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Mi girano i pianeti - Recensione - PS4

Creato il 20 febbraio 2015 da Intrattenimento

A quasi otto anni di distanza, Super Stardust HD torna con un'edizione next-gen e il gameplay di sempre

Nato nel lontano 1993 su Amiga, Stardust rappresenta il brand più celebre di Housemarque, il team finlandese esperto di sparatutto che ormai da alcuni anni lavora quasi esclusivamente sulle piattaforme Sony, per cui ha realizzato anche l'eccellente Resogun.

Mi girano i pianeti
Nel corso del tempo il franchise si è certamente evoluto dal punto di vista tecnico, e il debutto su PlayStation 4 viene difatti accompagnato da un'opera di remastering che porta la grafica a 1080p e sessanta frame al secondo granitici, condendo il tutto con esplosioni spettacolari e un'abbondante quantità di effetti speciali, nonché l'opzione per la visualizzazione in 3D. Non si può dire, però, che anche il gameplay abbia subito la medesima trasformazione, rimanendo invece ancorato a meccanismi sì solidi e coinvolgenti, ma che sentono inevitabilmente il peso degli anni. E così, se con Super Stardust Delta erano stati fatti alcuni interessanti esperimenti, introducendo un arsenale bivalente che influenzava anche l'uso delle smart bomb, aprendo così a tutta una serie di possibilità inedite, lo stesso non accade in Super Stardust Ultra, che ripropone pari pari l'esperienza vista su PlayStation 3 nel 2007, appunto quella di Super Stardust HD.

Gira che ti rigira

I presupposti di Super Stardust Ultra sono semplici, e le nove differenti modalità in single player e il multiplayer (competitivo e cooperativo, per un massimo di quattro partecipanti ma purtroppo solo in locale) cercano di sviscerarli giocando la carta delle variazioni sul tema.

Mi girano i pianeti
Mi girano i pianeti
L'obiettivo nel gioco è quello di sparare a tutto ciò che si muove, secondo i canoni tradizionali dei twin analog shooter, dunque con lo stick analogico sinistro a regolare il movimento della navicella (personalizzabile utilizzando un editor, seppure con poche opzioni) e quello destro a indirizzarne il fuoco, mentre con i tasti dorsali superiori si alternano le tre armi disponibili e potenziabili: una pioggia di proiettili verdi, ideali per distruggere le rocce di colore marrone; un raggio concentrato blu, capace di sminuzzare i blocchi di ghiaccio; e infine una "frusta" di fuoco dalla straordinaria potenza, in grado di sciogliere le formazioni dorate. Il layout dei comandi viene completato dall'uso dei trigger, che servono per attivare la smart bomb, capace di ripulire rapidamente la zona circostante dai nemici, o un efficace scatto che trasforma il nostro veicolo in un dirompente ariete spaziale, utile soprattutto quando bisogna allontanarsi rapidamente da una zona calda. Il contesto è quello di una manciata di "pianeti" sferici, attorno a cui finiscono ben presto per orbitare frammenti di asteroidi, navi nemiche e finanche enormi boss. La modalità principale, Arcade, ci vedrà appunto affrontare vari stage all'interno di cinque pianeti, arrivando al confronto con il boss di turno per poi passare al mondo successivo. Una missione impegnativa, che richiederà riflessi pronti, precisione e una gestione sapiente delle armi, tanto quelle standard quanto quelle speciali, al fine di sopravvivere ai tantissimi avversari e ai pericoli che ci circonderanno in ogni momento. Esaurite le navicelle disponibili (tre, di default) sarà infatti game over e dovremo ricominciare l'ultimo pianeta da capo, selezionando eventualmente un differente grado di difficoltà fra quelli presenti. Super Stardust Ultra - Il trailer di lancio
Mi girano i pianeti - Recensione - PS4
Super Stardust Ultra - Il trailer di lancio

twittalo! Super Stardust Ultra rimane un twin analog shooter solido e impegnativo, ma la concorrenza è forte

Il contorno

La modalità Arcade rappresenta senza dubbio il fulcro dell'esperienza di Super Stardust Ultra e offre una discreta durata laddove si voglia completarla a tutti i livelli di difficoltà, sebbene cinque pianeti alla fine siano un po' pochi per puntare a una longevità astronomica.

Mi girano i pianeti
Mi girano i pianeti
Come detto, però, gli sviluppatori (in questo caso D3T e XDEV, che hanno rimaneggiato il lavoro originale di Housemarque) hanno cercato di offrire un contorno di modalità extra per arricchire l'offerta, puntando su situazioni potenzialmente inedite. Vanno inquadrate in questa maniera modalità come Senza Fine (il tradizionale survival con nemici e pericoli infiniti, in cui si punta all'high score) o Sopravvivenza (in cui lo spazio viene ben presto riempito da piccoli satelliti indistruttibili, da evitare a ogni costo), come pure Bombardiere (dove si può combattere usando solo la smart bomb, a patto di averne qualcuna disponibile), Impatto (un'altra variazione senza armi, con il solo turbo da usare per speronare gli avversari) e Barricata (in cui la nostra navicella viene costantemente "inseguita" da una coda di rocce), che vengono affiancate da opzioni tradizionali come il time attack o la modalità in cui è possibile affrontare un singolo pianeta. Molto interessante, infine, la funzione di Streaming Interattivo, che permette di trasmettere un proprio match (o assistere a quello di un altro giocatore) con il pubblico che vota le nostre performance influenzando in tal modo l'inasprirsi della difficoltà. È un peccato che tutte queste varianti alla fine dei conti non esercitino il fascino del single player standard, rivelando ben presto la propria natura sperimentale ed esaurendo le cartucce nel giro di poco tempo.

Pro

  • Il gameplay di sempre, solido e impegnativo
  • Discreta opera di rimasterizzazione della grafica
  • Un buon contorno di modalità extra...

Contro

  • ...ma nessuna convince davvero
  • Ancora una volta manca il multiplayer online
  • Il gioco sente ormai il peso degli anni e la concorrenza è agguerrita

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