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Milano, Spazio Oberdan: anteprima di “Italian Gangsters” e una rassegna dedicata al “Gangster Movie”

Creato il 11 dicembre 2015 da Af68 @AntonioFalcone1

spazio_oberdan1A Milano, presso Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana dal 19 dicembre al 6 gennaio proporrà in anteprima italiana Italian Gangsters, l’ultimo film di Renato De Maria presentato con grande successo di pubblico e critica alla 72ma Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica di Venezia. A fare da controcanto alla citata pellicola, la Cineteca presenterà inoltre, dal 13 al 30 dicembre, una rassegna dedicata al Gangster Movie, che prevede in cartellone autentici capolavori del cinema americano e francese. Quattordici i film in programma, firmati da maestri della settima arte (da John Huston, Stanley Kubrick, Raoul Walsh, William Wellmann, William Wyler, a Jean-Pierre Melville, Claude Sautet, Jules Dassin, Jacques Becker, Julien Duvivier, Jean-Luc Godard) e interpretati da attori già divenuti leggenda come James Cagney, Humphrey Bogart, Sterling Heyden, Jean Gabin, Jean-Paul Belmondo, Lino Ventura.
Unico titolo di recentissima produzione in rassegna è Black Mass, che vede protagonista Johnny Depp, altra vera star del cinema contemporaneo.
Di seguito, una mia analisi del film Italian Gangsters e il programma completo della rassegna, rimandandovi per ogni informazione al sito della Cineteca.

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Presentato, in Concorso, Sezione Orizzonti, alla 72ma Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia, Italian Gangsters, diretto da Renato De Maria, anche fra gli autori di soggetto e sceneggiatura insieme a Valentina Strada e Federico Gnesini, è un docufilm dalla forte valenza storica e sociologica, cui si affianca una pregevole resa visiva.
La pellicola ha infatti il merito, in primo luogo, di far riaffiorare dal buio della facile dimenticanza e riportare verso la luce della memoria eventi realmente avvenuti, che per circa trent’anni hanno portato alla ribalta delle cronache, e poi consegnato alle varie declinazioni dell’immaginario collettivo, le gesta violente di alcune bande malavitose, guidate da individui dalla diversa estrazione sociale ma tutti accomunati dall’idea di un’obbligatorietà della lotta armata, quale prosecuzione della Resistenza o ideale messa in campo di una rivoluzione tradita.
Le vicende delinquenziali di cui si sono resi protagonisti hanno accompagnato l’evoluzione della nostra nazione, dalla tragicità del dopoguerra, dove, per riprendere le parole di Ezio Barbieri (interpretato da Francesco Sferrazza Papa), in una città come Milano “una parte prendeva all’altra e l’altra subiva”, alla lisergica omologazione offerta dal boom economico.

Francesco Sferrazza Papa

Francesco Sferrazza Papa

In seconda analisi si rivelano piuttosto affascinanti le modalità attraverso le quali De Maria rende a noi spettatori il descritto flusso di memoria, a partire dalla ricercata impostazione teatrale, non scevra, credo, da un certo simbolismo: i vari protagonisti avanzano dall’oscurità verso la luce che rischiara il proscenio, presentandosi direttamente al pubblico narrando le loro gesta. Ecco il citato Barbieri, Paolo Casaroli (Sergio Romano), Pietro Cavallero (Aldo Ottobrino), Luciano De Maria (Paolo Mazzarelli), Horst Fantazzini (Andrea Di Casa), Luciano Lutring (Luca Micheletti), alias “Il solista del mitra”, intenti a raccontare aneddoti, particolari della loro vita, di quanto vedevano intorno a loro in quegli anni, giovani reduci dalla II Guerra Mondiale, affamati non solo di cibo, abituati all’uso delle armi, adusi a ricorrere alla violenza quale rimedio estremo contro ogni sopruso.
A conflitto ultimato, totalmente avulsi dal contesto sociale e politico nel quale comunque erano cresciuti, eccoli perseguire una loro personale lotta per annullare tutte quelle discrepanze sociali che man mano prendevano forma, in particolare una volta che la ragione economica sembrava prendere il sopravvento su tutto e tutti.

Sergio Romano

Sergio Romano

All’interno di un sistema dove i confini fra Bene e Male erano ancora nitidi e distinti, questi antieroi tiravano fuori dal cassetto il loro personale sogno di facile arricchimento e giustizia, tra causalità delle scelte e rigorosa professionalità nell’esecuzione dei colpi portati a segno, fino al momento in cui la Polizia li consegnerà alle patrie galere. Ciò che mi ha particolarmente affascinato nel corso della visione è in primo luogo l’avallo garantito alla veridicità degli accadimenti: quanto sentiamo per bocca degli attori è estratto da libri autobiografici o interviste del tempo, una sorta di tramando orale che viene poi ulteriormente rafforzato visivamente grazie ad un suggestivo intarsio d’immagini.
Vediamo infatti succedersi filmati di repertorio, cinegiornali dell’Istituto Luce, che vanno a mescolarsi, ulteriore motivo di fascinazione, con quanto i tragici avvenimenti andavano a creare, in linea di continuità, all’interno dell’immaginazione popolare; quest’ultima trovava poi ben presto una rappresentazione cinematografica, ed ecco aggiungersi ai reperti cronachistici singole sequenze estrapolate da vari film di genere, dal polar francese al nostrano poliziottesco, passando per i toni grotteschi della commedia all’italiana e senza dimenticare l’efficace mediazione offerta dal nostro cinema d’impegno civile o politico, denso di fervido idealismo.

Andrea Di Casa

Andrea Di Casa

Molto efficace, volto ad offrire un come eravamo dai contorni più sfumati ed intimistici, l’inserimento di spezzoni di filmini in super 8, casuali riprese di vita ordinaria.
Il tutto viene reso efficace da un montaggio particolarmente serrato (Letizia Caudullo) che va di pari passo con un motivo sonoro straniante ma piacevolmente incalzante nel sottolineare lo scorrere delle varie sequenze, per quanto verso il finale sia possibile notare un leggero calo di tensione. Italian Gangsters, in conclusione, si sostanzia come un amarcord realisticamente noir , fondamentale, ad avviso di chi scrive, nell’esprimere la necessità che passato e presente, resi in guisa di unico flusso dalla sinergica azione della memoria storica e dell’immaginario collettivo, possano trovare la loro unione nel rammentarci quel che siamo stati e ciò che siamo divenuti, in particolare in un paese come l’Italia, dove al ricordo, sempre contornato da puntuali polemiche che ne impediscono un’unitaria oggettivazione, si preferisce il facile oblio oppure, alternativa non meno sciagurata, un calcolato revisionismo.

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Renato De Maria

Renato De Maria

Sabato 19 dicembre, ore 21.15 / Sabato 26 dicembre, ore 19 / Domenica 27 dicembre, ore 17 / Lunedì 28 dicembre, ore 21.15 / Martedì 29 dicembre, ore 19.15 / Mercoledì 30 dicembre, ore 21.15 / Venerdì 1 gennaio, ore 17.15 / Sabato 2 gennaio, ore 18 / Domenica 3 gennaio, ore 21.15 / Martedì 5 gennaio, ore 19.30 / Mercoledì 6 gennaio, ore 19: Italian GangstersAnteprima (Regia: Renato De Maria. Sceneggiatura: Federico Gnesini, Valentina Strada, R. De Maria. Montaggio: Gianfilippo Corticelli, Letizia Caudullo. Musiche: Lele Marchitelli. Interpreti: Andrea Di Casa, Francesco Sferrazza Papa, Sergio Romano, Aldo Ottobrino, Paolo Mazzarelli. Luca Micheletti. Italia, 2015, 87’).

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Domenica 13 dicembre, ore 15: I ruggenti anni Venti (The Roaring Twenties, regia: Anatole Litvak, Raoul Walsh. Sc.: Jerry Wald, Richard Macaulay, Robert Rossen. Interpreti: James Cagney, Humphrey Bogart, Priscilla Lane, Gladys George. USA, 1939, 106’, versione originale sottotitolata in italiano). Ore 21.15: Fino all’ultimo respiro (À bout de souffle, regia e sceneggiatura:Jean-Luc Godard. Soggetto: François Truffaut. Inerpreti.: Jean-Paul Belmondo, Jean Seberg, Daniel Boulanger, Jean-Pierre Melville. Francia, 1960, b/n, 89’, versione originale sottotitolata in italiano).

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Lunedì 14 dicembre, ore 21: Black Mass (Regia: Scott Cooper. Sceneggiatura: Mark Mallouk, Jez Butterworth. Int.: Johnny Depp, Dakota Johnson, Joel Edgerton, Sienna Miller, Peter Sarsgaard. USA, 2015, 122’). Martedì 15 dicembre, ore 17: Tutte le ore feriscono, l’ultima uccide! (Le deuxieme souffle, Regia e sceneggiatura: Jean Pierre Melville, dal romanzo di José Giovanni. Interpreti: Lino Ventura, Paul Merisse, Raymond Pellegrin, Christine Fabréga. Francia, 1966, 149’, versione originale sottotitolata in italiano).

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Giovedì 17 dicembre, ore 18.45: Il buco (Le trou, regia: Jacques Becker. Sceneggiatura: Jean Aurel, Jurek Becker, José Giovanni. Int.: Michel Constantin, Philippe Leroy, Raymond Meunier, Jean Keraudy. Francia/Italia, 1960, 126’). Venerdì 18 dicembre, ore 19: Nemico pubblico (The Public Enemy, regia: William A. Wellmann. Sceneggiatura: Harvey Thew. Int.: James Cagney, Edward Woods, Jean Harlow, Joan Blondell. USA, 1931, 83’, versione originale sottotitolata in italiano).

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Sabato 19 dicembre, ore 17.15: Il bandito della Casbah (Pépé le Moko, regia: Julien Duvivier: Sceneggiatura: H. Jeanson. Interpreti: Jean Gabin, Mireille Balin, Line Noro, Gabriel Gabrio. Francia, 1937, b/n, 90’, versione originale sottotitolata in italiano). Domenica 20 dicembre, ore 16.45: Giungla d’asfalto (The Asphalt Jungle, regia: John Houston. Sceneggiatura: J. Huston, Ben Maddow. Int.: Sterling Heyden, Louis Calhern, Jean Hagen, james Whitmore. USA, 1950, 112’).

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Lunedì 21 dicembre, ore 19: La città nuda (Naked City, regia: Jules Dassin. Sceneggiatura: Albert Maltz, Malvin Wald. Int.: Barry Fitgerald, Howard Duff, Dorothy Hart, Don Taylor. USA, 1948, 96’). Martedì 22 dicembre, ore 17.30: Asfalto che scotta (Classe tous risques, regia: Claude Sautet. Sceneggiatura: C. Sautet, José Giovanni. Intterpreti: Lino Ventura, Jean-Paul Belmondo, Michel Ardan, Marcel Dalio. Italia/Francia, 1960, 110’, versione originale sottottitolata in italiano).

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Mercoledì 23 dicembre, ore 21.15 / Venerdì 25 dicembre, ore 19: Rapina a mano armata (The Killing, regia e sceneggiatura: Stanley Kubrick, dal romanzo Clean Break di Lionel White. Interpreti: Sterling Hayden, Jay C. Flippen, Marie Windsor, Elisha Cook, Coleen Gray, Vince Edwards. USA, 1956, b/n, 83’, versione originale sottottitolata). Domenica 27 dicembre, ore 15: Grisbi (Touchez pas au grisbi, regia: Jacques Becker. Sceneggiatura: Albert Simonin, J. Becker, Maurice Griffe. Interpreti: Jean Gabin, Jeanne Moreau, Lino Ventura, Gaby Basset, Delia Scala. Francia, 1954, b/n, 90’, versione originale sottottitolata in italiano).

DeadEnd
Lunedì 28 dicembre, ore 17: Strada sbarrata (Dead End, regia: William Wyler. Sceneggiatura: Lilian Hellman. Interpreti: Humphrey Bogart, Sylvia Sidney, Joel McCrea, Claire Tevor. USA, 1937, 93’, versione originale sottotitolata in italiano). Mercoledì 30 dicembre, ore 19.15: Bob le flambeur (Regia e sceneggiatura : Jean-Pierre Melville. Interpreti: Roger Duchesne, Isabelle Corey, Daniel Cauchy, Guy Decomble, André Garret. Francia, 1955, 100’, versione originale sottotitolata in italiano).


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