un tempo come il legno di quercia e la paglia per il tetto, mai più utilizzata a Londra dopo l’incendio del 1666. Qui per soli £5 (il prezzo di una pinta di birra in un pub del centro e meno di un pacchetto di sigarette…) potrete assicurarvi un posto in piedi in platea, tra i groundlings, e provare l’ebbrezza del vero teatro elisabettiano.

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Globe Theatre, London. 2014©Nebbiadilondra

Al tempo di Shakespeare, infatti, per la modica somma di un centesimo, chi non poteva permettersi un posto a sedere su uno dei tre livelli del teatro poteva stare nello yard, il cortile posto sotto il palco e guardare da lì lo spettacolo. Preparatevi a stare scomodi, che non ci si può sedere se non durante l’intervallo e non sono ammessi gli ombrelli in caso di pioggia, ma solo impermeabili, ma è un’esperienza assolutamente elettrizzante e coinvolgente che, come ai concerti rock, durante le rappresentazioni teatrali (spesso in costumi elisabettiani) gli attori interagiscono con i groundlings come accadeva nel XVII secolo. E alla fine dello spettacolo potrete ristorarvi e recuperare le forze con una sosta al vicino Anchor pub, costruito (o ricostruito – su questo pare che le guide non riescano a mettersi d’accordo…) nel 1676 e che si dice fosse frequentato dagli attori dei teatri vicini, come il Globe, lo Swan e The Rose – e forse anche dallo stesso Shakespeare. Vero o no, cheers! Per la stagione del Globe guardate qui: www.shakespearesglobe.com/

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Paola Cacciari

Pubblicato su No Borders Magazine



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