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Milano Calibro 9

Creato il 17 novembre 2010 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Luis Bacalov – Osanna

1. Preludio

2. Tema

3. Variazione I (To Plinius)

4. Variazione II (My mind flies)

5. Variazione III (Shuum…)

6. Variazione IV (Tredicesimo cortile)

7. Variazione V (Dianalogo)

8. Variazione VI (Spunti dallo spartito n° 14723/AY del Prof. Imolo Meninge)

9. Variazione VII (Posizione raggiunta)

10. Canzona (There will be time)

La colonna sonora di Milano Calibro 9, il noir capolavoro del regista Fernando Di Leo, fa parte delle fortunate collaborazioni fra il compositore Luis Bacalov ed alcuni complessi italiani di rock progressivo. La prima fu il Concerto grosso per i New Trolls del 1971, colonna sonora del film La vittima designata. Milano Calibro 9 fu realizzata l’anno successivo in collaborazione col gruppo napoletano degli Osanna che erano Lino Vairetti (voce, chitarra acustica, tastiere), Elio D’Anna (flauto, sax), Danilo Rustici (chitarra, organo), Lello Brandi (basso), Massimo Guarino (batteria). La terza collaborazione fu col Rovescio della medaglia col disco Contaminazioni ma questo fu un album rock a se stante, slegato dal contesto cinematografico come lo sarà anche il Concerto grosso n°2 dei New Trolls. In Milano Calibro 9 rispetto agli altri lavori citati, viene dato molto più spazio al gruppo rock rispetto all’orchestra. Mentre nei titoli di testa del film leggiamo un semplificato “Commento musicale di Luis Enriquez Bacalov con la partecipazione strumentale degli Osanna” in realtà si può parlare di una colonna sonora divisa in due parti: la prima composta da Bacalov ed eseguita dagli Osanna con l’orchestra diretta dal maestro argentino, la seconda, più ampia, composta da Danilo Rustici ed eseguita unicamente dal gruppo partenopeo (a parte alcune piccole aggiunte di archi). Della prima sezione fanno parte i brani Preludio e Tema, della seconda tutte le altre tracce che nel disco hanno il titolo Variazione I, II, III, fino alla VII. Preludio è un brano con una lunga introduzione sinfonica sostenuta dal piano che sfocia in un rock progressivo violento, spezzato da frasi di archi e caratterizzato da un ampio uso del moog e del flauto traverso in stile Jethro Tull. Tema è formata da un intro solenne per piano e moog sostenuti poi dagli archi che fanno da apripista a un lungo assolo di chitarra elettrica che poi rimanda alla parte iniziale. Le “variazioni” sono state realizzate invece partendo da alcuni spunti che faranno parte del successivo album degli Osanna, Palepoli, che il gruppo napoletano aveva già in lavorazione. Tutti brevi ma potenti brani progressive con moog, flauto traverso, sax e riff di chitarra elettrica alternativamente protagonisti. I brani sono tutti strumentali tranne un passaggio vocale in Variazione II (My Mind Files) e in Variazione VI (dove la voce è però distorta). In entrambi i casi i testi sono di Lino Vairetti. L’intervento di Bacalov nei brani degli Osanna è limitato all’inserimento di alcune parti di archi nelle Variazioni I, III, VI.

Proprio per questa struttura particolare l’LP che venne stampato nel 1972 dalla Fonit Cetra non uscì come Milano Calibro 9 ma col titolo Preludio, Tema, Variazioni e Canzona. Inoltre aveva un’anonima copertina psichedelica con riferimenti al film solo nel retro. Soltanto nelle successiva ristampa del 1980 (Fonit/Pellicano PL 420) riporterà il titolo Milano Calibro 9, mentre l’ultima stampa del 2008 (BTF/Vinyl Magic VM 092LP) è identica all’originale. La “canzona” cui fa riferimento il titolo dell’album s’intitola There will be time. Scritta da Bacalov per gli Osanna, è l’unico brano cantato del disco ma, attenzione, non è presente nella colonna sonora del film. Questa non è l’unica curiosa differenza fra il disco e la musica che sentiamo nella pellicola. Nel film, infatti, ci sono viceversa tre brani che non fanno parte del disco, probabilmente esclusi in quanto musica diegetica. Il primo è il pezzo ballato da Barbara Bouchet nella famosa sequenza del bar. Questo brano senza titolo (nella loro cover i Calibro 35 l’hanno battezzata Bouchet Funk) fu un brano improvvisato dagli Osanna e suonato in presa diretta durante le riprese. Il perché non sia finito nel disco è stato dimenticato dagli Osanna stessi. Nella scena d’amore fra Ugo Piazza e Nelly Bordon, nella casa di lei, si sente invece dalla radio la canzone To die, to sleep cantata dai New Trolls, riciclata dalla colonna sonora de La vittima designata. Nella sequenza del dancing nella casa dell’“Americano” c’è invece il brano Rythm cantato da Riccardo Cocciante e suonato dai Godfather (Dave Sumner, Douglas Meakin, Mick Brill, Bruce Finlay), riciclato anch’esso da un’altra colonna sonora di Bacalov, Roma bene.

La colonna sonora di Milano Calibro 9 è ancora in catalogo sia in cd che in vinile (nella ristampa BTF). I collezionisti che ricercano l’originale Fonit Cetra (LPX 14) devono armarsi di un centinaio di euro e di molta pazienza: il disco non è facile da trovare ma non è nemmeno rarissimo.

Fabio Meini


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