Magazine Cultura

Mi sei capitata per caso di Diana Malaspina

Creato il 28 gennaio 2016 da Anncleire @anncleire

Mi sei capitata per caso di Diana Malaspina

Le mie occhiatacce dovevano essere eloquenti perché, grazie al cielo, lasciò cadere il discorso. In compenso si sporse dal tavolo per seguire l’entrata dei muratori, quasi fosse una sfilata di jeans vintage sporchi di polvere.

“Credo che abbia un culo più sodo di quello di Voldemort” borbottò. “Mia personalissima opinione, eh. Del resto non ho mai avuto il piacere di avere il culo di Voldemort sottomano, io.”

Cominciai a tossire per un sorso di coca cola andato di traverso.

“Ecco, vedi? Dio ti punisce perché non eviti il consumo di bevande contenenti caffeina.”

“Mi sei capitata per caso” è il nuovissimo romanzo autopubblicato di Diana Malaspina che seguo già da un po’ sulla sua pagina facebook e blog connesso. È uscito oggi su Amazon, con un giorno di anticipo. Quando mi è capitata l’occasione irripetibile di leggere il romanzo in anteprima non ho potuto proprio rinunciare, perché le premesse per una bella romance c’erano tutte. Il precariato, un uomo che c’è e non c’è un miracoloso incontro e l’affrontare la gravidanza da sola mi incuriosivano e lo stile ironico e cinico della Malaspina mi ha conquistata fin dalla prima pagina.

Pamela è all'ultimo anno di un Dottorato di Ricerca quando scopre di essere incinta. Con la tesi da scrivere, l’incertezza di un contratto futuro e l’assenza del padre del bambino che ormai vive dall'altra parte dell’oceano è evidente che non era proprio il momento ideale per diventare madre. Rifiutando di farsi scoraggiare, Pamela affronterà questa avventura con la sua potente arma segreta, un’ innata ironia, e con una forza nuova che piano piano la trasformerà in una mamma. In questo viaggio però, Pamela non è sola. Amiche leali ed esilaranti e una giovanissima futura nonna, bionda e svampita solo in apparenza, la affiancheranno e la aiuteranno a non farsi sopraffare dalla paura di non farcela e dal senso di responsabilità terrorizzante nei confronti di una figlia che si trova a tenere tra le braccia, sola, ancora “ospite” in una casa dei genitori che non sente più completamente sua. A sconvolgere ancora di più la vita di Pamela ci si mette anche l'amore. Nel peggior momento possibile della sua vita sentimentale, la protagonista incontrerà un uomo capace di scoprire tutte le sue carte. Si farà strada nel suo cuore e, con la dolcezza di un uomo che sa di aver trovato la donna della sua vita, le mostrerà fino a che punto può essere vero che l’amore ti accetta per ciò che sei e che si può amare una persona solo interamente, desiderando con lei anche tutto ciò che fa parte della sua vita.

 

A volte è strano come certi libri sembrano arrivare a te più forti di altri, è strano come alcuni ti sembrano così vicini alla tua esperienza anche quando descrivono cose che non hai mai vissuto ed è ancora più raro trovare un senso dell’umorismo a te affine, congeniale in molti modi a cui non avevi mai pensato. La Malaspina ha la competenza di una donna che conosce bene l’argomento di cui parla e la semplicità di regalarlo ai suoi lettori senza grosse pretese. La storia che segue le vicende di Pamela, inizia in media res con la scoperta di aspettare un bambino. Impreparata, disorganizzata, invischiata in una precarietà che contraddistingue i membri della comunità scientifica e universitaria italiana, Pamela deve affrontare da sola gli aspetti negativi e positivi di una gravidanza inaspettata. Pamela è una donna  alla ricerca della sua indipendenza e della sua forza, invischiata in una situazione più grande di lei, sorretta, incessantemente dalle persone che le sono accanto. Una delle cose più emozionanti di questo libro è proprio l’affetto che trasuda dalle pagine, quell’affetto che riempie la vita di Pamela. Seppur priva dell’appoggio dell’uomo che ha donato metà del corredo genetico del suo bambino, pure riesce a non perdersi d’animo, pure riesce a tenere le redini della sua vita, pure riesce a mantenere la sua serenità. Preda di dubbi e insicurezze è comunque una donna, che cerca di non farsi pesare la solitudine, i cambiamenti fisici ed umorali, quel mix di ansia e paura per il futuro e l’irresistibile voglia di non cedere, e pure di conservare la sua indipendenza, la sua femminilità, il suo lavoro. Pamela è una dottoranda, una ricercatrice, una madre, ogni titolo indipendente anche se visceralmente interdipendente. Ogni forma di lei si aggiunge all’insieme della sua personalità per renderla quello che è. Ma ciò che arriva a sconvolgerla davvero e a mettere in crisi le sue certezze è l’incontro casuale eppure sconvolgente con Flavio (Please give me a Flavio, please, please, please!), un avvenente ragazzo che non riuscirà a rimanerle indifferente. Flavio è il bravo ragazzo per eccellenza, senza pretese, affettuoso, galante, divertente, gentile, il ragazzo che tutte vorrebbero al proprio fianco, il corteggiatore ideale. Interessante, disponibile, farà di tutto per entrare nelle grazie di Pamela, nonostante le difficoltà evidenti. Semplice, come incontrarsi in un bar e stringere un’amicizia colorata di altro.

Ma ancora più sorprendente è l’incredibile corollario di comprimari che circonda Pamela, a partire da sua madre “Riccioli d’oro” l’emblema della bionda apparentemente svampita, che riesce a mettere a tacere chiunque con una parola. Sabrina, la migliore amica di Pamela, sempre con la battuta pronta a dimostrazione che avere un’amica speciale accanto è la cosa più importante, sempre. E come dimenticare Carmen? Carmen la magnifica proprietaria del bar frequentato dalle ragazze, dispensatrice di enormi fette di torta e consigli materni, una donna che ne sa una più del diavolo e che è capace di regalare vere e proprie perle meravigliose.

La magnifica Bologna, con la sua provincia, fa da cornice a questa storia estremamente interessante. Una Bologna quasi magica, splendidamente descritta, che riesce ad emergere dalle pagine in maniera impressionante. Con le due torri, l’ambiente universitario competitivo e intransigente, segnato dalla voglia di scoprire e di emergere, e quella sensazione di essere sempre in bilico, a metà tra la sicurezza e l’imminente fine.

Il particolare da non dimenticare? Una macchina per il caffè espresso…

Una romance che intrattiene e invita alla riflessione, appassionante e ricca di spunti. Uno stile ironico e pungente, accompagnato da una protagonista con cui immedesimarsi e un ragazzo destinato a diventare un vero bookboyfriend della miglior specie.

Non vedo l’ora di leggere altre storie della Malaspina, sono certa che andrà lontana.

Buona lettura guys!


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines