Magazine Musica

Moda’: dalle periferie alle “luci a san siro” (19/07/2014) – trionfi di una delle “band” piu’ amate d’italia

Creato il 27 luglio 2014 da Musicstarsblog @MusicStarStaff

modà

Quando si dice Modà, per associazione d’idee si pensa subito al loro “frontman” e portavoce, (Francesco) Kekko Silvestre (n. 1978), mentre i “compagni d’avventura” rimangono inevitabilmente sullo sfondo, parte integrante anch’essi del gruppo musicale, ma non sua “anima” e simbolo, per cui essenzialmente li si racconta attraverso il loro “leader”. Kekko è figlio dell’”hinterland” milanese, di quella periferia fatta di grigi e svettanti casermoni, snodi ferroviari e una fitta rete di raccordi autostradali, che disegnano il paesaggio attorno alla metropoli, una realtà di immigrazione interna, per lo più da regioni del Sud, è il suo caso, per i giovani, le solite prospettive, la fabbrica e il pendolarismo, oppure “inventarsi” un’altra vita, non già scritta, come fa lui; faccia da bravo ragazzo (con riserve), abbigliamento e piglio da “teppistello” tipo Bronx, alla Matt Dillon o Sean Penn anni ‘80, con la prima formazione della “band”, si esibisce dove capita e il pubblico scarseggia, come ricorderà scherzosamente “Venivano a vederci 30 persone …” e anche negli anni a venire il cammino sembra un percorso a ostacoli, infatti nel 2005, propostisi nella categoria “Giovani” di Sanremo, i Modà sono clamorosamente eliminati la prima sera, seguiranno anni di oblio in cui penseranno persino allo scioglimento. Il 2010 è un anno di cui i Modà dovrebbero conservare il calendario, infatti esplodono in radio  con il brano “Son già solo”, che impazza ovunque, anche nei negozi (dove l’ho sentito per la prima volta) e bar e a oggi conta più di 22milioni di visualizzazioni su You Tube, in cui si delinea già lo stile del gruppo (fonte: “Rockol”) “afflato epico tipico di certo rock anglosassone fatto di chitarre e atmosfere dilatate, unendole con melodie tipicamente italiane”, il tema, che poi è destinato a divenire pressochè unico nei loro pezzi, è anche qui l’amore, nello specifico quello conflittuale, che fa male, dilania, si confonde col sesso, scatena “un temporale di emozioni” e invece passa “… e sono già solo”, sentimenti e situazioni in cui si identificano in molti, come si apprende dai commenti lasciati dai “fans” sotto il video ufficiale, quando accade significa che si è riusciti ad “arrivare al cuore” del pubblico e lo si è fatto con un lessico semplice, concetti alla portata di tutti, immagini quotidiane, con quel “… pazza di meee come io lo sono di teee” dovela “e” è pronunciata da Kekko con accento milanese “spetasciato”, apertissima, ma si avverte che nel canto è sincero e ci mette tutto se stesso anche se grida rabbiosamente da “rocker”, l’intensità e il trasporto non si simulano. Segue, la stagione ininterrotta dei “trionfi”: 2011 secondi a Sanremo con Emma in “Arriverà” e disco di diamante per l’album “Viva i romantici”, 2013 terzi, sebbene meritassero di più, con “Se si potesse non morire” e multiplatino col cd, alle spalle di “Mondovisione” di Luciano Ligabue e intanto i “fans” crescono a vista d’occhio, diventano una marea, da richiedere spazi vastissimi e quindi il passaggio d’obbligo sono i concerti negli stadi, l’Olimpico di Roma l’11/07/2014 e San Siro, Milano il 19/07/2014. Una nostra lettrice era fra gli spettatori di quest’ultimo evento e ce lo ha riassunto brevemente, confermando che il dato numerico diramato sulle presenze al “Meazza” è verosimile, potevano esserci 55.000 persone, vuoti solo i settori dietro il palco e pochi posti del terzo anello, per un pubblico “transgenerazionale”, essenzialmente 20-50, molte famiglie al completo e gruppetti di adolescenti in selvaggia tempesta ormonale per la “teen band” che ha “aperto le danze”, quei “Dear Jack” in vertiginosa traiettoria ascensionale che attualmente sbancano in classifica, ma di ospiti ce ne sono stati per tutti i gusti, dal fascinoso Francesco Renga, che ha acceso fantasie alla “Vivendo adesso” (leggi: cornificazione autoassolta anche “una tantum”) in parecchie signore negli “anta”, in agguato per lo scatto al “bonazzo” col cellulare e infine i Tazenda e Pau Dones dei Jarabedepalo. Kekko, dal canto suo, interpretando i successi vecchi e nuovi del gruppo, ha bruciato come di consueto quattromila calorie e grassi aggiunti correndo come una saetta da un capo all’altro del palcoscenico, da bravo latin-lover per recita (tocca sempre a lui, nelle clip, rotolarsi a torso nudo in un letto d’albergo con qualche bella donna) ha invitato una ragazza del pubblico a ballare avvinghiata a lui, ma essendo, sostanzialmente, “formato famiglie”, ha anche cantato, da gran tenerone, mentre sul mega-schermo scorrevano le immagini della piccola figlia Gioia (come il titolo di un suo album), che ha spesso definito “il grande amore della sua vita”.

A quando i prossimi appuntamenti?L’ha rivelato sempre Kekko a “TV Sorrisi e Canzoni”: “Negli stadi non faremo altri live … vorremmo fare qualcosa nei teatri, in una dimensione più orchestrale …” e hanno già pronti 20 brani inediti, nel 2016 è prevista l’uscita del nuovo album, romantici/che di tutte le età, 15-65 e   più, attrezzatevi!

by Fede

Si ringrazia per la preziosa  collaborazione Cinzia P.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :