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Milan vs Glasgow

Creato il 22 marzo 2014 da Italolombardo
Un confronto che non esiste. Quello fra due citta' cosi' differenti fra loro, con dimensioni e storie ben diverse.

La pioggia ed il vento contro la nebbia e l'afa, il Clyde contro i Navigli, la cotoletta alla milanese contro il fish&chips. 

Milan vs Glasgow

Milano conta almeno il doppio degli abitanti di Glasgow, particolare che stravolge il paragone. Permette ai propri abitanti di controllare le previsioni del tempo non piu' di una volta al mese, lusso che i glaswegians non si possono permettere: lo devono fare piu' volte al giorno. Per sapere cosa indossare e per come utilizzare il loro tempo libero.

Il capoluogo lombardo ha piu' storia, con le sue chiese e quel castello. Glasgow non ha quasi nulla di medioevale; ha saputo trasformarsi nell'era vittoriana per poi cadere in disgrazia attorno alla meta' del secolo scorso, riprendendosi solo parzialmente negli ultimi anni.

Glasgow sa essere rozza, sporca e rotta. Milano sofisticata, elegante e intraprendente. Glasgow affianca quartieri ricchi a zone che la poverta' rende ben poco europee. Milano racchiude il suo bello nelle vie del centro, tenendo lontano quel degrado che colpisce quasi esclusivamente le zone periferiche della citta'.

Milano lavora tanto e si lamenta tanto. Glasgow si lamenta poco forse perche' lavora poco. Nonostante la pioggia, il vento, il cielo. Cosi' grigio da mettere in difficolta' Milano, abituata ai colori pastello, alle sue foschie che rendono il blu ed il grigio meno intensi di quanto dovrebbero essere.

Milan vs Glasgow

Nel capoluogo lombardo i parchi sono pochi. Il loro prato e' di colore giallo, 12 mesi all'anno. A Glasgow il verde regna invece sovrano, curato per essere utilizzato da tutti.


Basterebbe tutto questo per mettere in difficolta' Glasgow e consentire a Milano di vincere a mani basse. Ma un mercato del lavoro relativamente piu' attivo, un costo della vita non esagerato permettono a Glasgow di offrire a molti stranieri quello che hanno cercato invano nel loro Paese di origine. Quegli stessi Paesi che hanno investito nell'istruzione dei propri cittadini per poi farseli scippare dalle citta' con il cielo grigio.


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