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MiniRecensione> Vita Brevis di Jostein Gaarder

Da Marquisdelaphoenix @MarquisPhoenix

Un paio di giorni fa ho preso in biblioteca un piccolo libro del mio autore preferito, Jostein Gaarder, "Vita brevis", e l'ho letto in un paio di ore. Molto bello. Il libro è una rielaborazione del "Codex Flaviae", un'epistola scritta da Flavia Emilia ad Aurelio, poi noto come Sant'Agostino (vescovo di Ippona e "dottore della Chiesa"). Perché una donna avrebbe dovuto scrivere ad un vescovo? Per salvare la sua anima? No. Semplicemente perché, sino a 10 anni prima, ne era la compagna...con tanto di fglio (Adeodato). Flavia Emilia conobbe Aurelio, a Cartagine, intorno ai 19 anni in occasione di una chiacchierata tra amici e fu colpo di fulmine: si sedette sotto un albero di fico,  accanto a lei, ed ebbe modo di apprezzarne, oltre allo sguardo fiero, la cristallina intelligenza. Da quel momento i due non si separarono più e vissero assieme per 11 anni, avendo anche un figlio (Adeodato).
Ad un certo punto, Aurelio - per sfuggire alla pressante presenza della madre (Santa Monica), decise di scappare a Milano e portò Flavia ed il bambino con sè. Qui studiò i filosofi ed ebbe la cattedra di retore imperiale ma ciò che lesse, i neoplatonici,  gli stoici,  i manichei,  le tesi del Nazzareno, lo sconvolsero e iniziò a temere per la sua anima.
Decise di tenere con sè il figlio ma si separò dalla sua amata, ritenuta fonte di lussuria e si dedicò ad una nuova dea, la Continenza dei sensi.
Lei tornò a casa, in Africa, e decise di studiare filosofia per capire cosa fosse successo nella psiche del suo uomo ma lo intuì solo 10 anni dopo, leggendone le famose “Confessioni”.
Da qui la scelta di scrivere una missiva per ribadire alcuni semplici punti al suo antico Amore.
Innanzitutto la donna non è Eva, non è fonte di peccato. E’ parte del creato e Dio non l’avrebbe creata se fosse stata una cosa malvagia.
Con una donna non vi è solo intesa sessuale ma anche di spirito perchè in una persone i due aspetti non sono mai scissi.
Quanto alla sessualità ed all’attenzione ai sensi, perchè creare il mondo, la musica, i colori, le risate, il vino, se non per poterne fruire? Nessun essere umano si è mai evirato o cavato gli occhi per sottrarsi ai piaceri del Creato...qualcosa vorrà pur dire.
Se uomo e donna giacciono assieme, si danno spesso e volentieri, questo non è volgarità, nè perdizione, nè peccato: è Amore. Testimonianza ne è la presenza degli organi sessuali ed il  fatto che ci si riproduca dopo essersi scelti e non per gemmazione. Si può temere, dunque, qualcosa di cosi naturale e perfetto?
E per ultimo, la vita è breve e non vi è certezza che ci sia qualcosa dopo: meglio viverla pienamente senza concentrarsi troppo a pensare e a temere per il dopo. Se vi sarà una dimensione ultraterrena, Dio avrà comprensione per chi ha amato anche terrenamente...se non vi sarà, avrai vissuto pienamente quello che ti restava da vivere.
Non vergognarti di vivere e “gustare il mondo”: ricorda...prima vivere...poi filosofare.
Ah...che gran donna questa Flavia!
Marquis


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