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Melania Rea: una presa di coscienza del telefonista no?

Creato il 26 giugno 2012 da Yellowflate @yellowflate

Melania Rea: una presa di coscienza del telefonista no?Dopo la telefonata del 20 aprile 2011 con la quale fece ritrovare il corpo di Melania Rea a Ripe di Civitella località Casermette, l’anonimo telefonista è uccel di bosco e nulla si è potuto appurare. Potrebbe aver visto qualcosa di cui ha paura, per questo non si svela. Potrebbe aver assistito alla scena del delitto, oppure essere arrivato nel momento in cui l’assassino lasciava quel maledetto posto, o anche aver assistito al deturpamento del cadavere per depistare le indagini. Del telefonista conosciamo solo la voce, la quale sembra la voce di una persona anziana o comunque non più giovane, sappiamo che ha la cadenza del Teramano, e niente altro. Ma è possibile che nessun vicino, nessun famigliare, nessun amico abbia riconosciuto in lui quel qualcuno che potrebbe dare una svolta decisiva all’indagine? Com’è possibile riuscire per oltre un anno a mantenere l’anonimato e non avere il benchè minimo pentimento e liberare la coscienza di questo segreto così pesante da contenere? Si può capire la sua paura e di non volere entrare in processo dove ogni giorno diventa più doloroso per chi attende una risposta per il feroce assassinio di Melania, si può capire il suo pensiero di aspettare che tanto giustizia sarà fatta, anche senza la sua testimonianza…Ma se così non fosse? Se stessimo andando incontro ad una sentenza dove un assassino senza scrupoli potrebbe liberamente circolare? Che sia il Parolisi il carnefice della povera Melania Rea, che non sia lui, questo telefonista non deve avere paura di testimoniare, non deve tenere per sé le immagini di un crudele scempio compiuto sul corpo della ragazza, se mai avesse assistito o non ha visto nulla, non può tacere, perché ogni giorno che passa non può convivere con la sua coscienza che, se è persona onesta, gli urlerà fino a farlo sentire colpevole lui stesso per una verità che invece, se parlasse, se avesse visto, avrebbe una rilevanza importantissima, in ogni caso.

Intanto è stato completato il sito www.associazionemelaniarea.it la O.N.L.U.S istituita dalla famiglia Rea, dove si possono trovare tutti i dati inerenti al processo in corso e anche i numeri di c/c per chi volesse fare donazioni all’Associazione, affinchè si possa perseguire lo scopo per la quale è nata la stessa Associazione. Cioè aiutare le donne e i bambini vittime della violenza.

M.G.


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