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Minaccia, promessa, lusinga

Creato il 02 settembre 2010 da Bruno Corino @CorinoBruno

Minaccia, promessa, lusinga
Dietro ogni minaccia ci sta un “ricatto”; dietro ogni promessa ci sta una “speranza”; dietro ogni lusinga ci sta un “amor proprio” (o una “vanità). L’effetto della minaccia è quello di saper suscitare “timore”; l’effetto della promessa è quello di saper destare un interesse; l’effetto della lusinga è quello di saper accendere un’attenzione. In ogni confronto, ciò che bisogna valutare, misurare e considerare è la risorsa che ciascun attore ha “acquisito” nel corso di queste continue interazioni. La risorsa, da cui dipende la diversa disposizione di un agente all’interno della relazione, è in funzione sia dello scopo (vedere affermare il proprio sé), sia del tipo di potere che si esercita, sia dei mezzi attraverso cui si acquisisce la risorsa. La minaccia ha come scopo quello di accrescere la capacità di imporsi sul sé altrui, attraverso la quale si esercita un potere coercitivo, e ha come mezzo di acquisizione tutto ciò che suscita timore sul sé altrui. La promessa ha come scopo quello di accrescere la capacità di proporsi al sé altrui, attraverso la quale si esercita un potere di persuasione, e ha come mezzo tutto ciò che suscita l’interesse del sé altrui. La lusinga ha come scopo quello di accrescere la capacità di porre (nel senso di farlo emergere) il sé, attraverso la quale si esercita il potere di suggestionare il sé altrui, e ha come mezzo tutto ciò che suscita l’attenzione. Il timore è un effetto provocato dalla capacità di porre in atto una “minaccia” percepita come credibile; l’interesse è un effetto provocato dalla capacità di porre in atto una promessa percepita come realizzabile; l’attenzione è un effetto provocato dalla capacità di porre in atto una lusinga percepita come attraente.


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