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Moca, Los Angeles

Creato il 16 settembre 2011 da Cortese_m @cortese_m
Il MOCA, Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles, circa un anno fa’ annunciò la nomina di un nuovo direttore, un signore di nome Jeffrey Deitch, che ai più certo non dirà nulla ma che svolgeva un’attività considerata antitetica a quella per cui veniva chiamato, quella di mercante d’arte.
Il mondo dell’arte non era certo entusiasta di avere a capo di questo museo un personaggio che fondamentalmente era un venditore, e proprio d’arte, che guardava quindi in primis all’aspetto commerciale.
Si sa’, l’arte è qualcosa che bisogna amare, preservare, e tramandare, la componente economica è secondaria…
Peraltro non era mai successo che un mercante d’arte ricoprisse quel ruolo, il nostro ha infranto un tabù, e forse era l’unico che potesse farlo davvero, in grado di rimanere in equilibrio su quel confine mai tracciato fra mercato e arte.
In Italia nel 1992 portò al Castello di Rivoli la sua famosa mostra “Post-Human”, e ciclicamente è possibile reincontrarlo a Roma quando si reca dal suo sarto di fiducia (Caraceni).
Quasi sessantenne, sempre impeccabile con giacca e cravatta e con i suoi occhiali di tartaruga fatti su misura e disegnati da lui stesso, a Los Angeles Deitch vive in una villa in stile spagnolo che fu’ di Cary Grant.
Un dato ci permette subito di capire, sopratutto per chi ha storto il naso davanti alla sua nomina, qual è la sua mission: la mostra «Art in The Streets» - sulla storia e il presente dei Graffiti curata dallo stesso Deitch - presentata al Geffen Art Center, dove vengono presentate le mostre più di avanguardia, ha chiuso con oltre 200mila visitatori, un record nella storia del museo!
L’obiettivo di portare nuovi visitatori al Moca è certo quello principale, di sicuro alla portata di Jeffrey, ma anche quello di coinvolgere il più possibile i non addetti ai lavori, le persone comuni, quelle che vivono l’arte non come un lavoro ma come un divertimento.
E c’è da scommettere che saprà come fare!
Per noi Italiani, che abbiamo tanta materia prima (l’arte..) ma poche risorse economiche e cervelli ad occuparsene, forse la fortuna di avere qui tra noi Jeffrey tra qualche anno, quando la sua missione al Moca sarà terminata, è questa la sua volontà già annunciata per il futuro...
nanniMoca, Los Angeles

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