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Merano: Il prezzo della parola. Un percorso dedicato ad Anna Politkovskja. Per non dimenticare il sacrificio di una giornalista che voleva raccontare la verità.

Creato il 22 gennaio 2011 da Robertoerre

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Ottavia Piccolo

 

Merano ospita Ottavia Piccolo è la protagonista di “Donna non rieducabile – omaggio ad Anna Politkovskaja”, di Stefano Massini, lo spettacolo  che andrà in scena al Teatro Puccini di Merano lunedì 31 gennaio alle 20.30 (stagione Merano Viva in collaborazione con Associazione Anna Politkovskaja, Assessorato alla cultura del Comune di Merano, Biblioteca Civica.
Narra la storia della giornalista russa uccisa con due colpi d'arma da fuoco, uno al cuore e uno alla testa, perché voleva fare il suo lavoro: quello di informare, senza servilismo né paura. Donna non rieducabile è uno spettacolo di teatro sociale, un lavoro teatrale che utilizza gli strumenti dell'inchiesta e che proietta il pubblico nella Cecenia di oggi, terra consumata da una lunga guerra civile. La regia è di Daniele Piccardi. Musiche per arpa eseguite dal vivo da Floraleda Sacchi.

Dopo il crollo del regime sovietico, la Russia sembrava avviata verso una nuova democrazia. L’assassino di Anna Politkovskaja h allungato un’ombra terribile su questa illusione. Anna non era una militante politica, era una giornalista e una donna, senza alcuna mira di potere o altro, se non quello di portare avanti, con tenacia e determinazione, il proprio mestiere. Il suo fu uno sguardo aperto, senza prevenzioni né compromessi, su quanto avveniva nel suo paese, partendo dalla lontana Cecenia, per arrivare a incontrare i momenti più terribili della recente storia russa (dalla strage al Teatro Dubrovka di Mosca, a quella nella scuola di Beslan).
Per reagite all’ingiustizia che annichilisce e all’orrore dell’assassinio di una donna, una giornalista che faceva il proprio lavoro denunciando le barbarie della guerra e le sofferenze dei civili. Stefano Massini ha scelto di parlare alla gente attraverso il teatro per dare voce alla sua urgenza di “fare qualcosa”. Lo spettacolo fa vedere da dentro il lavoro di Anna Politikovskaja attraverso venti quadri illuminati su diversi momenti della sua vita e del suo lavoro, venti volte in cui la giornalista assassinata, i suoi pensieri, il suo punto di vista, le sue emozioni, rivivono attraverso l’interpretazione di Ottavia Piccolo. L’intensità della recitazione non è solo la prova di una brava attrice, ma fa capire che sul palco c’è una donna che s’identifica profondamente con quei valori di giustizia e difesa dei diritti umani per cui Anna Politkovskaja è stata assassinata. Far rivivere il suo messaggio, anche solo per un breve momento teatrale, è il modo di Ottavia Piccolo di “fare qualcosa” e alla fine dello spettacolo ci sembra ancora più difficile credere che Anna non ci sia più.

A Merano dal 21 al 31 gennaio in Biblioteca Civica è stata allestita una mostra bibliografica dal titolo Politikovskaja-Cecenia- Russia. Una storia vera. Una raccolta di libri scritti dalla giornalista russa tra cui “Il disonore russo” Fandango 2003, “La Russia di Putin” Adephi 2005, “Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin”. Mondadori 2007. Sabato 21 gennaio alle 20.30 presso la Biblioteca Civica incontro cura dell’Associazione Anna Politikovskaja dal titolo: “ A.P. una diversa idea del giornalismo con Giorgia Bottani. Letture a cura di Isabella Repole.
Giovedì 27 gennaio alle 20.30 al Centro della Cultura proiezioni di documentari di Giorgio Fornoni. Rompere il silenzio: voci dalla Cecenia.  Docufilm: Intervista ad Anna Politkovskaja e Il calvario ceceno. Due documentari di Giorgio Fornoni (giornalista del programma Report) che non sono mai andati in onda per intero nei circuiti d’informazione ufficiale a causa della pesante censura internazionale che continua a occultare i crimini commessi durante la guerra in Cecenia. Un’occasione per conoscere la figura e il lavoro di Anna Politkovskaja e per conoscere le condizioni del popolo ceceno, martoriato dal conflitto e dimenticato dalla comunità europea e internazionale, e per ricordarci che non c’è nulla di ‘normalizzato’ in un paese in cui i civili vengono ancora impunemente rapiti, torturati e uccisi con l’accusa di terrorismo.

 

Anna

 

Anna Politkovskaja


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