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Milan vs Bari. Impossibile est ut is faciat qui nescit quomodo fiat.

Creato il 14 marzo 2011 da Calciosofia
Arnold Geulincx è l'unico che ci possa spiegare il senso della partita Milan/Bari cioè l'incontro fra la prima della classe e l'ultima.
Con quale logica, con quali idee è sceso in campo il Milan? Sicuramente con la consapevolezza di poter fare polpette del Bari e allungare sulle inseguitrici. Ma come farle queste polpette? Con un gioco naturalmente superiore in linea con l'idea di vittoria predestinata.
Ebbene Geulincx elaborando e approfondendo il pensiero cartesiano ha introdotto una radicale modificazione per ciò che concerne il rapporto fra la sostanza pensante e quella estesa (La squadra). Lo stesso Cartesio era convinto che i calciatori non possedessero un'idea chiara e distinta dell'interazione fra esse, la loro reciproca alterità parrebbe anzi escludere una qualsiasi influenza diretta dell'una sull'altra.
Né certamente l'aver localizzato nella ghiandola pineale (detta anche berlusconia) il contatto dell'anima sul corpo poteva bastare a farne qualcosa di perfettamente comprensibile.
Orbene si chiede Geulincx è possibile ammettere che l'anima agisca sul corpo quando essa non sa come dovrebbe avvenire tale azione?
Bisogna quindi concludere che la presunta azione dell'anima sul corpo è una semplice illusione. Infatti finisce 1 a 1 solo grazie al goal con cui Cassano pareggia, dopo aver rischiato di perdere e perdendo comunque Ibra, espulso. E l'Inter è sempre lì a -5 e il Napoli a -6.

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