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MILANO ROVENTE (1973) di Umberto Lenzi

Creato il 30 aprile 2011 da Close2me

milano_roventeDopo il thriller e lo spionistico made in Italy, l’esordio poliziottesco (ma non troppo) di Umberto Lenzi; protagonisti un eccellente Antonio Sabato contro un felino, spietato Philippe Leroy.
“Salvatore Cangemi è un siciliano trapiantato a Milano, proprietario di una società di Ortofrutta che in realtà fa da copertura alla sua vera attività, la prostituzione. Si sente il padrone assoluto di Milano fino a quando non trova la sua migliore ragazza morta affogata. L’omicidio è opera di Roger Daverty, detto “il francese”, che vorrebbe mettersi in società con lui per far spacciare droga alle sue prostitute. Tra i due inizia così una guerra senza esclusione di colpi”
Il modello, inarrivabile, di Milano Calibro 9 (1972) è un abile pretesto per sviluppare un noir autoctono, attentissimo ai sottotesti sociali del tempo e totalmente privo di figure positive in cui identificarsi. Rende bene il titolo internazionale del film, Gang war in Milan, che focalizza meglio l’acerrimo scontro criminale, senza esclusione di colpi bassi, al centro della vicenda. Lenzi gira divinamente, alternando ottime scene d’azione a dialoghi ispirati, che evitano con attenzione caricature e derive stilistiche, rimproverabili a molte delle produzioni che esauriranno il filone. Uno stile asciutto ma lucido, costruito su una magistrale direzione degli attori (anche marginali, come Tano Cimarosa e Franco Fantasia) ed una sceneggiatura ben scritta a firma dello stesso regista insieme al bravo Franco Enna. Completano il quadro le splendide partiture del maestro Rustichelli, frizzanti ed in piena sintonia con le atmosfere del film.
Senza dubbio uno dei migliori titoli del periodo, a tutt’oggi è considerata opera di riferimento da nomi noti del calibro di Quentin Tarantino ed Eli Roth. A ragione.


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