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Migliorano sanità ed istruzione, soprattutto per i paesi più poveri Nuovi indici di valutazione per il Rapporto sullo Sviluppo Umano 2010

Creato il 06 dicembre 2010 da Alessiaarcolaci
 Maggiore istruzione, migliori condizioni sanitarie e degli standard di vita fondamentali per molti paesi in via di sviluppo, progressi sottostimati soprattutto per le nazioni più povere. Ma anche disuguaglianze all'interno e fra le nazioni, disparità tra uomini e donne e povertà multidimensionale estrema in Asia meridionale e in Africa sub-sahariana. Al ventesimo anno di vita, il Rapporto sullo Sviluppo Umano arricchisce la sua veste inserendo tre nuovi indici che integrano il tradizionale Indice di Sviluppo Umano (ISU - composto da salute, istruzione e reddito per 169 paesi) e forniscono dati sempre più approfonditi: si tratta dell’ISU corretto per la Disuguaglianza, dell’Indice della Disuguaglianza di Genere e dell’Indice Multidimensionale della Povertà. Lo spiega chiaramente, nella sua introduzione al rapporto, il premio Nobel Amartya Sen: “Dal 1990 il mondo è cambiato. Sono stati compiuti molti progressi (ad esempio, nell’alfabetizzazione), ma l’approccio dello sviluppo umano è determinato a concentrarsi su ciò che ancora resta da fare, su quei temi a cui il mondo contemporaneo dovrebbe dedicare la massima attenzione, dalla povertà e la privazione alla disuguaglianza e l’insicurezza. Nel flusso continuo di Rapporti sullo Sviluppo Umano vengono proposte ogni anno nuove tabelle statistiche e messi a punto nuovi indici che vanno ad affiancare l’ISU e ad arricchire la nostra analisi”. Norvegia, Australia e Nuova Zelanda sono ai primi tre posti in termini di ISU mentre Niger, Repubblica Democratica del Congo e Zimbabwe restano agli ultimi tre posti della graduatoria. “Il rapporto mostra che complessivamente, le persone oggi sono più sane, ricche, e istruite che in passato,” nota Helen Clark, amministratore del Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), “mentre non tutti i trend sono positivi, c’è molto che i paesi possono fare per migliorare le vite delle persone anche in condizioni avverse. Ciò richiede delle coraggiose leadership locali, tuttavia, come pure l’impegno continuativo della comunità internazionale.” Negli ultimi 40 anni l’aspettativa di vita è balzata dai 59 anni del 1970 ai 70 del 2010; le iscrizioni scolastiche sono aumentate dal 55 percento per tutti i bambini in età di scuola primaria e secondaria al 70 percento; e il PIL pro capite è raddoppiato a più di 10mila dollari Usa. In vetta ai 10 “Top Movers” l'Oman che ha investito il guadagno energetico in programmi per migliorare l'istruzione e le strutture sanitarie del paese. A seguirlo Cina, unico paese entrato nella classifica solo in virtù del proprio sviluppo reddituale, Nepal, Indonesia, Arabia Saudita, Laos, Tunisia, Sud Corea, Algeria e Marocco. “I nostri risultati confermano, con nuovi dati e analisi, due assunti centrali del Rapporto sullo Sviluppo Umano,fin dall’inizio: lo sviluppo umano è una cosa differente dalla crescita economica, e risultati sostanziali sono possibili anche in assenza di una crescita rapida,” spiega Jeni Klugman, direttore dell'ufficio per il Rapporto. 
© Alessia Arcolaci
(Confronti)

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