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Mi scrive Franco Previte

Creato il 17 agosto 2010 da Diarioelettorale

Caro Diarioelettorale

Scusa le mie continue, moleste, ma necessarie insistenze sulla problematica del disagio psichico. Esse sono dettate dal timore che le elezioni politiche probabilmente avverranno e con esse si fermerà l’attività legislativa e governativa.
La riforma di questo settore, dovrà quindi aspettare ancora moltissimo tempo, (sono trascorsi 33 anni dalla legge 180/1978), mentre sulla società, ma sopratutto sulla famiglia continueranno a gravare i problemi più scottanti e più difficili, specie quello dopo la morte di colui/ei che sostengono il peso dell’assistenza e soprattutto per il non avere ancora una ragionevole sicurezza e certezza sui modi e tempi assistenziali di cui il proprio familiare superstite potrà disporre.
E questo vale anche per ciechi, sordi, sordomuti, malati fisici e come ho detto prima anche per gli handicappati psichici.
Non mi dilungo e spero nel tuo prezioso contributo per continuare a far conoscere questa situazione per il bene comune.
Grazie di cuore e cordiali saluti

Franco Previte

e questo è il suo ultimo contributo:

Ma perché non si riesce a concretizzare la vera solidarietà verso i disabili psico-fisici?

“Secondo le stime dell’ISTAT del 1994 (indagine multiscopo al domicilio delle famiglie), in Italia vivono al loro domicilio circa 2 milioni e settecentomila persone in età superiore ai 6 anni definiti disabili, uniti a quelli ricoverati in istituzioni assistenziali e sanitarie si giunge a circa 3 milioni di disabili”, così suddivisi:

con difficoltà motorie 1.100.000
ciechi totali o parziali 350.000
persone con problemi dell’udito 800.000
persone con disagio mentale *700.000
sordomuti 49.000
persone disabili 2.999.000
* Stimate in circa 10 milioni le persone colpite dalla depressione alla schizofrenia.

I rilevamenti sopra esposti sono tratti dal “Programma di Azione del Governo per le politiche dell’handicap 2000-2003” (testo a pag. 6) approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 luglio 2000 su proposta dell’allora Ministro per la Solidarietà Sociale On. Livia Turco (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli Affari Sociali).

1.) Ancora una volta la n/s Associazione è molto preoccupata e con essa l’opinione pubblica per la mancanza di sostegno finanziario dei servizi pubblici inerenti il problema del disagio psico-fisico.
Nel dibattito in Parlamento sulla legge finanziaria 2010, nessuno (ivi compreso quelli che dicono di difendere la famiglia) ha riconosciuta l’urgenza di interventi legislativi e finanziari nei confronti dei circa 10 milioni di cittadini affetti da disturbi psichiatrici di natura ed intensità diversa colpiti da forme di depressione o da schizofrenia, o dei 2.299.000 persone colpite nelle loro forze fisiche, dei quali circa 60 mila persone sotto i 65 anni sono in sedia a rotelle e significativa è ancora la carenza di normative sull’abbattimento delle barriere architettoniche nelle moderne città italiane..
Ma la grande preoccupazione di molti genitori con figli handicappati resta sempre la medesima: “chi si occuperà di loro quando resteranno soli ?”.
Il “Dopodinoi” lo abbiamo “immaginato” e “proposto” al Parlamento Italiano ed Europeo con la nostra Petizione n. 9 assegnata alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e con la numero 5 e numero 6 assegnate, rispettivamente, alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica ed alle Commissioni Riunite 12° Igiene e Sanità e 3° Affari Esteri.

2. ) Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, nella enfatica affannosa ricerca del risparmio, della eliminazione delle spese inutili, del risanamento della spesa pubblica, perché non far rientrare le sovvenzioni ai Partiti (ogni giorno ne nasce uno nuovo!) che godono di un abbondante finanziamento pubblico nonostante il referendum abrogativo del 1993 ; viaggi all’estero; telefonini di Stato; auto blu; parate militari; Festa per l’Unità d’Italia che è costata circa 800 milioni di euro (salvo errori od omissione); feste di qualunque genere e in ogni dove, le quali “mangiano soldi” ai bilanci pubblici (alla faccia del risparmio intanto paga papà!).
E nella ricerca dell’evasione fiscale, (il criterio fondamentale al quale deve ispirarsi deve essere sempre l’osservanza dell’art.53 della n/s Costituzione dove “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva), accertare veramente se quelle “barche”, “barchette”, “gusci a motore o a vela”, parcheggiate nei porti turistici od altre sedi, sono in regola con il Fisco, (su 7.500 Kilometri di coste in Italia, sono 147.000 i posti “barca”- da Bliz Quotidiano 11 agosto 2010 ) compresi gli ingaggi e reingaggi ai giocatori di calcio,(un affronto alla vera miseria ) ciclisti ed altre categorie sportive, verificare i “comportamenti” delle società di calcio (dalle spese pazze che umiliano la dignità della persona), cantanti, attori, politici (di questi non ne parliamo troppo!) e via dicendo, compreso i manager dello Stato ???
Ma, poi, chi controlla i controllori?
E ho detto poco!, perché nel risanamento della spesa pubblica deve prevalere la giustizia che è uguale per tutti, specie per la politica, dove sarebbe molto opportuno ed umano non dico abolire, ma ridimensionare i privilegi della “casta”, anche di quella che dice di difendere il popolo!
Stando così le cose, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, a nostro sommesso avviso un simile andazzo alimenta ancor più la disaffezione del cittadino verso la politica e verso i politici, perché è indiscutibile che i Partiti o Movimenti, che rappresentano il viatico della democrazia,  comunque sono “dotati” di privilegi, di clientele da soddisfare, ma di infiniti sprechi!

3. ) Signor Presidente del Consiglio, il popolo della sofferenza vorrebbe conoscere: perché non ha trovato i “fondi” per attivare quegli strumenti tecnici per abbattere le molte barriere fisiche e psicologiche atte a permettere l’integrazione dei disabili nella società affinché siano in grado di assicurare un livello di indipendenza e sicurezza;
perchè non ha trovato i “fondi” per programmare quelle strutture per gli handicappati psichici che attendono una soluzione socio-legislativa da ben 33 anni.
Purtroppo l’Italia non ha una politica rivolta alla famiglia dove esistono persone con disabilità psico-fisica, “problema quasi ”ignorato” dalle Istituzioni !
Ma quale supporto specifico è stato previsto per sostenere le famiglie che si trovano in tali disagi, sapendo che le provvidenze economiche per invalidi civili, ciechi civili, sordomuti, handicappati psichici con importi e limiti di reddito da terzo mondo collegati agli indicatori dell’inflazione e del costo della vita che percepiscono la somma di 256,67 euro mensili ?, ( Aggiornamento approvato dalla Direzione Centrale delle Prestazioni dell’INPS con Circolare n. 131 del 29 dicembre 2009 ).
Le “necessità” di questi cittadini sono quotidiane ed infinite, normalmente risolte con ampie parole di solidarietà esteriore, anche da parte della politica, che non portano alcun beneficio alla loro vita.
Signor Presidente del Consiglio dei Ministri : viene da chiederci e chiedere, senza la presunzione di rilievo contenzioso: fino a che punto è stata capita la “loro” situazione, e se crede essere vergognoso tutto ciò?
Quasi ogni giorno sentiamo nelle dichiarazioni di tutti i politici ( e della “politica litigiosa” ) , solo vane ed inutili parole personali che non contrastano la situazione d’ingiustizia pubblica quale attualmente è in atto e che minaccia sempre più il valore ed il diritto umano delle “persone disabili” ritenute un peso morto per la società!.

Attendiamo con fiducia un concreto impegno, una rinnovata risposta da parte Sua e del Suo Governo, perché fin’ora siamo rimasti delusi !

Il mondo cattolico e della sofferenza vi guarda !

Sperare tanto…,oh!..intanto vana chimera… non costa niente !

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

 


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COMMENTI (2)

Da previte
Inviato il 25 settembre a 10:50
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Cristiani per servire http://digilander.libero.it/cristianiperservire e-mail [email protected]
Il Presidente

Non hanno insegnato proprio nulla i “casi” accaduti al Santo Padre, all’Onorevole Berlusconi, a quelle tragedie familiari che continuano ad insidiare il focolare domestico ?

Quanto è accaduto in Germania, dove un uomo ha sparato alcuni colpi di fucile a cento metri dove doveva passare il Santo Padre ( e sarebbe la terza volta che “sfiora” la tragedia ) ; quanto è accaduto in Italia, dove un dichiarato folle ha scagliato in faccia al Presidente Berlusconi una statuetta, procurandogli delle ferite che avrebbero potuto devastargli il viso ed in seguito è stato sottoposto ad una operazione maxillo-facciale : questi “fattacci” non allontanano la dimensione del considerare grave ed urgente questo disagio sociale !

Sono ulteriormente frequenti altri gravi episodi che si verificano nel n/s Paese quasi giornalmente od a periodi delle stagioni in cui l’anno è diviso, ma sempre scaturiti dalla stessa matrice di follia, nei quali bambini giovani anziani donne ragazze e gente comune sono vittime di incuria violenze ed abusi d’ogni genere.

Ci lasciano attoniti e sconcertati e con noi l’opinione pubblica!

I “fattacci” avvenuti, tutti, sono crude manifestazioni di una realtà che da moltissimi anni “invadono le cronache dei mass media” nazionali ed europei e dimostrano l’inconfondibile e grave stato di deterioramento prodotto dal silenzio e dall’incuria delle Istituzioni a prendere sul serio questo grave disagio sociale con opportuni provvedimenti legislativi.

Ho proposto con Petizioni una legge-quadro di riforma del settore malattia mentale al Parlamento Italiano; una Direttiva Comunitaria al Parlamento Europeo, con uguale valenza in tutti gli Stati UE.

Esito ancora incerto.

Cresce e diventa sempre più forte e sentito il bisogno di giustizia, di protezione a fronte di situazioni che procurano paura, insofferenza e delusione per la mancanza di credibili azioni che diano al cittadino almeno la sensazione di essere tutelati, malgrado il meritevole impegno delle Forze dell’Ordine ed ai NAS dei Carabinieri in particolare, alle quali devono essere indirizzate parole di plauso per l’impegno di sicurezza, anche giuridica.

Le n/s generazioni inorridiscono di fronte a questo “mondo moderno” insolvente di rispetto della dignità umana, mentre si fa tanto clamore nell’immediatezza del dramma, per poi voltare pagina e lasciare nel buio dell’angolo della coscienza i diversi scottanti problemi come quelli sollevati dalla malattia mentale.

Ancora quante volte dobbiamo assistere e vedere persone psichicamente instabili saltare le transenne in San Pietro per “sbattere” in terra il Santo Padre Benedetto XVI°, quante statuette dobbiamo ancora vedere “sbattere” in faccia all’Onorevole Berlusconi, quante volte dobbiamo sentire “sbattere” in faccia dai mas medi “stragi” che avvengono nelle famiglie ?

Ma questi “avvenimenti” nulla hanno insegnato, Signori della Politica?

“Lottare contro l’emarginazione di chi soffre di disturbi psichici e sostenere cure e prevenzione con stanziamenti e risorse umane adeguate” è la sintesi dell’invito del Segretario dell’ONU Ban Ki-moon al mondo per la “Giornata mondiale della salute mentale” dedicata al rapporto tra benessere psichico e malattie croniche. Ma chi l’ascolta!

Rifinanziare le missioni militari,“viaggi” all’estero, inutili e gravose “manifestazioni”ecc. e nella legge finanziaria stanziare una somma insufficiente per la sanità ignorando la salute dei cittadini con problemi di “malattia mentale”, non è amministrare come dovrebbe fare il “buon padre di famiglia”, a fronte di impellenti necessità e priorità come nei casi sopra esposti.

Ancora una volta dobbiamo ricordare che nei finanziamenti solo il 3,4% del budget è riservato alla cura dei disturbi mentali, di fronte al 7% in Tanzania, il 10% in Australia, il 12% in Inghilterra. Questi dati statistici ci “dicono” come la politica italiana (ed europea) ignora le necessità di risorse per i servizi dopo il fallimento del modello manicomiale.

Non voler trovare “fondi” per attivare quegli strumenti tecnici per abbattere le molte barriere fisiche e psicologiche atte a permettere l’integrazione dei disabili nella società affinché siano in grado di assicurare un livello di indipendenza e sicurezza o programmare quelle strutture per i disabili psico-fisici che attendono una soluzione da moltissimo tempo, da ben 33 anni, dimostrano, ripeto, un grandissimo disinteresse verso la società e verso quel principio fondamentale di solidarietà etica ( e dico poco!).

Un ennesimo appello è rivolto al buon senso del Legislatore Italiano ed Europeo perché trovi una soluzione più confacente alla evidente, anche se latente, gravità di molte delle turbe di cui soffrono i malati mentali, per non dovere ancora “assistere” alla “mattanza di innocenti”, Signori della Politica, come quasi giornalmente avviene, sono una impellente priorità ed una evidente necessità!

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

Da previte
Inviato il 20 agosto a 11:29
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Gentile Signor Direttore, in questi giorni ed in qualsiasi occasione troppo spesso si sentono ora facili, ma scarse “dichiarazioni” od “esternazioni” in conseguenza di approssimate valutazioni o da un preoccupante eccessivo protagonismo su un ”argomento” interessante la pubblica opinione. E’ buona norma che la capacità di ascolto e di analisi delle necessità della singola persona, soprattutto se sofferente di disagio mentale, siano tali per ottenere risposte confacenti da coloro che hanno responsabilità della res pubblica e che non hanno saputo o voluto interpretare questa “realtà” e mettere da parte ambizioni e litigiosità per dedicare con umiltà un po’ più di tempo ai problemi connessi con questo “popolo di sofferenti”.

La società europea, in particolare quella italiana, è molto preoccupata per la carenza di interventi di natura legislativa, finanziaria e sanitaria dei servizi pubblici inerenti la salute ed in particolare il disagio mentale.

I malati mentali che si aggirano in circa 10 milioni e le tragedie quasi quotidiane che ci fornisce la cronaca traggono le loro origini da una chiara sintesi di disagio interno e di un equilibrio mentale inesistente o quanto meno molto carente.

Ma a quante morti dobbiamo assistere prima che le Istituzioni prendano un serio provvedimento?

Gli eventi delittuosi ci dovrebbero far riflettere e sperare che di fronte ai duri temi della vita dovrebbe emergere sempre più il rispetto della dignità della persona, mentre una cultura falsa e trasgressiva sta cercando di svuotare il vero significato del valore della vita.

L’opinione pubblica si domanda come viene considerata l’esistenza dell’uomo visto che per un nonnulla si uccide? Quale valore viene dato alla vita? Perché il delirio per gli animali (che rispettiamo) è intenso e per converso non c’è delirio per quella umanità handicappata e sofferente che dovrebbe essere in vetta alle buone regole etiche e civili?

Vi è da meditare, ma molto!

Un cortese saluto.

[email protected]

Cristiani per servire http://digilander.libero.it/cristianiperservire e-mail [email protected]
Il Presidente

Alterazione della mente : un handicap incompreso sempre più travolgente.

Sono spiacente, quasi mortificato, dover ritornare su un argomento” che “difendo” dal 1994 come la malattia mentale e le sue conseguenze, ma la mia insistenza è dovuta al disinteresse sempre più dimostrato da parte delle Istituzioni!

E che disinteresse ! tanto che “ taluni”, ora a gran voce, si occupano di “diritti dei detenuti”che hanno lo stesso valore dei “diritti dei disabili fisici”, dei “diritti dei malati in fase terminale”, dei “diritti degli handicappati la salute mentale”, una patologia che distrugge il morale e lo spirito del sofferente, che vengono totalmente ignorati !

Vedi anche http://digilander.libero.it/cristianiperservire/pdf/Petizione%20al%20Parlamento%Italiano.pdf

E’ necessario mantenere alta l’iniziativa nei confronti della Politica e del Parlamento, per un principio di giustizia, perché necessita una legge-quadro di riforma dell’assistenza psichiatrica nei confronti dei cittadini “malati” e misure di sicurezza per tutti i cittadini siano finalmente discusse e risolte alla radice , producendo una giustizia sociale.

Appare opportuno, urgente e non più dilazionabile, concentrare i riflettori sulla pesante condizione complessiva della sanità e dei servizi di salute mentale in Italia, richiamare alle grandi e gravi responsabilità le Istituzioni ed il Parlamento, “argomento” totalmente “dimenticato” dalle manovre economiche in atto, anche se necessarie, ma che non riconoscono questa “priorità”.

Era il 13 maggio 1978 quando in Italia veniva approvata la legge 180, o legge Basaglia, una legge che ha rivoluzionato il trattamento e la cura della malattia mentale, imponendo la chiusura dei “manicomi”, spesso, per non dire vergognosi, veri lager e luoghi di violenza e di degrado.

A nulla è valso a tutt’oggi svolgere le Indagini Parlamentari ( oh! quante ne sono state effettuate senza alcun riscontro!) al fine di fotografare la situazione esistente in Italia ed individuare le criticità ed eventualmente proporre opportune modifiche.

I Consessi Legislativi hanno si accolto le sollecitazioni provenienti dal mondo della sofferenza e dalle famiglie di malati psichici, ma non hanno inteso valutare l’attuazione della vituperata legge che ha determinato la chiusura delle strutture manicomiali e non sono stati determinanti nella concretizzazione di questa “peste bubbonica” …!

La legge 180, detta Basaglia dal nome del suo ispiratore lo psichiatra Franco Basaglia, è divenuta punto di riferimento anche in ambito europeo e tuttavia in questi 33 anni non ha mai smesso di far discutere.

Sono soprattutto le famiglie dei malati ad avanzare ininterrottamente le critiche più forti ed a richiedere una riforma della legge stessa, come “ribadiamo” dal 1994 con la presentazione di nostre varie Petizioni( tutt’ora esistenti e giacenti !) dirette ai due rami del Parlamento Italiano, Europeo e nel 2006 con Ricorso n. 44330/06 alla “Corte Europea per i Diritti dell’Uomo” di Strasburgo.

Il principio basilare del Basaglia è condensato nel concetto, da noi considerato molto valido e concreto, che il “malato psichico va curato e non segregato.”, riconoscendone la dignità, ma la “legge” è stata emanata priva del Regolamento d’Applicazione , non ha previsto strutture alternative al “manicomio”e sempre carente di un controllo politico sull’attuazione della stessa.

Dati recenti dell’Istituto Superiore della Sanità ( oh! quanti ne circolano!), ci informano essere 5.000.000 i soli depressi a cui vanno aggiunti almeno 1.200.000 schizofrenici dei quali in cura un 10%, senza contare circa 3.800.000 quelli sconosciuti.

La depressione, patologia “in auge” e seconda nel mondo, colpisce il 15% di uomini ed il 25% le donne.

Secondo DATAMEDIA nella fascia tra i 15 anni ed i 17, il 27,5% dichiara di avere esperienze di depressione, il 62,5% di sentirsi depresso qualche volta, interessando sempre più gli adulti, mentre il 44,6% la considera una vera e propria malattia.

Un italiano su cinque (18,3%) ha sofferto di disturbi mentali durante la propria vita e sulla base dello studio europeo ESEMED ad essere più colpite sono le donne.

Secondo l’ANSA i Dipartimenti di Salute Mentale, per i diversi tipi di patologie psichiatriche, sono presenti in tutta Italia, ma con diversità nelle Regioni.

I posti letto in strutture pubbliche sono più numerosi al nord ed hanno operatori in circa 30.700, di cui il 48% infermieri ed il 18% medici e sarebbero sufficienti in Liguria, Toscana, Trento e Bolzano, mentre sono circa 600 mila le famiglie italiane che “vivono” il dramma nel dramma con un familiare che non risponde alle cure oppure non vuol curarsi, gli psichiatri sono il 25% del fabbisogno e mancano 5000/7000 operatori psichiatrici. ( Ansa 4 dicembre 2004.):

E’ invalso l’uso da parte dei mass media di “parlare” di mala sanità solo per interventi ospedalieri sbagliati, perché una patologia organica conta di più di cento malati mentali lasciati allo sbaraglio. Questo è un grosso errore, una enorme ingiustizia.

Secondo EURISPES 1 adolescente su 4 fa uso di droghe ed alcool, 600 mila sono bambini autistici, circa 10 mila docenti della scuola con disturbi di natura psichica.

Un ventaglio di diagnosi allarmanti, preoccupanti e pericolose.

La politica fa finta di sconoscere che la legge 180 sta nel contrasto tra psichiatria farmacologia e le esigenze di una legge che richiede ai medici una vocazione totale ed una coscienza etica.

Considerando impellenti Servizi specifici e cure in strutture adeguate, la n/s Associazione, ripeto, con Petizione al Parlamento chiede continuamente interventi legislativi :

1.) per una legge-quadro sull’assistenza psichiatrica necessaria in modo che le singole Regioni possano indirizzarsi in maniera omogenea ed emanare norme legislative ai sensi dell’art.117 della Costituzione Italiana in materia di salute mentale non in contrasto con l’interesse nazionale e con meccanismi di perequazione per migliorare la qualità di servizio uguale in tutte le Regioni;

2.) la tutela della salute per i sofferenti psichici, cittadini come gli altri, che necessitano ed abbisognano più degli altri di promozione della loro dignità e dei loro diritti,

3.) a garanzia della sicurezza di tutti i cittadini.

Signori della Politica : i malati sono soli, le famiglie di questi sofferenti sono in cerca d’aiuto e non possono scendere in piazza con “vocianti cortei” come è di moda per vedere compresi e tutelati i loro diritti, ma sperano nel riconoscimento giuridico-sociale dello status di cittadino-malato del loro congiunto e con esso il rispetto che gli è dovuto.

Dio ci aiuti e ci liberi da uno Stato sensibile agli umori della piazza!

La dimensione del “fenomeno disagio psichico” pare allargarsi in maniera allarmante, dimostrandoci l’inconfondibile e grave stato di deterioramento prodotto dal silenzio e dall’incuria delle Istituzioni, quindi sono necessari, ripeto, interventi legislativi.

A noi poveri mortali resta solo sperare che il modus vivendi in atto della politica ( che oggi “dice” e domani il “contrario” di quello che ha detto), comporti o susciti l’interesse di qualche “Istituzione” ( che apra qualche fascicolo ! ) su una situazione paradossale, nel contempo ridicola ed offensiva, che costituisce una lesione allo spirito di solidarietà e di altruismo della pubblica opinione.

La salute mentale è un problema serio, grave ed urgente, forse non bene recepito, è un valore che non può essere subordinato ad alcuna esigenza d’ordine personale o di Stato, è un parametro al quale devono essere subordinati tutti gli aspetti della vita personale e della collettività, condizioni di grande rilevanza in una moderna società.

Mi permetto ricordare che uno dei problemi più scottanti e di maggior rilievo che affliggono le famiglie di questi handicappati e dell’intero mondo della disabilità, è l’incertezza del “dopo”, ( come suggerito nelle n/s Petizioni ), è dopo la morte di colui/ei che sostiene il peso dell’assistenza e del “durante” per ogni necessità, che non “vedo” in nessuna “manovra economica” !

In Italia si fanno errori, ma quello più riprovevole fin’ora da parte dello Stato è quello di non dare una priorità assoluta alle necessità della gente, specialmente quando avvengono episodi dettati da “soggetti criminali o perversi”, ma spesso e tragicamente da “menti psichicamente malate” per le quali urgono, ripeto, servizi specifici in strutture adeguate. rinnovando l’appello al Governo Berlusconi per l’apertura di un Tavolo Tecnico al fine di avviare, finalmente dopo 33 anni, l’iter per concretizzare questo grave ed urgente disagio sociale.

Ribadisco ancora una volta e richiedo all’Onorevole Pier Ferdinando Casini : dove è andato a finire il Testo Unificato Burani-Procaccini !

E’ possibile attuare quanto replichiamo da tempo Signor Presidente del Consiglio dei Ministri ? Attendiamo con l’opinione pubblica una risposta ! ( da anni !)

…“E’ l’ora di una nuova fantasia della carità , che si dispieghi non tanto e non solo nell’efficacia dei soccorsi prestati, ma nella capacità di farsi vicini, solidali con chi soffre, così che il gesto di aiuto sia sentito non come obolo umiliante, ma come fraterna condivisione”. (Giovanni Paolo 2° Lettera Apostolica per il “nuovo millennio”).

Parafrasando le parole del Beato Giovanni Paolo II° : “Andiamo avanti con speranza!”.

Previte

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