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Mobilità sostenibile. Legambiente ed Euromobility presentano l’indagine sulla mobilità degli studenti. Anche il circolo Legambiente di Potenza e l’I.I.S. “Leonardo da Vinci” tra i protagonisti.

Creato il 31 gennaio 2014 da Ecodibasilicata

Sono stati presentati a Roma, alla presenza del sottosegretario del ministero Trasporti, Erasmo D’Angelis, e di Giuseppe Dodaro della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente, i risultati della più ampia indagine italiana sulla mobilità degli studenti realizzata da Legambiente ed Euromobility su un campione di 5.516 studenti delle scuole superiori di 8 città.

La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto “MoMas” (mobility managment studentesco), a cui hanno preso parte il circolo Legambiente “Ken Saro Wiwa” e l’I.I.S. “Leonardo da Vinci” di Potenza. L’indagine, cha ha consentito agli studenti di vestirei i panni del mobility manager per analizzare e migliorare gli stili di mobilità dei loro coetanei, è stato condotta, oltre che a Potenza, nei centri urbani di Bologna, Carrara, Catania, Ravenna, Roma, Torino, Venezia-Mestre.

I dati raccolti a livello aggregato raccontano che la distanza media percorsa per andare da casa a scuola è pari a 9.0 km: la più breve a Roma (3.6), seguita da Carrara (5.3); la più elevata quella di Potenza (16.7). Nella fascia di età tra i 15 e 16 anni l’uso di veicoli privati a motore come conducente o come passeggero si attesta al 30% circa. Lo 0,9% dei 15enni guida il motorino e la percentuale cresce al 3,5% tra i 16enni. Al crescere dell’età aumenta l’uso di scooter e macchine fino a raggiungere la percentuale di quasi il 40% a 19 anni e di addirittura il 50% circa a 20 anni.

Per quanto riguarda i dati rilevati dall’Ufficio mobilità dell’I.I.S. “Leonardo Da Vinci” di Potenza emerge che su 423 studenti intervistati il 40 per cento dichiara di spostarsi in auto (il 93% come passeggero), contro il 48,5 per cento che usa i mezzi pubblici – per lo più pendolari –, il 9,5 per cento che si sposta a piedi e il 2,1 per cento che usa più mezzi. Lo 0 per cento dichiara di usare la bici e lo scooter (dati febbraio – maggio). L’automobile è ancora il mezzo previlegiato: il dato trova ulteriore conferma nelle percentuali dei mezzi di trasporto presenti in famiglia: 2,03 auto e 1,66 bicicletta a nucleo familiare, tenendo conto che quest’ultima, però, non viene considerata come mezzo di spostamento quotidiano. Questi i tempi di percorrenza: 13 minuti in auto, 16 a piedi, 42 con i mezzi pubblici, 50 se si usano mezzi diversi.

Il giudizio degli studenti Potentini sul trasporto pubblico locale – tenendo conto di parametri quali comfort, puntualità, tempo di viaggio, informazione, vicinanza della fermata e adeguatezza delle tariffe – non è del tutto soddisfacente. Lo stesso vale per le aree pedonali per raggiungere la scuola. Da qui la scarsa propensione a usare mezzi pubblici (il 30,77 per cento ha dichiarato di non voler usufruire del trasporto pubblico urbano mentre il 47,80 per cento ha dichiarato di sì ma solo se ci fossero dei miglioramenti). Rifiuto categorico verso l’uso della bicicletta.

“Con questa indagine – ha dichiarato Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane Legambiente – abbiamo voluto trasformare alcuni studenti in mobility manager, per far crescere tra i giovani una nuova cultura del modo di muoversi nelle aree urbane, perché andare a scuola in macchina ha una duplice valenza negativa: nell’immediato contribuisce alla congestione urbana, in prospettiva convince i ragazzi che anche per le brevi distanze esistono solo le quattroruote”.

“Trovare soluzioni praticabili al complesso problema della mobilità urbana – spiega Alessandro Ferri, Presidente del circolo Legambiente di Potenza – richiede necessariamente il coinvolgimento di chi, come gli studenti, di mobilità ne esprime una forte domanda.
Ed è proprio in questa direzione che vanno progetti come il MoMas e il Pedibus (l’allegra carovana di bambini che va a scuola a piedi), che ci consentono di intercettare quel pezzo importante di popolazione che tutti i gironi compie il tragitto casa – scuola, nel tentativo di trovare soluzioni condivise che siano alternative alla mobilità privata motorizzata”.

legambiente1


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