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Miele, un piccolo gioiello di Valeria Golino

Creato il 17 maggio 2013 da Davideciaccia @FailCaffe

Questo film è di pregiata fattura come ne ho visti pochi durante questa stagione. Nel pezzo di oggi vorrei condividere  questo entusiasmo e consigliarvi di andare a vedere quello che in questo momento è il miglior film in sala.

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di aldopalmisano

All’esordio alla regia Valeria Golino confeziona su misura per Jasmine Trinca un gioiellino di rara bellezza che custodisce al suo interno una sceneggiatura equilibrata, una bella fotografia di Poharnok ed un’ottima colonna sonora.

Ispirato dal libro “A nome tuo” di Mauro Covacich, questo film parla della giovane Irene e del nome, Miele, che lei usa per nascondere la sua identità agli estranei. Un nome che rassicura i malati terminali quando la chiamano per chiedere un aiuto a morire; lo stesso nome che sulla lingua del malato, mentre ingoia il Lamputal mortale si rivela essere amarissimo come solo un potente veleno può essere.

Una sola persona divide la sua routine fra la vita normale di Irene dove c’è un giovane ragazzo con cui fa bene l’amore, parla poco e inventa frottole, e la vita nascosta di Miele dove aiuta le persone a morire, chissà per quali scelte precedenti, per quali convinzioni.

La vita segreta e profonda di Miele non resiste, spinge, preme per uscire fuori quando conosce per caso l’ingegnere, un uomo sulla cinquantina che per qualche ragione psicologica ha deciso di togliersi la vita da solo. Con lui Miele è spiazzata, parla ride e si confida, certe volte ascolta.

Così succede quello che è prevedibile per tutti quando si è convinti di aver capito come va il mondo, qualcuno viene a scuotere le nostre convinzioni semplicemente con il proprio modo di essere ed anche una parte profonda del nostro interno inizia a cambiare.

Miele è un film che cuce i silenzi fra i personaggi con delle musiche perfette per lasciare spazio anche al potere visivo e immaginifico, non c’è solo un film da vedere e capire, questa storia inizia senza avero spiegato troppo e finisce senza chiarire alcune cose, il miglior modo per lasciare che ogni spettatore adatti i propri pensieri alla forma del film e posso uscire dal cinema con un sacco di cose in testa.


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