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Microsoft: problemi con Choice Screen

Creato il 19 luglio 2012 da Andy04 @stilegamesnews

Microsoft: problemi con Choice Screen
Vi sono serie possibilità che la Commissione Europea decida di prendere provvedimenti contro la Microsoft, rea di non aver adempiuto agli obblighi sul Choice Screen. Già nel 2008 il colosso statunitense si beccò una sanzione di 899 milioni di dollari, “ridotta” poi a 860, ma evidentemente il  gruppo di Redmond ha voluto disobbedire ancora una volta. Il pomo della discordia è sempre Internet Explorer e il problema si è ripresentato con il rilascio di Windows 7 SP1: la distribuzione del service pack infatti avrebbe in pratica rimosso l’imposizione del Choice Screen (cioè la possibilità di scegliere il browser fra le varie alternative, Firefox, Chrome, Safari, Opera e altri minori, invece che usare obbligatoriamente Internet Explorer).

In sostanza dal febbraio del 2011 ad oggi la Microsoft, con il service pack, ha rimosso volutamente il Choice Screen  ed ora potrebbe incorrere quindi in altre onerose sanzioni, anche perchè nel report del dicembre 2011, la società americana autocertificava di essere in piena regola con le indicazioni della Commissione. Il commissario antitrust europeo Joaquin Almunia ha avuto parole molto dure, soprattutto perchè si tratta di una grave recidiva e anche perchè si tratta di una situazione che va avanti già da 16 mesi.

Microsoft dal canto suo non nega affatto le accuse anche se attribuisce il fatto ad un problema tecnico, che intende risolvere prontamente: il colosso statunitense insomma si scusa e promette interventi praticamente immediati, anche se ormai il grosso del danno è stato fatto e da parte sua potrà solamente sperare di avere sanzioni non troppo penalizzanti. In borsa il titolo non sembra aver risentito granchè della notizia, ma forse potrà esserci qualche ricaduta durante le prossime ore della seduta.

Di certo c’è che se davvero l’esclusione del Choice Screen fosse avvenuto davvero per un problema tecnico,  Microsoft sarebbe prontamente intervenuta già l’anno scorso ed è proprio in base a questo fatto che si presume che le sanzioni della Commissione Europea non saranno di certo leggere.


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