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Mercato antiquariato e vintage di Milano – Navigli: il raid continua

Creato il 29 settembre 2013 da Nonnaso @NonnaSo

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Potevo mai perdermi questo appuntamento con le mie bancarelle preferite e con le placide acque dell’amato Naviglio Grande? Giammai!

Nemmeno per il sorgere di una di quelle tipiche giornate uggiose ”alla milanese”, più celebri ancora della cotoletta e dell’Ambrogino!

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Così, armata di coraggio e di un ombrellino da borsa (che sii è poi rivelato inutile per fortuna), e complice una di quelle levatacce imposte a presta ora dalla Gattabigia (e chi ha un gatto in casa sa di cosa parlo!), mi sono incamminata verso il Naviglio di buon passo, per andare a curiosare con tutta calma fra le bancarelle e gli oggettini che tanto mi affascinano.

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La scelta di andarci in mattinata è stata particolarmente felice, visto che c’era giusto quel tanto di gente da animare le due rive del Naviglio, ma non abbastanza da rendere difficoltoso l’avvicinarsi alle bancarelle o addirittura impossibile il camminare (andateci di pomeriggio, o in un giorno di bel tempo, e saprete di cosa parlo!). Di mattina poi, ci sono in giro meno turisti, meno ragazzetti sfaccendati, e più “gente del mestiere”, quindi è anche più facile vedere roba più bella sulle bancarelle, e anche qualche pezzo esclusivo che, immagino, viene ritirato con l’arrivo della ressa, più interessata al colore locale che alla merce veramente di valore.

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Mi sono goduta veramente molto la mia passeggiata (e se continuate a seguirvi domani vi racconto della piccola meravigliosa sorpresa che la giornata mi ha riservato!), e mi sono presa il mio tempo per valutare e osservare bene tutto quello a cui ero interessata. E a cosa ero interessata, vi starete chiedendo?

Beh, diciamo che, non so per quale misterioso motivo (forse un mix di influenze fra la moda che “va di moda” questo autunno e le poche disponibilità economiche che mi fanno ripiegare sul mercatino dell’usato, ma anche una certa curiosità) ho recentemente sviluppato un certo gusto per il vintage, che non mi riesco a levare dalla testa!

Sono sempre stata tipa da gusti un po’ classici, questo è vero, quindi certi risvolti “moderni” del vestire non fanno per me… preferisco mantenere un gusto più sobrio, classico, anche demodè se volete, ma comunque caratteristico e personale: a me piace vestire così, perché cambiare?

Mi piacciono le cose con inserti di pizzo, mi piacciono i tessuti corposi e di una certa consistenza, mi piace la seta, il crèpe, il taffetà (ammetto che di questo ne trovo poco in giro e a meno di non andare vestita con il tutù mi devo accontentare di non portarlo). Sto anche tentando di educarmi all’utilizzo delle stampe e delle fantasie, invece che attenermi sempre così barbosamente ai tessuti monocolore per paura di non saper abbinare le fantasie.

Ero dunque a caccia di abbigliamento e tessuti vintage, e – una volta accantonata la naturale diffidenza verso l’abbigliamento usato (com’è il detto? una lavata e una asciugata….) mi sono subito messa sulla pista come un cane che fiuta tartufo.

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La giornata, come ho detto, si prestava, così ho potuto osservare in tutta calma (e “toccare con mano” tutto quanto): anzitutto, c’erano un sacco di pellicce. Ma tante eh! Ed erano quasi tutte vere… tanto che un po’ mi è dispiaciuto. Vederle lì, giacere abbandonate e quasi inutili, dopo tutto il sacrificio fatto (gli animali che hanno dato la vita, il costo quando sono state acquistate, il dispiacere magari poi di separarsene…). Alcune non erano nemmeno carissime.. ma io sono passata oltre.

Di tutte le cose superflue di cui non ho proprio bisogno, la pelliccia è proprio al primo posto.

Poi, c’erano le borse: borse, borsine, pochette, borse da braccio graziose borsine piccine, vintage firmato (Ferrè, Prada, Vuitton persino). Il taglio era un po’ (un po’ tanto) vecchio stile, più adatto sicuramente alla sciuretta anziana che va alla messa della domenica ecco. Mi sarebbero piaciute, ma non avrei saputo  come sdrammatizzarle, e perciò per il momento ho soprasseduto.

Se siete interessate al genere (tipo le giapponesi che ho visto calare come un’orda di unni a svaligiare questa e quella bancarella) sappiate che sulla riva destra (andando verso il centro) del Naviglio c’è un negozi molto grande e molto ben fornito che tratta proprio borse firmate Vintage. Hanno di quelle cose fantastiche in vetrina…..

C’erano i gioielli… ma diciamocelo: porto già di mio delle cose molto essenziali, odio la gioielleria o il bijoux troppo eccessivo e vistoso, e la bigiotteria dorata stile rococò non fa per me…perciò ho tirato dritto (avevo fame di tessuti!).

E infine, c’erano le due “ali” (ovvero le vie laterali, quella sul lato del Libraccio, e quella sul lato opposto), con le bancarelle che vendevano esclusivamente abbigliamento e accessori, che mi attendevano a braccia spalancate. Giacche, giacconi, giacchine, borse, pantaloni, maglioni e maglioncini, cappotti e cappottini, ancora pellicce, camicie e camiciole, tailleur accompagnati e scompagnati (fra cui uno in velluto grigio tortora di Vivienne Westwood che credo mi sognerò per gli anni a venire, con i risvolti impreziositi dai bottoni con il marchio di VW. e la gonna, mio  dio la gonna a tulipano che finiva con una balza… il velluto più morbido che abbia mai toccato).

C’erano vintage di Ferrè, Burberry, Fendi, Miu Miu, e marche più commerciali, fino ad arrivare a Oviesse e simili. E si, c’erano delle cose davvero carine, se ci si prendeva la briga di investire un po’ di tempo a valutare appendino per appendino, a leggere le etichette e provare le taglie…. E contrattare sul prezzo, ovviamente.

La media per una giacca (e c’era il tripudio di giacche di tartan e di giacche in lana melange, un paio delle quali dalle fantasie non così immettibili come di solito sembrano quelle dei mercatini dell’usato.. anzi, tutto il contrario!) andava dai 35€ ai 60€ (trattabili). I cappotti dai 60€ in su, e dipendeva da tipo di tessuto, dalla pelliccia, e soprattutto se era firmato (i capi firmati andavano dai 100€ in su ma credetemi che ne valeva la pena: 120€ per un cappottino stile anni ’50 di Miu Miu, di un bel color ciclamino, perfettamente conservato e dai vezzosi fiocchetti , potendoli investire sarebbero stati un acquisto invidiabile).

Ho fatto qualche foto per voi dei 2 o 3 pezzi più belli per darvi un’idea:

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E anche fra le camicie e camiciole, e i foulard dalle fantasie che, secondo me, non tramontano mai (anche questi tutti firmati e a partire dai 5-10€ – che voglio dire neanche alle bancarelle dei cinesi e questi erano in seta di Ferrè, Ferragamo, Hermès, AUTENTICI), c’era da perdersi, e da fare dei veri affari!

Come dite? Volete sapere quali sono stati i miei affari? Beh… due ottimi investimenti che sono sicura mi daranno molta soddisfazione! Un maglione/giacchino per la mezza stagione autunnale, 100% pura lana (cotta), dalla strana foggia a “cappa di elfo” (ovvero lungo con le maniche svasate e il cappuccio) impreziosito da rifiniture a frange piccoline sul cappuccio e sulle maniche e dai ricami in lana cotta color lilla  che mi sono piaciuti appena li ho visti. Portato a casa a 12€ a fronte di una etichetta che recitava 20€… ha un unico difetto, e me ne sono accorta (da vera dilettante) appena arrivata a casa. Mi ero giurata di non dirvelo perché mi vergogno ma.. al diavolo dovete saperlo, anche perché in fondo a me non importa… è di Prenatal.

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Cioè, mi sa proprio che si tratta di un capo prèmaman… ma porca miseria indossato non si vede mica! Perciò sapete cosa vi dico? Chissenefrega se è un prèmaman, mi sta bene mi piace e ci ho speso una cavolata.. perciò toglierò l’etichetta e ci andrò in giro orgogliosa.

E poi, l’acquisto più intelligente di sempre: 5€ (da 15€ proposti) per una camicia in crèpe di Silvian Heach (marca che assolutamente adoro ma che il più delle volte è fuori dalla mia portata..sigh!) con il collo a barchetta, le maniche a foulard, di una fantasia su base grigia che semplicemente ADORO! 5€ e mi sta d’incanto, come ho scoperto quando, arrivata a casa, me la sono provata, …capite?

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Insomma, alla fine sono stata contentissima della mia mattinata, ed è proprio vero che, con la pazienza di dare la possibilità alle cose, le cose vengono a te e ti sorprendono!

Come vi dimostrerò con il prossimo post di cui vi racconterò la sorpresa… stay tuned mi raccomando!



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