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Menti criminali, a cura di Francesco Guglieri

Creato il 07 marzo 2012 da Libriconsigliati
Menti criminali

Menti criminali

Titolo: Menti criminali


Autore: Francesco Guglieri (a cura di)


Editore: Einaudi
Pagine: 290
Prezzo: € 16,58
Pubblicazione: settembre 2011
ISBN: 978-88-0620-531-7

Valutazione Libriconsigliati: consigliato.

Menti criminali propone nove articoli che “raccontano storie di crimini individuali commessi sullo sfondo di una società dove l’abbandono e il disorientamento possono diventare delitto” scrive Corrado Augias nella prefazione.

Si tratta, per dirla all’americana, di true crime, ed è un tipo di “letteratura” a cui siamo poco abituati; ma se ci si immerge nella lettura, abbandonando gli schemi consueti, ci si farà trasportare da storie ai limiti dell’umana ragione raccontate magnificamente e con una particolare attenzione alla psicologia sociale. Sono storie di cronaca nera, certo, da non confondere però con certe storiacce a cui il giornalismo nostrano ci ha abituato, raccontate senza stile e senza personalità solo per far leva sugli istinti più “bassi” del lettore. Qui siamo di fronte a ben altro.

Ad aprire la raccolta è James Ellroy ma, a onor del vero, il suo pezzo (L’assassino di mia madre) è un po’ deludente per chi conosce già la storia di Elisabeth Short e ha letto la sua autobiografia (I miei luoghi oscuri), in cui il grande scrittore statunitense rivela la sua ossessione per questo omicidio. Ma questa forse può essere l’occasione giusta per leggere un romanzo capolavoro come The Black Dahlia.

Fra tutti i contributi sono particolarmente interessanti i due articoli di David Grann, considerato l’astro nascente della non-fiction americana, che indagano il rapporto tra realtà (cronaca) e letteratura (finzione) con risvolti sorprendenti.

Circostanze misteriose è il racconto della misteriosa morte di Richard Green, il più grande studioso di Arthur Conan Doyle; True crime (si vocifera che sarà il prossimo film di Roman Polanski) racconta una storia incredibile: un omicidio perfetto, avvenuto in Polonia nel 2000, che non sarebbe mai stato scoperto se uno zelante investigatore non avesse notato delle inquietanti similitudini con un delitto raccontato in un romanzo. L’autore del libro (e del delitto) è stato condannato a 25 anni di carcere e il libro è diventato il principale “testimone d’accusa”.

Entrambi gli articoli (apparsi originariamente sul “New Yorker” e già presenti in Il Demone di Sherlock Holmes, edito in Italia da Corbaccio) mettono in luce che “in un’inversione molto postmoderna non è più la realtà a ispirare la finzione dei racconti ma è la finzione a influenzare la realtà” (dalla postfazione di Francesco Guglieri).

Un altro bellissimo “pezzo” è quello di John Dunne, giornalista e scrittore (a cui la moglie Joan Didion ha dedicato un libro struggente: L’anno del pensiero magico). Gli omicidi di Humboldt è un racconto on the road ed è straordinario il quadro sociale che Dunne riesce a tracciare per risalire alle cause di un agghiacciante triplice omicidio avvenuto il 31 dicembre 1993 (a una delle vittime, la ragazza transgender che mise involontariamente in moto tutto il meccanismo che portò agli omicidi è ispirato il film di Kimberly Peirc, Boys Don’t Cry, con Hilary Swank nei panni della protagonista Teena Brandon).


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