Magazine Cinema

Midnight in Paris

Creato il 11 dicembre 2011 da Filmdifio
Midnight in Paris
A chi piace camminare sotto la pioggia a Parigi? Se lo chiede Woody Allen nel suo ultimo film, quello dove appare ( se ne è parlato tanto) nientepopodimeno che Madame Carla Bruni in Sarkozy. E lo fa ripetere al suo alter ego, Owen Wilson, che nella pellicola è un brillante e confuso sceneggiatore di Hollywood con aspirazioni più "nobili" da scrittore. Arriva nella capitale francese con la bellissima futura moglie ma qui, immerso nelle luci della città, dovrà ripensare ai suoi progetti matrimoniali e non solo. E' proprio Parigi, quasi una co-protagonista del film, ad accompagnare Wilson in un percorso magico e mentale fuori dalla sua crisi esistenziale. Ogni notte la città si svela ai suoi occhi con un fascino d'altri tempi e come in una macchina del tempo, lo scrittore viene catapultato nel pieno degli anni Venti, in un'epoca amata dove crede e immagina di poter essere capito di più. In questo viaggio nel tempo, Wilson incontra i suoi miti (Hemingway, Scott Fitzgerald), si fa consigliare da Gertrude Stein, suggerisce trame di film a Bunuel, si intrattiene con Dalì. E si innamora: di un sogno, di un'ideale, di una proiezione dei suoi desideri. Ma questo gioco con l' "impossibile" gli fa capire cosa nella sua vita reale non funziona. A volte, sembra dire Woody, è giusto scappare un po' per ritrovarsi e per ritornare a fare i conti con il nostro "mondo" e per riconciliarci con esso. La vita, infatti, rimane nel presente.Per raccontarlo, Allen sceglie una chiave divertente, ironica. Le incursioni negli anni Venti restano la cosa più riuscita del film e questo giocare del regista con i geni del passato è spassoso, nonostante la trama risulti comunque un po' troppo esile. Ma per un viaggio delizioso tra le epoche d'oro di Parigi, perdoniamo tutti. Marion Cotillard continua a convincerci sempre di più.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :