Magazine Pari Opportunità

Messaggi nella bottiglia

Da Suddegenere

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“” << Lei vede sempre, non dimentica, è stata troppo male. Lei fa il lavoro di tre persone, da sola. Quando le dico, mamma non fare tutto tu, lei mi risponde: ti ricordi di come siamo venute noi qui? Si, allora quello che faccio non è nulla rispetto a quello che abbiamo passato >>.

Fatima lavora tutto il giorno, non si ferma mai, lei stessa dice:

Sono venuta qua per stare meglio, per migliorare la mia vita, per questo lavoro. Dopo quello che ho passato per arrivare qua, devo stare meglio, ogni cosa deve andare bene. Io lavoro sempre, lavoro tutta l’estate. Se penso a come sono venuta, io lavoro sempre di più. 

Di più, di più, di più.“”

 da Messaggi nella bottiglia. Percorsi di donne migranti nel Mediterraneo di Sabrina Garofalo, Aracne ed. 2012

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foto da http://www.repubblica.it

Le parole si disgregano ed esplodono in un dolore muto. Non riesco a guardare neanche lontanamente le immagini di politici e rappresentanti delle Istituzioni che fingono (ormai da anni) di occuparsi delle persone e della cosa pubblica. Tanto meno riesco a guardare le tribune politiche (insulse), o a leggere fino in fondo i comunicati stampa di solidarietà di chi dice di lavorare per i migranti (ma mai “con”). Corpi in fondo al mare, quelli si. Li immagino, li vedo, andare a fondo con la vita e l’umanità.


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