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Mentono (sapendo di mentire)

Creato il 15 giugno 2013 da Marinobuzzi

Ci sono persone che vedono la propria vita come una crociata. Ognuno di noi ha (si spera) dei principi e degli ideali ma quando in nome di questi principi e ideali si arriva, per esempio, a uccidere, a torturare, a rinchiudere coloro che vengono individuati, a torto o a ragione, come nemici si passa dal difendere i propri ideali all’imporre il proprio volere. Di crociate la storia è piena, così come è piena di gente che, credendo di avere la verità in tasca, ha eliminato ogni forma di dissenso.

Il dissenso, se portato avanti con pratiche non violente, è il sale della democrazia.

Non esistono solo crociate fisiche, non esiste solo l’eliminazione “corporale” del nemico, esistono anche crociate “morali” e “intellettuali”. Persone, sicuramente dotate di capacità letterarie, che utilizzano le proprie capacità per eliminare e/o censurare e/o far passare messaggi che non sono veri o che raccontano solo una parte della “verità”.

È questa la sensazione che ho ogni volta che capito sul blog di quella che ormai considero un po’ la mia mentore: Costanza Miriano. La mia non è un’ossessione, lo giuro, tanto che questa è l’ultima volta che scrivo di lei. È stato divertente, per un po’, leggere il suo blog e scoprire di cosa sono capaci certe persone, ma a tutto c’è un limite e siccome il senso di nausea non è piacevole da provare ho deciso di dedicarmi a letture, anche dissidenti, ma che evitino di gettare fango, gratuitamente e in modo plateale, su altri esseri umani al solo scopo di ottenere ragione o di avere spazio sui media.

Dedicherò, quindi, un’ultima analisi a un pezzo dal titolo “Mentono (sapendo di mentire)”. Non mi soffermerò sul tono del pezzo perché è chiaro a chiunque deciderà di leggerlo che l’astio contro le persone GLBT è palpabile.

Il pezzo riprende l’intervento di un professore del la California State University, Robert Oscar Lopez, cresciuto con una madre lesbica e la sua compagna e agguerrito nemico del matrimonio fra persone dello stesso sesso.

Lo stesso Lopez dichiara di aver conosciuto molti altri ragazzi e molte altre ragazze cresciuti/e in contesti omogenitoriali, tutti, a sentire lui, infelici e divorati dal dubbio tanto che afferma: «Nel corso dell’ultimo anno sono stato di frequente in contatto con adulti cresciuti da genitori dello stesso sesso. Sono terrorizzati dall’idea di parlare pubblicamente dei loro sentimenti, così molti mi hanno chiesto (dato che io sono già uscito allo scoperto, per così dire) di dare voce alle loro preoccupazioni». Lopez, parlando della conflittualità che si vive tra l’attaccamento ai genitori e le ferite da questi provocate, ha aggiunto di voler parlare soprattutto per «conto di coloro che sono stati messi da parte dalla cosiddetta “ricerca sociale” sulla genitorialità omosessuale». Lo stesso Lopez si dice Bisessuale e vede la crescita di un bambino all’interno della copia omosessuale come una privazione del padre o della madre. Quali siano i reali motivi che hanno spinto questo signore ad avercela tanto con le persone GLBT (o forse solo con sua madre e con la sua compagna, qui servirebbe Freud!) solo lui lo sa. Non è importante, del resto. Ogni esperienza è un’esperienza singola, il signore in questione non fa i nomi dei suoi compagni di sventura, che potrebbero, per quel che ne sappiamo, anche non esistere. Ma anche questo non è il punto. I misogini, come tutti gli altri sino a prova contraria, sono figli di donne. Spesso i peggiori omofobi sono omosessuali repressi. La mente umana è un mistero, io le verità in tasca le lascio al signor Lopez e alla signora Miriano.

Il vero problema risiede proprio nella manipolazione della notizia. Per ogni Signor/Signora Lopez troverete un Signor/Signora Bianchi che, cresciuto/a in coppia omosessuale, non ha avuto nessun problema ed è in pace con se stess*.

Io stesso, su questo blog, ho intervistato, una volta, un ragazzo (eterosessuale) cresciuto in una coppia lesbica.

Le crociate, a volte, sono pericolose, soprattutto quando si è disposti a fare qualsiasi cosa per vincerle e non ci si preoccupa delle conseguenze. L’ho già detto una volta e lo ripeto, tutte le idee vanno rispettate. Ma ci deve essere un confronto. Confronto che, da quel poco che ho visto, pare non esistere sul blog della signora Miriano (ma se avete altre esperienze in merito segnalatele pure). Io ho lasciato più volte messaggi educati e civili di dissenso che sono stati ogni volta censurati.

Chi predica contro le altre persone poi deve anche rendersi conto che, purtroppo, le proprie parole potrebbero venire fraintese e o fatte proprie da estremisti e violenti.

La testimonianza di una singola persona, per quanto importante, non si può spacciare per verità assoluta ignorando, in modo consapevole, tutte le altre realtà e le altre testimonianze che affermano esattamente il contrario di quello che dice il signor Lopez.

Basta leggere le parole di quest uomo per capire che ha dei profondi pregiudizi nonostante sia cresciuto in una coppia omogenitoriale: «Dopo aver trascorso quarant’anni dentro nella comunità gay – ha proseguito -, ho visto come questa realtà produca odio e recriminazione viziosa». Le coppie dello stesso sesso, infatti, spesso parlerebbero male di quelle eterosessuali per giustificare le adozioni. «Ma – ha continuato il professore – io sono qui per dire di no: avere una mamma e un papà è un valore prezioso in sé, non qualcosa che può essere ignorato, anche se una coppia gay ha un sacco di soldi, anche se può iscrivere un ragazzino alle migliori scuole».

La ignora Miriano e i suoi collaboratori vogliono davvero far credere a coloro che li leggono che tutti i figli di coppie eterosessuali sono felici per il solo fatto di avere una mamma e un papà? Dobbiamo cominciare a pubblicare le lettere di adulti omosessuali cresciuti in famiglie eterosessuali che li hanno rinnegati? O magari quelle di figli e figlie eterosessuali che hanno vissuto l’orrore della violenza fisica e psicologica all’interno della famiglia “naturale”?

Non esistono modelli di famiglia giusti o sbagliati, non è l’orientamento sentimentale e sessuale dei genitori e delle genitrici a far di loro un buon papà o una buona mamma. E spiace, davvero, che si utilizzino certi mezzucci pur di arrivare al proprio scopo, che si offendano, si denigrino, si incolpino le persone omosessuali di ogni male della società.

La signora Miriano vada a conoscere le tante famiglie omogenitoriali e a conoscere i loro figli e le loro figlie. Si renderà conto che queste famiglie non sono così diverse da tutte le altre.

Marino Buzzi

P.S
Francesco Tessadri mi ha mandato questo interessante messagio che lancia una nuova luce sulla storia:
“In realtà omettono un particolare interessante di lopez: 1- non è cresciuto in una famiglia omogenitoriale: i suoi genitori hanno divorziato, e lui si è trovato a stare con la madre e SOLO nei weekend con la presenza anche della compagna. 2- lopez ha avuto un trattamento nettamente diverso dai suoi fratelli e sorelle , che son rimasti con un padre e una madre in una zona statica 3- lopez invece ogni weekend faceva avanti e indietro per andare a vivere in un CAMPER nel parco di new york . — non serve una laurea per capire che una situazione del genere per un ragazzo che gia ha vissuto un divorzio dei genitori , è fonte estrema di stress (e il fatto di aver avuto un trattamento “peggiore” dei fratelli e sorelle non sorprende possa causare astio e problemi di altra entità)” .
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