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Memorie di un posseduto dalla letteratura

Creato il 28 marzo 2012 da Antonio Maccioni

Memorie di un posseduto dalla letteratura |

Pubblicato da Antonio MaccioniSeguimi su Twitter28/3/2012

L’esautoratore è Marco Cetera, ha studiato filosofia, fa il pubblicitario e ha lavorato a importanti progetti internazionali come copywriter. Come non detto è la sua opera formidabile costruita su 2000 citazioni, attraverso 2332 versi, con parole prese in prestito per donare la vita a un testo (apparentemente) originale dando credito alla disposizione dei termini e al contenuto. L’autore è un esautoratore che muore e risorge; “ho scritto la più lunga lettera anonima della storia” dice Marco Cetera. Dice e non dice.
Come non detto è un esperimento, una “fantarcheologia di versificazione”; è il testamento di un posseduto dalle biblioteche e dalla letteratura, è una follia durata 6 anni.
Ma credi che un testo del genere possa essere concepito solo in Rete?
Il web è la sua dimensione ideale. Ciò non toglie che un giorno possa esserci anche una sua versione cartacea. In Italia, la stragrande maggioranza dei lettori è ancora legata (a volte in maniera quasi feticistica) al libro tradizionale. Quindi, se serve a farsi leggere da un pubblico più ampio, ben venga anche il Come non detto di carta.
E qual è stato il primo riscontro che hai avuto? Commenti? Impressioni?
“Sei un pazzo” è stato il commento più ricorrente. In effetti, l’impresa è stata davvero folle. Manderò il link anche al dipartimento di Igiene Mentale per avere un riscontro più scientifico.
Volendo fare un primo bilancio, posso dire che il sito è stato accolto con grande entusiasmo. Lì dove è stata recepita, l’idea è stata molto apprezzata. Un lettore (un ricercatore informatico) è stato a tal punto colpito dal mio progetto che si è addirittura offerto di tradurre gratuitamente il mio sito in formato eBook. Ci sta lavorando. Non so quando, ma prima o poi potrebbe essere possibile scaricarlo direttamente dal sito.
Ma sono stati 6 anni lunghi?
Non ci sono dubbi. In questi anni, ho dedicato la maggior parte del mio tempo libero alla realizzazione di comenondetto.net
Quando ero a Milano, mi capitava spesso di rintanarmi nelle librerie Feltrinelli (in particolare quelle di piazza Piemonte e piazza Duomo) o nella Biblioteca di Parco Sempione alla ricerca di lessie, spulciando tra i libri impilati sui loro scaffali. Qui, a Trieste (dove vivo e lavoro dal 2010), sono diventato un habitué della Biblioteca Statale. Le bibliotecarie (le impiegate sono tutte donne) mi accolgono sempre con molta cordialità. Hanno preso a cuore le mie ricerche bibliografiche, rendendosi sempre molto disponibili. Posso dire di essere diventato il loro “topo” preferito.
Dimmi una cosa: è colpa della filosofia o dell’ipertestualità della pubblicità?
Ti dico subito che la pubblicità non c’entra. Anzi, Come non detto è in un certo senso una forma estrema di rifiuto e di rivolta contro la superficialità della comunicazione pubblicitaria. Sì, sputo nel piatto in cui mangio. E non puoi immaginare da quanto tempo desideravo farlo.
La filosofia, quella sì che c’entra.
L’eterno ritorno nietszcheano, il decostruzionismo deriddiano e l’anarchismo epistemologico di Feyerabend sono i pilastri portanti dell’intero progetto.
Adoro gli indici

:-)

Gli indici, in effetti, non sono una parte marginale dell’opera. Prima di assemblare i duemila tasselli di testo che compongono i dieci capitoli dell’opera, ho dovuto affrontare un lungo lavoro preliminare di selezione degli autori da utilizzare. Questa ricognizione bibliografica mi ha consentito di ricostruire una mappa del sapere che spazia dalla letteratura alla fisica teorica, dai fumetti alla filosofia. Un lavoro che è confluito nell’Indice tematico e che, credo, possa tornare utile anche al lettore. Vuoi conoscere gli autori più significativi della letteratura serba o i filosofi più importanti del pensiero occidentale? Semplice, clicca qua.


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