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Moesta et errabunda (Charles Baudelaire)

Da Silvy56
Moesta et errabunda (Charles Baudelaire)
Agata, è vero che il tuo cuore a volte fugge lontano dall' oceano nero dell' immonda città, verso un altro oceano svavillante di splendore, bello, chiaro, profondo come verginità? Agata, è vero che il tuo cuore a volte fugge? Il mare, il vasto mare, consola le fatiche! Quale demonio ha dato questa dolce funzione di berceuse a quel canto rauco del mare che accompagna l' organo immenso dei venti rombanti? Il mare, il vasto mare, consola le fatiche! Portami via, vagone! Rapiscimi, vascello! Lontano! Lontano! Il fango è fatto con le lacrime! - Agata, è vero che a volte il cuore triste dice: Lontano da rimorsi, crimini e dolori portami via, vagone, rapiscimi, vascello? Come sei lontano, paradiso profumato, dove è solo amore e gioia sotto un cielo limpido, dove è degno d' essere amato tutto quel che s' ama, dove il cuore si sprofonda nella pura voluttà! Come sei lontano, paradiso profumato! Oh, il verde paradiso degli amori infantili! Che corse, che canzoni, che baci, che fiori, che violini vibranti dietro le colline, con boccali di vino, a sera, nei boschetti! - Oh, il verde paradiso degli amori infantili! L' innocente paradiso pieno di furtivi piaceri, già è forse più lontano dell' India e della Cina! Ma che vuoi ricordare con grida lamentose? Ma che vuoi ammirare con voce argentina? L' innocente paradiso pieno di furtivi piaceri?

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