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Migranti. Tedeschi in ginocchio e cacciati dalle loro case!

Creato il 10 ottobre 2015 da Appuntiitaliani

Pubblichiamo questa traduzione dal sito Effedieffe.com. Chiediamo loro scusa poiche' non danno l'autorizzazione a copiare i loro articoli giustamente ma credo che simili notizie dovrebbero essere fatte girare senza alcuna barriera .

Cosa si cela dietro la cortina di propaganda che dipinge i tedeschi come un popolo di filantropi entusiasti dell'arrivo di un milione di migranti, che - stando al mito - sarebbero quasi tutti siriani, borghesi e altamente qualificati?

Sappiamo che 4 su 5 migranti non provengono dalla Siria e che tra i profughi siriani ci sono "ribelli" che si sono macchiati di orrendi crimini contro i loro connazionali.

L'articolo che vi proponiamo cita numerose fonti tedesche e fornisce una visione più realistica della crisi migratoria che sta travolgendo la Germania. Non viene però menzionato l'aspetto più scabroso: gli abusi sessuali.

Lo scorso Agosto quattro organizzazioni femminili dello Stato di Hesse hanno scritto una lettera per denunciare gli stupri e le violenze che avvengono regolarmente all'interno del campo profughi di Giessen, nella Germania occidentale:

"È un dato di fatto che qui le donne e i bambini non sono protetti. Ad approfittare della situazione sono quegli uomini che già considerano le donne come esseri inferiori, e vedono qualsiasi donna non accompagnata come una preda di cui è legittimo abusare. Di conseguenza vengono riportati numerosi stupri, assalti sessuali e sono sempre più frequenti i casi di prostituzione forzata. Questi non sono incidenti isolati".

I cittadini tedeschi che protestano contro l'immigrazione incontrollata vengono puntualmente ignorati dai media, ma sono in costante aumento. In prima fila c'è PEGIDA, quel bizzarro miscuglio di pseudo-nazismo e filo-sionismo che denuncia l'islamizzazione ma ignora le dinamiche dei problemi che attanagliano l'Europa. Il tutto per la gioia dei neocon che da decenni sognano uno "scontro di civiltà".

Attoniti e un po' disinformati, anche i tedeschi - come gli italiani - stanno iniziando a capire che l'Europa è in guerra, qui ed ora, e l'obiettivo strategico siamo noi.

Dentro i migranti, fuori i tedeschi: la fine del diritto di proprietà

Le autorità tedesche stanno passando alle maniere forti per trovare alloggio alle centinaia di migliaia di migranti e profughi che si stanno riversando nel Paese e provengono da Africa, Asia e Medio Oriente. Ora che i centri di accoglienza sono al completo, le autorità federali, statali e locali stanno adottando metodi discutibili dal punto di vista legale e morale - incluso l'esproprio della proprietà privata e lo sfratto di cittadini tedeschi dalle loro case - per far posto ai nuovi arrivati.

I contribuenti tedeschi sono inoltre obbligati a fare colossali sacrifici economici per accomodare il flusso dei migranti, molti dei quali non hanno alcuna prospettiva di trovare un lavoro nel Paese. Per mantenere gli 800.000 migranti e profughi che arriveranno in Germania nel 2015, il costo per i contribuenti sarà di almeno 11 miliardi di euro all'anno, per anni a venire.

Con l'intensificarsi della crisi migratoria, i tedeschi si stanno rendendo conto dell'enormità dei costi economici, finanziari e sociali che dovranno sobbarcarsi nel corso degli anni, e la rabbia sta covando.

Il 23 Settembre ad Amburgo, la seconda città più grande della Germania, gli uffici municipali hanno introdotto un'audace proposta di legge nel Parlamento locale che permetterebbe alla città di prendere possesso di beni immobili commerciali sfitti (edifici a uso ufficio e terreni) e usarli per dare alloggio ai migranti. I rappresentanti della città sostengono che la misura sia necessaria in quanto ogni giorno arrivano ad Amburgo più di 400 nuovi migranti, e tutti i centri di accoglienza profughi sono al completo. I titolari degli immobili sfitti hanno rifiutato di mettere a disposizione le loro proprietà su base volontaria, e perciò la città dovrebbe avere il diritto di prenderla con la forza.

La misura, che sarà votata dal parlamento di Amburgo entro le prossime due settimane viene elogiata dagli esponenti di sinistra. "Stiamo facendo tutto il possibile per assicurarci che i profughi abbiano un tetto durante l'inverno" ha dichiarato il Senatore Till Steffen del partito dei Verdi. "Per questo motivo dobbiamo utilizzare le proprietà commerciali sfitte".

Altri ribattono che le manovre dello Stato per impossessarsi di proprietà private sono autocratiche e puzzano di Comunismo.

"La proposta di confiscare terreni e immobili privati è un enorme attacco ai diritti di proprietà dei cittadini di Amburgo", sostiene André Trepoll dell'Unione Cristiana Democratica (CDU) di centro-destra. "Equivale a un esproprio da parte dello Stato". Trepoll ha dichiarato che la misura proposta è una "legge intimidatoria" che equivale alla "rottura di un argine politico con implicazioni di vasta portata". E ha aggiunto: "Il fine non giustifica tutti i mezzi".

La leader dei Liberi Democratici (FDP) di Amburgo, Katja Suding, ha dichiarato che la proposta di legge è "un inaccettabile sconfinamento della linea rossa... Misure coercitive di questo tipo non faranno che alimentare il risentimento contro i profughi".

A Tübingen, una città dello Stato di Baden-Württemberg, il Sindaco Boris Palmer (del partito dei Verdi) sta inoltrando richieste per affittare o comprare proprietà sfitte da usare come alloggio per i migranti. Ma anch'egli minaccia di confiscare le proprietà di coloro che respingono le sue offerte. In un'intervista con il quotidiano Die Welt, Palmer ha dichiarato:

"Nelle offerte scritte, io rendo noto che lo Statuto di Polizia ci dà la possibilità, in caso di emergenza, di confiscare le abitazioni per parecchi mesi. La legge prevede espropri in caso di emergenza. È una misura che vorrei evitare, ma se non c'è alternativa, farò uso di questa legge".

Quando gli è stato chiesto se non teme di essere portato in tribunale, Palmer ha risposto: "No. Lo Statuto di Polizia ha regole chiare. Quando sulla città incombe il problema dei senzatetto, le case vuote possono essere confiscate. Quest'emergenza può avere luogo quando gli alloggi sono sovraffollati, e a Tübingen continuiamo a ricevere 50 nuovi migranti al giorno.

Se una proprietà venisse confiscata, noi ne faremmo uso immediato. Il che significa che un'eventuale causa per determinare la legalità dell'esproprio potrà essere risolta solo dopo il fatto. Ma in ogni caso avremmo modo di usare la proprietà come alloggio".

Lo scorso Febbraio le autorità nello Stato della Renania Settentrionale-Vestfalia (RSV) si sono impossessate di un resort privato nella città di Olpe per dare alloggio a circa 400 migranti. Il piano inizialmente prevedeva che la città acquistasse il resort dai proprietari bavaresi per affittarlo alla RSV, ma le autorità della RSV hanno deciso di confiscare la proprietà. Secondo il Ministro degli Interni della RSV, Ralf Jäger, le proprietà possono essere confiscate ogni qualvolta vi sia una "minaccia all'ordine pubblico e alla sicurezza", e la minaccia di una massa di senzatetto fra i migranti rientra in questa casistica.

A Nieheim, un'altra città nella RSV, il Sindaco Rainer Vidal sta usando una manovra legale chiamata "diritto di riappropriazione" per terminare i contratti di affitto dei cittadini tedeschi che vivono in edifici di proprietà dello Stato, affinché vi si possano trasferire i migranti.

Il primo Settembre, la cinquantunenne Bettina Halbey, che vive nel suo appartamento da più di 16 anni, ha ricevuto una lettera che la notificava dell'obbligo di lasciare l'alloggio entro Maggio 2016 per far spazio ai migranti. Per la Halbey è stato uno shock:

"Non riesco a capire come la città possa trattarmi in questo modo. Non riesco ad accettarlo. Per tutta la vita ho lottato contro la sofferenza e il dolore, e ora ricevo questo avviso di sfratto. È come un calcio nello stomaco".

La Halbey, che è infermiera, dice che le sarà difficile trovare un altro posto dove vivere: "Ho un cane e un gatto. Molti proprietari non prenderanno neanche in considerazione la mia richiesta di affitto".

Nello stesso edificio, una madre single con due bambini ha tempo fino ad Agosto 2016 per abbandonare il suo appartamento, sempre per lasciarlo ai migranti. Inizialmente le era stato ordinato di sloggiare entro Novembre 2015, ma lo sfratto è stato posticipato per permettere alla figlia di finire l'anno scolastico senza interruzioni.

In un'intervista con il quotidiano Westfalen-Blatt, Vidal, un indipendente che non appartiene ad alcun partito politico ha dichiarato:

"So che questo è un metodo non convenzionale. Ma come comunità abbiamo l'obbligo di fornire alloggio ai migranti".

L'intenzione è quella di trasformare tutto il condominio in un residence per migranti. Vidal ha detto che non sarebbe economicamente sostenibile alloggiarli altrove.

In alcuni casi i proprietari stanno sfrattando i loro affittuari di lunga data, visto che il Governo offre loro più soldi per ospitare i migranti.

A Braunsbedra, una piccola città nello Stato della Sassonia-Anhalt, un proprietario ha sfrattato dozzine di residenti da un condominio per far posto ai migranti. Secondo i media, il proprietario Marcus Skowronek riceve 552 euro per ogni migrante che ospita. Stipando quanti più migranti possibile nella sua proprietà, avrà modo di ricevere più di 2 milioni di euro all'anno da parte dei Governi regionali.

A Berlino, l'Istituto per l'Urbanistica, l'Abitazione e le Associazioni di prestito (IFS) ha avvisato che con un tale influsso di migranti, le domande di alloggio supereranno di gran lunga l'offerta per molti anni a venire. Ora l'IFS richiede che venga avviato un procedimento secondo cui i tedeschi che attualmente vivono in case economiche ma possono permettersi alloggi più costosi, lascino le loro attuali abitazioni per far spazio ai migranti. L'IFS non spiega perché i tedeschi che vivono entro le loro possibilità dovrebbero improvvisamente indebitarsi per comprare una casa più costosa.

Ma i tedeschi non solo vengono sfrattati dalle loro abitazioni per far spazio ai migranti: vengono anche cacciati dalle loro scuole. A Lübbecke, un'altra città nella Renania Settentrionale-Vestfalia, insegnanti e studenti hanno avuto meno di 24 ore per lasciare la Jahn-Realschule, una scuola secondaria per 150 ragazzi, affinché l'edificio possa ospitare 300 migranti. La direttrice della scuola, Marion Bienen, ha detto che le autorità municipali hanno avvisato alle 5 di pomeriggio del 15 Settembre che l'ultimo giorno di lezioni presso la scuola sarebbe stato il 16 Settembre. Gli studenti sono stati obbligati a rimuovere immediatamente tutti i loro averi e prendersi una settimana di vacanza, in attesa di trovare una sede alternativa. Bienen ha dichiarato:

"Anche i miei studenti sono esseri umani. Non potete trattarli così. Hanno avuto 15 minuti di tempo per rimuovere dalla classe tutto ciò che avevano. Poi se ne sono dovuti andare. È stata un'evacuazione come ai tempi di guerra... non ci sono state discussioni. Nessuno ci aveva avvisati".

Il Centro per gli Studi Economici, un think tank con sede a Monaco di Baviera, ha pubblicato uno studio per avvertire che la maggior parte dei migranti che stanno arrivando in Germania sono privi delle qualifiche più elementari per trovare lavoro nel Paese. Ciò significa che saranno a carico dello Stato a lungo termine, e dunque rappresentano un fardello per l'economia tedesca. Lo studio consiglia di diminuire il salario minimo per prevenire un'impennata della disoccupazione.

Nel frattempo, i politici stanno chiedendo ai cittadini tedeschi di fare di più affinché i migranti si sentano a casa loro. Ma una testimonianza online di ciò che avviene nei centri di accoglienza profughi rivela la frustrazione provata da molti tedeschi, i quali ritengono che questa sia una strada a senso unico:

"È da una settimana che 500 migranti e profughi sono alloggiati nella palestra del vicinato. Così sono andata a vedere di persona. C'erano circa dieci veicoli della Croce Rossa e un gruppo di volontari. Uomini con più di 60 anni hanno scaricato tavoli e panchine dai camion, e li hanno puliti con un secchio di acqua e uno straccio prima di portarli nel salone principale. Ciò che mi ha fatto davvero rabbia è stato vedere l'incredibile letargia di quei giovani uomini. Erano tutti sui 20 e 30 anni, lì seduti a fumare e guardare il loro cellulare, mentre volontari di 60 anni stavano sgobbando per loro. Ad un certo punto, la situazione si è fatta ancora più assurda: un anziano stava cercando di portare un tavolo nella sala mentre un profugo stava rientrando con un sacchetto della spesa. Il volontario anziano ha alzato un lato del tavolo, guardando il migrante e facendo un cenno con la testa per chiedergli aiuto. Il migrante si è fermato per un momento e poi se n'è andato per i fatti suoi. Non potevo credere ai miei occhi

Traduzione perEFFEDIEFFE.com a cura di Martina Smerčan
FonteGatestone Institute

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