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Mi scappa la pipì: le tappe per favorire lo sviluppo della corretta minzione ed evacuazione

Creato il 30 maggio 2014 da Antonioriccipv @antonioricci

Per il bambino controllare pipì e cacca è quasi sempre il risultato di un lungo tirocinio dovuto alla maturazione del sistema nervoso e alla qualità del rapporto tra lui e la mamma. Le tappe del lo sviluppo della corretta minzione ed evacuazione vanno favorite nel modo giusto.

Mi scappa la pipì: le tappe per favorire lo sviluppo della corretta minzione ed evacuazione

A quindici mesi il bimbo sarebbe già pronto per imparare il controllo degli sfinteri, in molti casi ha però bisogno ancora di molti mesi per riuscirci.

Anche in questo ambito, come in altri, bisogna evitare ogni forma di costrizione, che spesso produce l’effetto opposto.

Alla maturazione neuro-muscolare deve accompagnarsi quella intellettuale, che gli dà la possibilità di capire e di esprimersi. Il piccolo comincia a essere cosciente dei suoi organi, può controllarsi e prova un certo piacere a urinare e a evacuare.

È fiero dei suoi escrementi e non è affatto d’accordo che vengano buttati. Allo stesso tempo, il contatto con il pannolino bagnato lo disturba.

La maturazione affettiva compie l’opera: il bambino sa che se non si sporca fa piacere alla mamma.

La prima tappa è dunque quella di provare, in genere intorno ai 18-24 mesi, mettendo il bambino sul vasino, per vedere se riesce a fare pipì o cacca senza però un’eccessiva pressione o imposizione.

Se il piccolo sta seduto volentieri sul vasino, allora si può stare a vedere se succede qualcosa.

È importante non sentire questa fase come un “problema”, ma al contrario viverla (e farla vivere) come una divertente esperienza, in cui la gioia di condividere l’ennesimo progresso sia incomparabilmente superiore allo stress e alla paura delle novità.

Se però il piccolo mostra difficoltà o rifiuto, non ostinatevi: non è ancora pronto al cambiamento!

Il controllo di giorno

I bambini arrivano al controllo della vescica e dell’intestino quando sono fisicamente pronti e hanno il desiderio di sentirsi asciutti e puliti. I tempi variano da bambino a bambino, quindi è inutile fare paragoni con gli altri.

La maggioranza dei bambini riesce a controllare l’evacuazione prima della minzione.

A due anni di età un bambino su due rimane asciutto durante la giornata.

A tre anni di età nove bambini su dieci rimangono asciutti durante la giornata, ma ogni tanto potrà accadere che si bagnino specialmente se sono eccitati, turbati o molto concentrati.

Il controllo di notte

Ci vuole più tempo per riuscire a controllare la pipì di notte. Il vasino è una conquista che avviene per tappe.

Di solito si raggiunge l’indipendenza dal pannolino notturno tra i 3 e i 5 anni, seppure le ricerche sull’argomento stimano che un bambino su quattro di tre anni e uno su sei di cinque bagni ancora il letto.

Se questo è il caso di vostro figlio, adottate un comportamento di sostegno per aiutarlo a superare questa fase.

Cercate di non arrabbiarvi o irritarvi con il bambino.

Proteggete il materasso usando una buona copertura di tela cerata.

Verificate se il bambino ha paura ad alzarsi di notte,  potrebbe essere d’aiuto una luce da notte.

Non è necessario ridurre l’assunzione di liquidi durante  il giorno, anzi, sarebbe bene per il bambino bere  intorno ai sei/sette bicchieri di acqua durante la giornata,  e non alla sera, in modo che la vescica si adatti a contenere grandi quantità.

Evitate comunque di dare bevande gassate, succhi di agrumi e bibite contenenti caffeina come le cole, il tè e la cioccolata prima di andare a letto perché potrebbero stimolare un’eccessiva produzione renale di liquidi.

In età scolare, verso i 6-7 anni, la maggior parte dei bambini smette spontaneamente di bagnare il letto.

Se invece vostro figlio fa ancora la pipì addosso e siete preoccupati, parlatene al vostro pediatra. Potrebbe essere necessario ricorrere a indagini.



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