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Minuto di ipocrisia

Creato il 29 ottobre 2012 da Lalogicamente @LaLogicaMente

Ci mancava davvero il minuto di silenzio su tutti i campi. Bentornato! Su indicazione del presidente del Coni Gianni Petrucci, la FIGC ha infatti disposto l'osservazione di un minuto di silenzio su tutti i campi in occasione delle gare sportive del fine settimana in memoria del militare italiano caduto in Afghanistan.

E così gli sportivi italiani, ma soprattutto i calciatori dilettanti (come il sottoscritto), si trovano invischiati in una situazione surreale e grottesca, cui devono tristemente prendere parte. Prendiamo il caso dei protagonisti di una partita di calcio dilettantistica, giocata in un qualsiasi paesino sperduto.

Anzitutto: quanti di questi conoscono il motivo del minuto di silenzio? Pochini. Quanti hanno a cuore le sorti di un connazionale sconosciuto tra circa 60 milioni di italiani? Pochi. Quanti conoscono perlomeno il nome del nuovo "eroe" nazionale? Pochissimi. Quanti lo conoscono o lo hanno conosciuto o almeno sentito mai nominare? Nessuno.

Un conto è se la morte tocca da vicino persone legate ad uno dei protagonisti delle due squadre. In quel caso, ci si mette d'accordo con gli avversari avanzando loro una richiesta di osservare un minuto. Che risulta così davvero sentito. Ma di sicuro non si coinvolgono tutti i restanti campi sportivi in Italia per un perfetto sconosciuto: così è a dir poco inutile.

Per non parlare della situazione a monte dell'accaduto. Chi l'ha obbligato il nostro supereroe ad andare in Afghanistan? Nessuno, perchè ci è andato liberamente, da professionista, in cambio di un signor stipendio e della prospettiva di fare carriera. E sapendo bene che la destinazione non è certo Gardaland, ma un territorio ad alta tensione tra attentati, armi da fuoco, atti terroristici e continue guerriglie. Dove c'è il rischio di lasciarci la pelle. Se poi, inaspettatamente, accade il peggio, non si può forzare tutto il mondo dello sport (tra l'altro, della serie: categorie attinenti) a piangerci sopra.

Eppoi, perchè il militare di turno va omaggiato con un minuto di silenzio mentre se tira le cuoia un pompiere, un volontario, un lavoratore o qualsiasi altro italiano che presta servizio al Paese non se lo merita? Che hanno i militari che noi comuni mortali non abbiamo? E se intere imbarcazioni di immigrati sulle coste italiane affondano, urge che gli sportivi facciano o no un minuto di silenzio? Ovviamente no, perchè sono cittadini di serie B.

C'è tanta ipocrisia in questo minuto di silenzio. Non è altro che un patetico tentativo delle istituzioni per far credere che lo sport italiano sia radicato e punta a certi valori, quando in realtà è da tempo sprofondato nel malcostume e nell'inciviltà. Finito il teatrino del minuto di silenzio, infatti, i campi tornano a riempirsi di insulti, risse, scorrettezze, volgarità e scenate varie all'italiana. Ci voleva proprio il minuto dell'ipocrisia come ciliegina sulla torta dell'indecenza dell'attuale etica sportiva.

"Ragazzi, quando entriamo in campo ci han detto che bisogna fare un minuto di silenzio". Noooo! "Mi scusi, dottor Arbitro, e anche lei del Coni, mega-presidente galattico Duca Marchese Gianni Petrucci, mi scusi la domanda eh! Ma ogni tanto, non sempre, se proprio bisogna fermarsi a riflettere, e renderlo finalmente utile, anzichè un misero minuto, non si può farlo a questo punto di 90 minuti??".

P.S. E' stradivertente, tra l'altro, assistere alla tipica usanza dell' imminente santificazione del militare al momento della caduta ("Un ragazzo d'oro, coraggioso, generoso, leale" - e chi più ne ha più ne metta - come lo descrivono ora tutte le autorità), conferitagli solo in quanto morto. Oh, ma possibile che in guerra non muoia mai nessun disgraziato? Che sfiga!


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