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Meglio l’Erasmus o de mita, mastella e cofferati….

Creato il 01 febbraio 2013 da Cren

papua, nuova guineaNon so che fine farà una dei pochi success story dell’Unione Europea, il programma Erasmus (da Erasmo da Rotterdam che girò l’Europa ai suoi tempi). Le ultime notizie parlavano di mancanza di fondi e di soppressione dell’iniziativa. Nacque nel 1987 per “creare una generazione europea”, far girare i giovani, aprire la mente. E c’è riuscito, 3 milioni di ragazzi hanno studiato in 4.000 università diverse, hanno imparato la lingua, hanno conosciuto altri modi di vivere, si sono innamorati, hanno cazzeggiato lontano da casa. Forse, sono diventati anche più responsabili, fuori dalle mure domestiche.
L’eventuale sua eliminazione fà parte di una spending review demenziale , quando si poteva incidere su altri e ben più rilevanti costi inutili: quelli della politica e molti investimenti scriteriati nella cooperazione allo sviluppo, gestiti cioè da ONG e dai funzionari dell’Unione. Vediamo.
Per Erasmus sono stati spesi (in più di 20 anni) 4,3 miliardi di euro (quanto dato per ripianare le mazzette del MPS), circa euro 200 per studente. L’inutile parlamento che è diventato l’ospizio per i politici trombati italiani costa circa euro 2 miliardi l’anno (di cui 550 milioni destinati fra stipendi e rimborsi spese ai 754 parlamentari). I deputati hanno un vitalizio di euro 5.500 (che si somma ad altre pensioni nazionali) e che costa ai contribuenti europei euro 150 milioni annui e, infatti, il sistema previdenziale del parlamento ha un buco di euro 179 miliardi (sono dati del quotidiano tedesco Bild).
I parlamentari europei eletti in Italia sono i più scrocconi, pagati euro 150.000 lordi annuo, i parlamentari tedeschi beccano euro 85.000 lordi annui. Esattamente il contrario delle retribuzioni della gente normale che in Germania sono doppie rispetto all’Italia.
Come detto ci troviamo trombati vari e parenti di politici italiani come albertini (ora ripescato), raffaele baldassare, ciriaco de mita, clemente mastella, sergio cofferati (sempre a Manarola, Liguria, più che a Bruxelles), vittorio prodi, quel fuori di melone di borghezio, gianni vattimo, la zanicchi, fra gli altri. L’unico collegamento con Bruxelles, per molti di questi, sono i cavolini che si mangiano a casa. L’unico scopo scroccare un po’ di soldi e raddoppiare i vitalizi.
A parte questo spreco che non fa neanche notizia, l’UE butta un po’ di soldi dalla finestra anche tramite la cooperazione internazionale,, fondi che finiscono a ONG europee oltre che gestiti direttamente dai burocrati della stessa UE, quella che in altro post definiamo industria dell’assistenza. Un bel lavoro l’ha fatto Paolo Franceschetti che ci ricorda come è facile sprecare e scroccare soldi dicendo d’aiutare il mondo.
Sono stati spesi euro 1 milione per incentivare la pesca a Kiribati (abitanti n.101.000); euro 150.000 a un consulente siciliano per tutelare la Zelkova (una pianta); 219 milioni di euro per per sviluppare la ristorazione, lo sport e la cultura in Groenlandia e, per rimanere in tema, l’Italia ha speso 18 milioni di euro per finanziare ricerche in Antardite (idea della Gelmini). In Nepal la UE ha investito soldi per facilitare la nascita di gruppi politici etnici che contribuiscono alla disaggregazione del paese (qui) creando un mezzo casino. Poi finanziamenti a pioggia (circa 1 miliardo di euro) per sviluppare la governance nelle Barbados (paradiso fiscale); Fiji, Papua, Saint Kitts, Santa Lucia, Samoa, Trinidad, Tuvalu, Vanuatu, etc. M’immagino i viaggi e le vacanze a sbaffo dei consulenti e degli operatori incaricati di sviluppare questi progetti.
Qua sotto alcuni link per chi ha voglia d’andare a controllare: 101 modi per chiedere soldi a Bruxelles ; Progetto Groenlandia ; Qui il protocollo di intesa tra UE e Kiribati; Qui il protocollo di intesa con la Micronesia


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