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Milano Sanremo 2016 | I favoriti + Playlist

Creato il 18 marzo 2016 da Emialzosuipedali @MiriamTerruzzi

La Milano-Sanremo è una delle Classiche più attese. Sarà perchè apre la stagione, sarà perchè è incredibilmente incerta e maledettamente lunga. Un filo invisibile che unisce due mondi diversi ma che si amano da sempre. La città e il mare, la nebbia e il sole, il caffè e la focaccia. E il ciclismo e…il ciclismo.
Ecco i nomi più gettonati di questa edizione + la canzone per darsi la carica che dovrebbero mettersi in cuffia prima di scendere dal bus.


Intro_MSR_favoriti + playlist


♦ FABIAN CANCELLARA
(Trek- Segafredo)

2

Un imperatore al tramonto? Macchè! Fabian sarà anche alla sua ultima stagione da professionista ma non ha di certo perso il gusto di trionfare, anzi! Il sogno di uno che ha vinto tutto non può essere che quello di lasciare tutti a bocca aperta nel suo ultimo show. Con la padronanza che ha dimostrato in questi anni.
Nei Tarocchi il Re di Coppe è un individuo maturo e realizzato, stabile nei comportamenti e nelle reazioni. E simboleggia autorità e successo. Se si facesse leggere le carte alla vigilia di questa Sanremo, Spartacus ne uscirebbe di sicuro così. Al dritto, però! In modo da garantirsi quel pizzico di creatività che serve per combinare l’azione perfetta. Ah, il trono del re poggia sul mare. Che sia un segno?

◊ NELLE CUFFIE: “The final countdown” – Europe


♦ PETER SAGAN
(Tinkoff)

4

Il barone della luna storta. E’ una canzone di Davide Van De Sfroos. Il barone è una strana figura che non si specchia nei vetri e suona un violino rosso che nessuno vuole ascoltare. Uno dal quale girare alla larga, insomma. Anche se Peter è l’uomo del momento e non ha perso il suo appeal che calamita uomini e donne, è costretto a fare i conti con la vecchia storia della maledizione iridata. Sarà anche una diceria ma come tutte le leggende resta vera finché la gente continua a crederci. Persino il diretto interessato forse. Uno che ha sempre fatto le cose al contrario e che piace persino per quello. Perché smettere allora?
Tra le domande trite e ritrite dei giornalisti e la Tirreno soffiata per un secondo ci sono due cose che si porterà a Milano: l’orgoglio e la rabbia. Più forti della sfortuna, di sicuro. Una volta superato il poggio, per uno come lui, ci vuole poco a raddrizzare una luna storta.

◊ NELLE CUFFIE: It’s my life” – Bon Jovi


♦ ALEXANDER KRISTOFF
(Team Katusha)

7
Forse le bambine lo sapranno, ma non solo loro. Frozen è uno dei cartoni animati Disney più riusciti dei nostri anni. E anche il più innovativo. Per la prima volta l’amore a prima vista non funziona. Il vero principe alla fine diventa il cattivo. Kristoff, invece, il mercante di ghiaccio bonaccione e solitario sarà l’eroe che aiuterà la protagonista a riportare l’estate. Come fiaba per la Sanremo ci sta tutta visto che le ultime edizioni sono state tutte puntualmente accompagnate dal freddo a braccetto con neve, grandine e pioggia all’occorrenza. Il nostro, di Kristoff, ha vinto due anni fa sotto l’acqua mentre il vento gelido spazzava le palme. Quest’anno nessuno prevede gelo – che miracolo – eppure K. è andato così vicino al bis l’anno scorso che non perderà certo l’occasione per riprovarci. Che sappia parlare ai chilometri, oltre che alle renne?

◊ NELLE CUFFIE: “Riders on the storm” – The Doors


♦ MICHAEL MATTHEWS
(Orica Green Edge)

6
Lui è Bling, per forza. Non solo per i due brillantini alle orecchie. A farci caso per bene il sorriso è il suo marchio di fabbrica su tutti gli arrivi. Vinti, ovviamente. Da pedalare a ballare il passo è breve. Sta bene con il cappellino di paglia alla One Piece e la camicia a fiori mentre balla Uptown Funky tanto quanto in divisa Orica. Australiano dal mood semi californiano, la Sanremo, pezzo cult della Bella Italia, potrebbe essere il terreno ideale per cavalcare il suo surf in carbonio. D’altronde per sabato è previsto sole. Serve altro per brillare?

◊ NELLE CUFFIE: “Fun, fun, fun” – Beach Boys


♦ GREG VAN AVERMAET
(BMC Racing Team)

1

Il famoso manifesto rosso a caratteri bianchi che recita “Keep calm and carry on” fu ritrovato in una biblioteca londinese agli inizi del terzo millennio. Ripreso dai social network di mezzo mondo in migliaia di declinazioni diverse, non tutti sanno che la sua storia risale alla Seconda Guerra Mondiale quando il governo cercava nuovi modi per esorcizzare la paura delle bombe degli inglesi. Carry On. Continua la tua vita come sempre, vai avanti. Un po’ quello che ha fatto Greg in questi anni dopo i piazzamenti e le vittorie sfuggite all’ultimo momento. Sempre lì, ogni volta, eppure quasi mai per primo. Ma forse è proprio questo il trucco. La resistenza è l’arma vincente, unita alla calma e alla serenità. Forse l’arrivo della sua piccola Fleur lo ha aiutato, di sicuro quest’anno ha sbloccato le porte che erano ancora chiuse. La Sanremo è una battaglia lunga ma la calma è la virtù dei forti.

◊ NELLE CUFFIE: “The sound of silence” – Simon & Garfunkel


♦ SONNY COLBRELLI
(Bardiani CSF)

5
Potrebbe essere la vera sorpresa della corsa, un coniglietto pasquale che sbuca dall’uovo di cioccolato proprio quando tutti si erano dimenticati di scartarlo. Sonny ha vinto il GP Lugano, come Bonifazio l’anno scorso che poi aveva fatto una volata magistrale in via Roma che nessuno si aspettava. Quinto. Che l’arrivo svizzero porti bene? D’accordo, un velocista deve soffrire per chilometri per poter conquistare il posto in prima fila a Sanremo ma l’adrenalina del rettilineo finale ha il potere di far scattare le gambe come la molla di certi giochi chiusi nelle scatole delle soffitte. La felicità di una sorpresa è qualcosa che mette tutti d’accordo.

◊ NELLE CUFFIE: “Noi fuori” – Ministri


♦ VINCENZO NIBALI
(Astana)

3
Pizza, spaghetti e…cassatina. Che fai? Vincenzo Nibali non lo metti nei pronostici? D’accordo questa non è la sua corsa e forse non lo sarà mai ma gli scatti dello Squalo dello Stretto riescono ad aprirci il cuore a metà. La gente lo aspetta sulla Cipressa come il pranzo della domenica in un rifugio dopo aver scarpinato per ore. Si mangerebbe pure le gambe del tavolo. Il problema è che anche gli avversari in gruppo sanno che uno così non si può mica lasciarlo andare – Il Lombardia insegna.
Certo, il Tricolore da solo sul traguardo di via Roma è un sogno. Roba da piangere e ricordare ai figli, ai nipoti e i bisnipoti. Qualcuno ha anche detto che siamo un popolo di poeti e sognatori – che si ha sempre il dubbio se ritenerlo un complimento o no – ma qualcun altro ha pure detto che di sogni impossibili non ce ne sono.

◊ NELLE CUFFIE: “Wheels” – Foo Fighters



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