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Milo Floramo, scultore siciliano

Creato il 01 settembre 2014 da Harimag

Tra gli artisti emergenti in Sicilia negli ultimi anni si distingue Milo Floramo, sculture appassionato dell’arte fin da piccolo, come ci racconta lui stesso in questa intervista. Persona alla mano e umile, proveniente da un paesino nel messinese, ci ha accolti nel suo mondo per raccontarci la sua esperienza e parlarci delle sue opere in pietra, marmo e legno.

 

Milo Floramo, scultore siciliano

 

- Si dice che artisti si nasce, non lo si diventa; che ne pensi, sei d’accordo? L’arte è nata con te oppure è stata una passione nata dopo?

La passione per l’arte è nata con me. Fin da bambino ho avuto la passione per il disegno e la lavorazione delle materie. Sono d’accordo con il detto artisti si nasce, perché in ognuno di noi sentiamo di essere portati e predisposti per un determinato settore e un artista percepisce dentro di sé una consapevolezza che crescendo si rafforza con lo studio e l’applicazione.

 

- Quando hai capito che questo sarebbe stato ciò che avresti fatto per il resto della tua vita?

All’età di 20 anni ho capito che l’avrei fatto per tutta la vita perché riuscivo a trasmettere dei sentimenti attraverso i miei lavori.

 

Milo Floramo, scultore siciliano
Milo Floramo, scultore siciliano

 

- Hai iniziato giovanissimo a lavorare con il marmo e la pietra attraverso l’arte funeraria, compito molto importante dal punto di vista non solo artistico ma umano. Quale opera ti ha coinvolto artisticamente e moralmente?

Il lavoro artigianale nel campo della funeraria mi è servito per affinare la tecnica della lavorazione del marmo e della pietra e per la conoscenza delle materie. Per quanto riguarda i miei lavori artistici invece, quasi tutte mi coinvolgono sia artisticamente che moralmente perché le mie sculture iniziano a fondersi dentro me per poi trasmettere nella materia le mie emozioni. Comunque se devo scegliere un lavoro che mi ha coinvolto di più è stato una scultura in Marmo Nero Belgio intitolata "L’equilibrio Interiore".

 

- Nel corso della tua carriera fino ad oggi hai partecipato ad eventi dove l’arte è considerata vita che sboccia ovunque, anche da uno spicchio di marmo, ma quale evento ti ha colpito particolarmente e perchè?

L’evento che mi ha colpito di più al quale ho partecipato come spettatore è stato "Il Rito della Luce" organizzato alla Piramide di Staccioli a Motta D’affermo e a Catania. In questo evento, che è un inno alla luce interiore, sei coinvolto emotivamente che unisce tutte le più alte espressioni artistiche.

 

- Qual è stato il tuo primo evento a livello regionale e quello nazionale?

Il primo evento regionale è stato il Simposio di Scultura a San Piero Patti e quello nazionale ad Acquasanta Terme (AP).

 

- Tra le tue opere si possono vedere statue moderne che richiamano emozioni eterne, inossidabili nel tempo, come fai a dargli questo effetto e cosa provi al termine di ogni tuo progetto? 

Le mie opere hanno sempre delle linee sinuose e le lavoro fino a darle l’effetto da me desiderato. Al termine del lavoro non sono mai soddisfatto e ricomincio a crearne un’altra per ottenere la linea perfetta.

 

Milo Floramo, scultore siciliano
Milo Floramo, scultore siciliano

 

- Grazie alle tue esperienze hai avuto la possibilità di fare numerose conoscenze con artisti e professori internazionali, quale tra questi ti ha non solo stupito ma insegnato molto e com’è nata quest’amicizia?

Tutti gli artisti che ho conosciuto hanno arricchito il mio bagaglio di esperienza, tra questi vorrei citarne alcuni ai quali sono particolarmente legato: il Professore Piero Marchetti docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara che mi ha aperto le porte nel mondo dell’arte con lo studio delle materie e della tecnica; il Professore Francesco Giambò, critico d’arte di Messina, mi ha aiutato a far uscire i miei stati d’animo che avevo dentro di me, scavandoli fino a farmi trovare il segno che mi contraddistingue e facendomi trovare il mio percorso artistico. Il mecenate Antonio Presti di Castel di Tusa, è un uomo che è un  modello d’esempio nel mondo dell’arte e sta spendendo la sua vita per arricchire il nostro territorio di cultura e di amore per la bellezza, che mi sta aiutando a conoscere un altro modo di fare arte arricchendo moltissimo il mio bagaglio di esperienza artistica e culturale.

 

- Hai non solo partecipato ad eventi ma gli hai realizzati in prima persona come organizzatore e responsabile di mostre e simposi con la partecipazione di numerosi artisti e professori di fama mondiale, così da creare l’associazione “Schegge d’Arte”. Com’è scaturita l’idea di realizzarla e qual è l’obiettivo dell’associazione?

L’associazione è nata dall’idea di unire più artisti con l’obiettivo di divulgare e promuovere l’arte e la cultura nel nostro territorio.

 

- Il vostro evento internazionale che si è tenuto dal 2 al 10 agosto nella tua città natale a cosa si ispira?

L’evento "Armonia di Forme" è un progetto già alla terza edizione con l’intento di arricchire con nuove forme artistiche il nostro territorio nebroideo per un percorso di pietre emozionali.

 

- Abbiamo visto sui nostri giornali che sei stato scelto per la “Biennale internazionale del quadro e della scultura” di Padova, come ci si sente ad essere tra i dieci artisti in mostra alla Biennale? Com’è arrivata la notizia e soprattutto è stata una scelta inaspettata o del tutto prevedibile?

Sono contento di partecipare alla biennale e di essere stato scelto. La notizia è stata inaspettata e mi è arrivata telefonicamente tramite il critico dell’arte organizzatore dell’evento.

 

Milo Floramo, scultore siciliano

 

- Cosa ne pensi delle opportunità che il nostro Paese offre agli artisti di tutte le discipline? Sono sufficienti per far emergere un giovane artista con potenzialità?

Il nostro Paese non offre opportunità per gli artisti e tantomeno per i giovani artisti. Anzi il nostro Paese non spende per la cultura e preferisce fare dei tagli invece che investire nell’arte. Anche se facciamo parte dell’Europa il nostro Paese è molto indietro a livello artistico, mentre negli altri Paesi europei un giovane artista ha molte più opportunità di emergere e farsi conoscere.

 

- Qual è stata la tua esperienza personale nell’emergere in questo mondo e come ci stai riuscendo?

Sto provando a poter emergere in questo mondo artistico partecipando a mostre, eventi, convegni ma non è semplice riuscirci in un Paese che è indietro a livello culturale.

 

- Come ultima domanda vorrei chiedere quale consiglio daresti ad un giovane che vorrebbe far parte di questo mondo?

Ad un giovane consiglierei di essere forte e di non arrendersi alle prime difficoltà che potrebbe incontrare nel percorso che vuole intraprendere. E di confrontarsi anche con altri artisti che fanno parte di questo mondo.

 

 

Martina Saccà


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