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Milano, domani Fiom in presidio con i lavoratori di Terni. Il funzionario milanese Mandrini: “I lavoratori devono essere difesi, non manganellati”

Creato il 30 ottobre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Si svolgerà domani dalle ore 16.30 davanti alla Prefettura di Corso Manforte a Milano, un presidio indetto da FIOM CGIL Milano, a sostegno dei lavoratori dell’Ast di Terni e di tutti coloro che lottano per l’occupazione.Il presidio, accompagnato dallo sciopero di un’ora a fine turno della giornata di lavoro, nasce in seguito a quanto accaduto ieri in piazza Indipendenza a Roma dove i manifestanti dell’Ast Terni che protestavano per la decisione della ThysenKrupp di mettere in mobilità 550 persone, sono stati respinti a suon di manganellate da parte delle forze dell’ordine.

(facebook.com)

Il presidio della Fiom, domani a Milano davanti alla Prefettura di Corso Monforte

Gli scontri di ieri, in piazza Indipendenza a Roma, tra gli operai dell’Ast Terni e la Polizia. La manifestazione di ieri, prima si era concentrata sotto l’ambasciata tedesca per poi procedere verso il Ministero dello Sviluppo Economico. Cinque i feriti ricoverati in ospedale, tra i quali Gianni Venturi e Rosario Rapa del sindacato dei metalmeccanici della Cgil. Maurizio Landini, sfogandosi con i giornalisti presenti ieri ha dichiarato: “Dica una parola la presidenza del consiglio invece di fare slogan del c…o, dica qualcosa su quel che sta succedendo. Dobbiamo anche essere picchiati da altre persone che devono lavorare? Ma che diano l’ordine di colpire quel che c’è da colpire, in un Paese di ladri, di gente che evade, di corruzione, se la vengono a prendere con gli unici onesti?”, pretendendo le scuse dal governo Renzi per l’accaduto.

La presa di posizione da parte della Questura di Roma e del Viminale. Diversa invece la versione della questura che denuncia quattro agenti contusi, definendo l’operato della polizia solo un’azione di contenimento quando gli operai hanno cercato di sfondare il cordone per occupare la stazione Termini. Dal quotidiano “La Stampa” si leggono le parole del Viminale: “Forse è stato un equivoco perché piazza Indipendenza si presta all’equivoco, essendo troppo vicina alla stazione Termini e nello stesso tempo snodo per incamminarsi verso il ministero per lo Sviluppo economico. Forse il nervosismo di alcuni lavoratori delusi dallo scarno comunicato dell’ambasciata tedesca è stato interpretato come un tentativo di voler puntare all’occupazione della stazione Termini”.

L’incontro di oggi tra Landini ed il Premier Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Landini, che ha ribadito la necessità di fare chiarezza sugli scontri di ieri, affinché non accadano più, ha incontrato oggi il premier Matteo Renzi, intenzionato a riprendere la trattativa, insieme al ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi, i sottosegretari Del Rio e Bellanova e i segretari Fiom, Fim e Uilm (Rappa, Farina, Bentivogli e Ghini). Il ministro Guidi, al termine dell’incontro, ha spiegato che sul fronte degli esuberi nella vertenza Ast “ne rimangono sul tavolo circa 140-150″, e ha illustrato la disponibilità dell’azienda a limitarli a “un massimo” di 290 sugli oltre 500 annunciati.

Susanna Camuso, segretario generale Cgil: “Segnali pericolosi per una situazione economica in grande difficoltà”. A chi accusa i sindacati di aver alzato pericolosamente i toni, in primis il premier, Susanna Camusso, dopo le accuse di aver pagato elettori e manifestanti, risponde ai microfoni di Radio Uno: “Se c’è qualcuno che ha alzato i toni semmai è chi non sa leggere i giornali. Direi che l’appello lo deve rivolgere in casa sua, nel governo. A me – ha aggiunto – pare un segnale davvero pericoloso per una situazione economica in grande difficoltà e in un contesto sociale molto difficile”.

Il commento di Marco Mandrini, della Fiom Cgil Milano: “Il Governo vive di immagine positive, che non rispecchiano la realtà del paese”. Marco Mandrini, di Fiom Cgil Milano, commentando quanto accaduto in piazza Indipendenza dice: “Gli episodi di ieri non sono solo un segnale di eccessivo nervosismo ma credo anche di intolleranza verso chi osa disturbare le manovre del governo Renzi. E’ un governo di larghe, larghissime intese che vive molto di immagini positive, di camicie bianche, di Leopolde fatte per dare ottimismo. Ecco, gli operai di ieri stridevano con tutto cio’, perche’ gridavano la loro rabbia e frustrazione verso le scelte di una multinazionale tedesca e verso l’incapacita’ del governo di trovare una soluzione produttiva. E peggio ancora erano operai coordinati dai quei sindacati che osano chiedere trattative e contestare il governo con manifestazioni oceaniche. Ieri, gli incidenti non sono stati un incidente di percorso, ma un segnale per tutti coloro che oggi vogliono resistere, difendere il loro posto di lavoro: forse si e’ sottovalutato l’effetto di cio’ in quell’opinione pubblica che fino ad oggi sembrava supportare Renzi. Gli operai con le teste rotte sono state un autogoal clamoroso per il governo, che ora dovrebbe avere l’intelligenza di capire che un paese non si tiene assieme con Twitter, slogan e giudizi drastici, ma con la mediazione ed il lavoro quotidiano per trovare soluzioni concrete. Mi auguro quindi che il governo cambi verso e atteggiamento, che sappia davvero tutelare il lavoro attuale, i lavoratori che si stanno difendendo. Se cio’ avverra’ ne saremmo tutti felici, stra felici: se non avverra’ sara’ doveroso per il sindacato lottare per il presente ed il futuro della classe lavoratrice.”

Il presidio FIOM di domani davanti alla Prefettura di Milano. In merito al presidio organizzato per domani davanti alla Prefettura, alla domanda “perché è importante che i cittadini milanesi partecipino” risponde: “Perche’ oggi va manifestato, esplicitato, reso visibile lo sdegno verso il fatto che dei lavoratori devono essere difesi dallo Stato, non manganellati. Che Stato e’ quello che tratta i suoi cittadini modello, quelli che si fanno il mazzo per 1200 euro al mese e pagano le tasse, come dei delinquenti? Domani e’ importante solidarizzare con chi sta lottando e viene abbandonato dal proprio governo.”

Il comitato milanese L’Altra Europa con Tsipras, scegliendo di aderire al presidio FIOM e invitando i cittadini alla partecipazione, chiede le dimissioni del Ministro dell’Interno Alfano già arrivate da Sinistra Ecologia e Libertà, e attraverso la sua pagina Facebook, spiega: “In queste ultime settimane abbiamo assistito ad una deriva sempre più pericolosa del Governo e del Presidente del Consiglio, che ha dimostrato tutta la sua concretezza con le manganellate in testa ai lavoratori della Ast-Terni di mercoledì. Nessun governo, negli ultimi decenni, si era contrapposto così violentemente ai lavoratori. Attaccandone i diritti acquisiti, disprezzandone le aspirazioni, i sogni, le speranze proprio nel momento in cui la disuguaglianza sociale aumenta sempre più a fronte di una crisi generata dagli stessi che pretendono di risolverla a suon di austerità e reprimendo chi giustamente protesta per il peggioramento delle proprie condizioni di vita. È indegno di un Paese che si definisce democratico l’atteggiamento di disprezzo verso i lavoratori (siano essi precari, operai, impiegati, statali) che trapela da ogni gesto e da ogni parola degli esponenti del Governo e del Presidente del Consiglio; è indegno di un paese civile un Ministro dell’Interno che manda la polizia a picchiare i lavoratori che chiedono del tutto pacificamente di aprire una interlocuzione (peraltro promessa) con il Governo.”


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