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Mecspe 2015: umanoidi e arti bionici

Da Pattici @EdeaImage
Sabato 28 marzo alle Fiere di Parma si è tenuta la 14esima edizione del Mecspe, la fiera internazionale delle tecnologie per l'innovazione. In tutta la fiera sicuramente ha avuto maggior rilievo la "Piazza della Robotica & degli Umanoidi".
Mecspe 2015: umanoidi e arti bionici
Così è stato possibile interagire con Nao, un umanoide presentato dall’ Università degli Studi di Padova che è in grado di ballare, di rialzarsi in caso di caduta, di capire qualsiasi cosa gli viene detto e rispondere con la sua voce.
Idem con Orobot, un robot autonomo sviluppato per assistere gli anziani in casa, è capace di identificare le persone, segnalare qualsiasi evento si verifichi all’interno delle mura domestiche, rilevare intrusioni ed effettuare chiamate in videoconferenza. 
La robotica presente a Mecspe ha dimostrato anche innovazioni nel mondo della riabilitazione e del miglioramento della deambulazione per le persone con mobilità e indipendenza ridotta. In particolare, l’Istituto di Biorobotica della scuola di Sant’ Anna ha presentato due progetti di robotica "indossabile": l' Hande Xos, un esoscheletro di mano per il recupero della funzionalità post trauma e assistenza funzionale alla presa degli oggetti. Si tratta di un prototipo robotico indossabile attorno alla mano del paziente che ancora possiede l’arto, ma che non riesce più a utilizzarlo a causa di danni neurologici; la "mano bionica" è stata sviluppata relativamente al progetto di ricerca Way (Wearable interfaces for hand function recovery).L'altro progetto è Cyberlegs, una protesi robotizzata che grazie ad una specie di servomotore, asseconda il movimento delle gambe permettendo di camminare, salire le scale e alzarsi con il minimo sforzo fisico, ideale per anziani o per chi ha subito un'amputazione a seguito di un trauma.
Mecspe 2015: umanoidi e arti bioniciIn Italia la signora Lea Mina Ralli, già dal 2014, ha in casa “Mister Robin”, un robot che assiste la signora in casa sua e la tiene in contatto con familiari o medici. Non solo: la signora Lea ha a disposizione anche dispositivi indossabili e sensori collocati in tutta la casa di modo da tenere sempre sott’ occhio la sua salute e le sue attività quali cucinare, dormire o guardare la televisione e monitorare pressione sanguigna e glicemia. Il nome ufficiale del robot è "GiraffPlus" e nasce da un progetto, finanziato dalla Commissione Ue, coordinato dall’Università di Orebro, in Svezia e con la collaborazione dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (Isti-Cnr) e dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (Istc-Cnr). L’azienda che lo produce è la "Giraff Technologies" e prevede di metterlo in commercio per la fine del 2015 con un costo iniziale di circa 2.000 euro o un affitto mensile di circa 200 euro.  Presto sarà possibile giocare a calcio o a basket e ballare con agili umanoidi che potranno anche assistere disabili e anziani, proveranno emozioni e garantiranno loro la massima protezione. Potremmo avere a disposizione robot comandati a distanza, in grado di lavorare in ambienti ostili senza far correre rischi all’ uomo e indossare arti bionici per permettere una vita normale anche a chi ha una mobilità ridotta.Ancora una volta la tecnologia dimostra che, se utilizzata con coscienza, può essere davvero utile in qualsiasi ambito della vita quotidiana.

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