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Mercato immobiliare in Italia: dalla crisi alla ricrescita nel 2016

Da Raffa269

Mercato immobiliare in Italia: dalla crisi alla ricrescita nel 2016Il mercato immobiliare in Italia sta attraversando un lungo momento di crisi: da qualche anno, infatti, la domanda e l'offerta trovano raramente un punto di contatto e questo causa una sostanziale staticità del settore.
Analizzando la situazione dell'anno appena passato, dai dati Istat si nota come la crisi si sia ulteriormente aggravata; facendo un confronto con quanto accaduto nel 2012, quando la quotazione degli immobili a uso abitativo era calata fino al 2,8%, nel 2013 si è assistito a una ulteriore e drastica discesa che ha portato i prezzi a calare fino al 5,6%.
Un dato che non poteva non allarmare gli analisti, che non hanno dovuto comunque faticare per trovare le ragioni di una crescita così evidente: la causa principale di questa situazione è il drastico calo della domanda da parte delle famiglie, che nel 2013 hanno avuto un potere d'acquisto ancora più basso rispetto agli anni precedenti e, quindi, non hanno avuto i capitali necessari da investire per l'acquisto di una nuova casa.

Non essendoci una domanda sufficiente, il mercato immobiliare ne risente e l'offerta si adegua, rivedendo i prezzi e portando gli immobili alla svalutazione.
Una situazione che, nell'ambiente, desta non poche preoccupazioni soprattutto per quanto riguarda le quotazioni delle nuove costruzioni, il cui calo nel 2013 è stato del 2,4%; questo dato è forse il più significativo di tutti, perché se anche la quotazione degli immobili nuovi subisce un calo così importante, vuol dire che si è difronte a una crisi profonda che non può essere sanata in poco tempo e che ha bisogno di un aiuto concreto per potersi risollevare.

Le imprese edili che hanno già avviato la costruzione di nuove unità abitative e che vedono gradualmente calare la quotazione degli immobili nuovi, sempre più spesso si interrogano sulla convenienza di proseguire coi lavori o cominciare nuovi cantieri e così, come un effetto domino disastroso, i cantieri si fermano, non ne vengono aperti altri e centinaia di operai di settore vengono lasciati a casa perché il lavoro non c'è.

Se, invece, si va a osservare la quotazione delle case vecchie, il dato è ancor più elevato e si parla di una svalutazione che ha toccato il 7,1% ( particolarmente interessanti e frequenti sono diventate anche le aste immobiliari); questo comporta che, chi ha una casa da portare sul mercato, ovviamente ci pensa due volte prima vendere l'immobile a un prezzo così svalutato, perché la liquidità ottenibile sarebbe di gran lunga inferiore al reale valore di mercato della casa, e quindi preferisce aspettare che la situazione torni in qualche modo alla normalità e le quotazioni tornino a salire.
Questo, riassumendo, è il quadro del settore edile e immobiliare che si è delineato nel 2013 e, se si osserva il quadro generale del mercato della compravendita immobiliare, si nota che il calo complessivo delle transazioni è stato del 9,2%, un dato che, impietosamente, fa il paio con la crescente disoccupazione del Paese, che riduce le possibilità economiche delle famiglie.

Analizzando le previsioni per il 2014, pare che nel settore immobiliare l'ondata recessiva, cominciata nel 2011, si sia esaurita: se, comunque, nell'anno in corso non si dovrebbero verificare significativi movimenti né in salita e né in discesa, dal 2015 si potrebbe assistere a una piccola ma graduale ripresa.

Per i prossimi mesi dell'anno in corso, i dati dovrebbero essere ancora fortemente negativi sul fronte della compravendita, con un ribasso dell'8,3% anche se cominciano a vedersi i primi segnali di una piccola inversione di tendenza, perché nel semestre in corso si sta assistendo a un leggero aumento delle transazioni, con la contrazione che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è notevolmente inferiore e si fissa sul -25%.

Tutto questo, comunque, avrà un influenza minima sul fronte del reale prezzo delle abitazioni, perché anche nel 2014 i prezzi degli immobili continueranno a subire gli adeguamenti di prezzo, perché questo fenomeno non è cominciato in contemporanea con la crisi e, quindi, proseguirà con la sua onda lunga fino al 2015, quando si avrà un sostanziale momento di stabilità che, presumibilmente, nel 2016 potrebbe portare a un nuovo segno di crescita positivo.

Il calo ulteriore del prezzo delle case, però, ha come logica conseguenza un maggiore interessamento da parte dei futuri e possibili acquirenti, più propensi a valutare un'ipotesi di investimento a prezzi maggiormente accessibili, anche grazie a previsioni ottimistiche sul futuro economico dell'Italia che, pare, stia risalendo la china garantendo un potere d'acquisto più forte agli italiani. U n aumento della domanda porta automaticamente a un adeguamento dell'offerta e, quindi, a un'inversione complessiva della rotta; se si parla di ripresa indicando una riduzione dei valori negativi, nel 2014 i segnali per una risalita saranno incoraggianti, anche se bisognerà attendere fine anno per avere dati certi ed effettivi.

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